martedì 22 dicembre 2009

ERA L'ULTIMO ESEMPLARE
Cina, uccide e mangia una tigre rarissima


Un cinese è stato condannato a 12 anni per aver ucciso e mangiato una tigre Indocinese che, secondo l'accusa, avrebbe potuto essere l'ultimo esemplare della sua specie.


notizia tratta da www.tgcom.it

 

lunedì 2 novembre 2009

Ci odiano ? e noi piantiamo un albero, la nostra forza di sempre


Informazione Corretta - 25/10/2009

Golda Meir disse "noi israeliani ce l'abbiamo con Mosè: ci ha fatto camminare quarant'anni nel deserto per portarci nell'unico posto del Medio Oriente dove non c'è petrolio."
In effetti quel Mose' , scappando dall'Egitto, poteva portarci verso le distese petrolifere invece di farci arrivare nella Terra del latte e del Miele che non aveva ne' latte ne' miele ma tanta sabbia e nessuna altra ricchezza che l'amore degli ebrei per essa.
Questo amore ha dimostrato di essere eterno, di superare difficolta' immani, persecuzioni, esilio, genocidi,per gridare , alla fine di ogni dolorosa esperienza "L'anno prossimo a Gerusalemme". Quando un paio di secoli fa incomincio' l'epica avventura del ritorno alla Terra siamo diventati palestinesi e abbiamo dovuto lavorare una terra dura e incolta stando attenti a siriani e iracheni che volevano vederci morti.
Golda Meir diceva ancora "Io sono palestinese ma non amo questo nome. Palestina e' il nome che i Romani hanno dato a Erez Israel col proposito di cancellare gli ebrei. Perche' dovremmo usare un nome che puo' solo umiliarci e ricordarci il furto della nostra Terra? "
Purtroppo il furto della terra non fu solo una particolarita' dei romani, anche gli inglesi non hanno mai scherzato e nel 1921 il 78% di quello che la Lega delle Nazioni designo' quale "Casa Nazionale del Popolo Ebraico" fu donato dagli stessi perfidi britannici a Abdullah, figlio di Sharif Hussein ibn Ali, autoproclamatosi emiro hashemita della Mecca.
Nel 1948 gli ebrei divennero israeliani e dovettero fare la guerra contro siriani, iracheni, giordani, sudanesi, vinsero le guerre e nel 1967 gli arabi locali si fecero chiamare palestinesi, nome che non sapevano nemmeno pronunciare e che storpiarono subito in filastin dando in pasto al mondo la menzogna piu' grande dal Medioevo in poi. Il mondo si abbevero' a questa menzogna e si nutri dell'odio piu' grande della storia del mondo, dalle origini ai nostri giorni.
L'odio per gli ebrei, l'odio per Israele, un odio cosi' immenso che toglie la ragione a chi lo prova e che noi, ogni giorno, tocchiamo con mano. Ognuno ci odia a modo suo, chi diffamandoci, chi boicottandoci, chi insultandoci, chi negandoci il diritto di vivere e di difenderci e noi mettiamo tutto sulle spalle. Pesa, Dio se pesa, ma saper sopportare continuando a vivere sempre meglio e' la nostra forza di sempre. Se non l'avessimo avuta saremmo scomparsi duemila anni fa invece siamo qua abbiamo costruito un bel paese da zero .
Ci odiano? e noi piantiamo un albero. Ci diffamano? e noi piantiamo un bosco. Ci boicottano? e noi costruiamo una centrale solare nel deserto. Dovrebbero ammirarci e rispettarci, dovrebbero rendersi conto del lavoro titanico fatto dagli israeliani, in condizioni di vita al limite dell'umano, per trasformare una terra di sabbia, paludi e malaria, nel paradiso dell'Eden quale e' oggi.
Vado spesso nel Neghev e , passata Beer Sheva, entrati nel Far West di Israele, regno dei beduini e dei loro cammelli, ci si rende conto dell'immensa fatica fatta per trasformare tutti quei sassi, quella sabbia del deserto, pur nel rispetto della natura del luogo, in giardini, in coltivazioni di uva pregiata, in villaggi studenteschi dove scienziati si dedicano alla ricerca piu' estrema e vivono la' colle loro famiglie in un tipo di societa' pastorale molto vicina alla vita del kibbuz. La', in uno di quei posti magici, si possono fare alcuni passi nel silenzio e si arriva in una terrazza naturale che si affaccia sul deserto di Giuda, in questa terrazza di terra e sassi bianchi, due alberi fanno ombra a due tombe di marmo rosa :David Ben Gurion e Paula Ben Gurion.
Il Padre di Israele e sua moglie riposano davanti alla meraviglia di quel deserto circondati da famiglie di stambecchi superprotetti che nessuno deve spaventare. Gli stambecchi sono i padroni del territorio insieme a quelle due tombe sotto gli alberi che sembrano dire ai visitatori " Mose' ci ha portati qua, non c'e' petrolio, non c'e' ricchezza. C'e' amore per la propria Terra e qui i nostri figli cresceranno, per sempre."
Di fronte a simili spettacoli, alla luce di tanta forza, una forza che qui si respira a pieni polmoni, un amore che ti chiude la gola, cosa puo' farci qualche misero uomo che odia Israele e nega la Shoa'? Niente se non pena e schifo.

Deborah Fait
http://deborahfait.ilcannocchiale.it/

mercoledì 21 ottobre 2009

Un sms per il bosco di San Francesco



Facile e comodo. Dare due euro con un sms vi costerà sì e no qualche secondo del vostro tempo. Ma è un gesto importante per la natura. E una natura tutta particolare, legata alla figura di un santo, Francesco, lontano dai potenti e vicino all’uomo comune.
Da sempre la semplicità dei suoi gesti e delle sue parole ci parla di un legame con l’universo basato sul rispetto e la sensibilità, nell’intento di una fusione perfetta con l’ambiente e le piante e gli animali che lo abitano. Uno dei primi a veicolare il messaggio dell’ecologia, San Francesco. E considerato che quest’uomo ci ha dato tanto, sarebbe bello poter ricambiare, nonostante il passare del tempo. L’SMS al FAI (Fondo Ambiente Italiano) per la riqualificazione e il restauro del Bosco di San Francesco - circa 60 ettari di paesaggio collinare umbro di querce, aceri, frutteti, ulivi - e del complesso monastico di Santa Croce ad Assisi - dove verrà creato un luogo spirituale aperto a tutte le religioni - è un modo per dare il nostro contributo.
Perché è inutile lamentarsi se poi non si è disposti a fare qualcosa. Per esempio dare qualche secondo del proprio prezioso tempo, perché come dice Alessandra Rioda nel messaggio sul sito www.laterradifrancesco.it “se i centri delle città sono il cuore d’Italia e le strade sono le arterie, i boschi rappresentano i polmoni. Senza respirare non si può vivere”, perché Veronica, lei che ha solo dodici anni, sente che “bisogna dare un contributo per crescere”.
E allora forza, facciamolo subito anche se c’è tempo fino al 25 ottobre: mandiamo un SMS al 48548. Per ripulire il bosco, censirne gli alberi e prendercene cura, per ripristinare i sentieri e restaurare i muri a secco, per rimettere in produzione i 450 ulivi e restaurare la torre sul torrente Tescio e le antiche opere abbandonate: insomma per fare qualcosa di veramente buono con poco, anzi pochissimo.
notizia scovata su www.tgcom.it


venerdì 2 ottobre 2009

Pillola di saggezza fresca di giornata di Ascella:


"se lo hanno detto in tv deve essere vero"

martedì 15 settembre 2009

Sposa bambina muore di parto
Yemen, la piccola aveva 12 anni


A 11 anni era stata ritirata da scuola e data in sposa. Un anno dopo, a 12 anni, è morta dando alla luce il suo primo figlio: a denunciare la sorte della bambina yemenita è un gruppo per la difesa dei diritti dell'Uomo a Sanaa. L'organizzazione ha precisato che Fawzia Abdallah Youssef è morta venerdì per un'emorragia nell'ospedale saudita di Hajja, a nord di Sanaa, e il bambino è nato morto.
Dietro a questa nuova tragedia di una sposa bambina, secondo la denuncia, le condizioni di estrema indigenza della sua famiglia. Lo scorso anno un'altra bambina era salita agli onori della cronaca in Yemen, in un caso che si era però concluso positivamente. Nojoud Mohammad Ali, 8 anni, era stata costretta a sposare un giovane di 28 anni. Ma la piccola aveva denunciato suo padre e ottenuto il divorzio.
Anche in Arabia Saudita un'altra bambina di 8 anni era stata sposata a sua insaputa ad un uomo di 50 anni. Sua madre però si era rivolta al tribunale e, al termine di una battaglia legale durata otto mesi, era riuscita ad aprile di quest'anno ad ottenere l'annullamento del matrimonio.
Sia nello Yemen che in Arabia Saudita sono attive diverse organizzazioni, in particolare movimenti femministi, che si battono per fissare per legge a 18 anni l'età minima per il matrimonio.


Ieri su www.tgcom.it

venerdì 11 settembre 2009


E' un triste anniversario.
L'anniversario dell'attacco al World Trade Center. Sono passati otto anni da quella terribile mattina. Il mio pensiero va alle 2974 vittime e a chiunque sia stato toccato da questa tragedia. Ieri, come oggi.

martedì 25 agosto 2009

La corte dei diritti umani dà ragione all'Italia
"G8 Giuliani ucciso per legittima difesa"
La corte di Strasburgo rigetta la richiesta della famiglia del ragazzo morto durante gli scontri: per i giudici il comportamento di Placanica fu solo di legittima difesa.
La sentenza della Corte dei diritti umani di Strasburgo chiude la vicenda: il comportamento delle autorità italiane fu collaborativa e non fu nascosta alcuna prova. I giudici hanno stabilito che Placanica sparò perché si trovava in un effettivo stato di pericolo e in pericolo di vita. Riconosciuto comunque un risarcimento ai Giuliani di 40mila euro perché l'Italia avrebbe dovuto indagare meglio sulla vicenda.
notizia tratta da www.tgcom.it


 

mercoledì 12 agosto 2009

Partorisce una bimba, bruciata viva
Bruciata viva dal marito e dai parenti per aver partorito una bambina. E' accaduto in India a una giovane 25enne, Momeena, "responsabile" non solo di aver dato alla luce una figlia, ma di averlo fatto per la seconda volta. La donna è stata data alle fiamme dal marito, dal cognato e dalla suocera solo poche ore dopo il parto. I tre poi sono scomparsi, portandosi dietro la neonata. Si teme che anche la piccola possa essere stata uccisa.
Sul caso sta indagando la polizia, ma sull'efferato omicidio non ci sono dubbi. La 25enne è stata condannata a morte dai suoi stessi parenti solo per aver partorito una femmina. Ma non è tutto qui. La famiglia di Momeena ha anche accusato i tre di aver ucciso, due anni fa, la prima figlia della coppia.
Il fatto riporta in primo piano il problema della selezione dei neonati in base al sesso che si fa in molte zone rurali dell'India. Proprio per questo i medici indiani hanno il divieto di anticipare ai genitori il sesso del nascituro. Norma che viene evidentemente aggirata, visto che in Uttar Pradesh i dati parlano di 898 bambine ogni 1000 bambini nati, proporzione che scende a 850 nei distretti più poveri.
Del resto la pratica di bruciare donne è tutt'altro che sporadica in India. Si calcola che ogni anno migliaia di ragazze vanno incontro a questa fine orribile, soprattutto per problemi di dote o di parti femminili.
notizia tratta da
www.tgcom.it

martedì 4 agosto 2009

Roma, regolarizzati 600 abusivi

Nonostante sia pronto un progetto di ristrutturazione, ai mille abusivi che da due anni hanno occupato l'ex ospedale Regina Elena, l'ex Centro tumori di Roma, l'amministrazione cittadina ha concesso la residenza. Secondo la denuncia di un consigliere, sono in 600 che godranno di questo beneficio. Una situazione paradossale: sono abusivi ma avranno tutti i diritti dei residenti.
L'ex Regina Elena è una struttura di quattro edifici per 21mila metri quadrati. I residenti sono per la maggior parte italiani, in molti sono immigrati con permesso di soggiorno regolari. Ora potranno, secondo il Messaggero, avere il permesso di parcheggiare sulle strisce blu e iscrivere i figli nelle scuole della zona. Rimane un dubbio: chi pagherà le bollette di acqua e luce?
Sulle polemiche per la concessione della residenza, getta acqua sul fuoco il presidente del Municipio, Dario Marcucci: "C'è sempre la promessa che appena inizeranno i lavori l'edificio sarà liberato".
news trovata su www.tgcom.it


Capitale d'italia?


venerdì 31 luglio 2009

Quelle lacrime napulitane 500mila euro a D'Angelo


Nu jeans e ’na maglietta, ma qui la sceneggiata finisce con Napoli milionaria. Mezzomilionaria perlomeno, stando al bollettino della Regione Campania di tre giorni fa, dove si legge che al caschetto d’oro di Nino D’Angelo la giunta di Bassolino ha assegnato 500mila euro, altro che popcorn e patatine. Canta, lo scugnizzo, e incassa l’aiuto regionale per il suo teatro, il Trianon Viviani «Teatro del popolo», che ha appunto quel ragazzo della curva B come direttore artistico e grande interprete del repertorio verace napulitano (dal cartellone: «A gennaio verrà ripreso a furor di pubblico e di critica il fortunato concerto-spettacolo dedicato alla Voce ’e Napule, Sergio Bruni». Canta Nino ovviamente).
La Regione Campania fa come il Titanic, affonda ma tra le note della bella musica. La munnezza pazienza, ma non toglieteci Mario Merola, non toccate «Chi è chiù felice 'e me» tratto dal grande De Filippo, son tutte Lacrime napulitane. Interessante la motivazione del bonifico ricavata dalla «specifica», la spiegazione della delibera regionale. Il mezzo milione di euro per il teatro di Nino D’Angelo deve servire, secondo la giunta bassoliniana, a «attività di socializzazione e di aggregazioni e iniziative mirate a favorire lo sviluppo, la realizzazione e la socializzazione delle donne, del minore, degli adolescenti e dei giovani di ogni nazionalità residenti nel territorio campano».
Se sembra oscuro provate un po’ a chiarivi le idee con l’ulteriore spiegazione della delibera: «Lo stanziamento della somma di 500mila euro a favore della società Trianon Spa (va inteso, ndr) quale contributo per estendere l’utilizzo dell’intera struttura alle organizzazioni non profit e del terzo settore attive sul territorio». Poco chiaro anche qui ma che importa davanti al recupero dei capolavori della tradizione popolare partenopea, i classici di De Filippo, o «Caviale e lenticchie» di Scarnicci e Tarabusi nella fortunata versione che ne fece Nino Taranto. E poi musica, musica, chilla bbuona, Le canzoni che cantava mammà. Bassolino lavora al partito del Sud e pensa al 2010 quando dovrà lasciare lo scettro di governatore, nel frattempo si consola col teatro. Canta Nino, che gli passa (a Bassolino). È sempre la sua giunta che ancora pochi giorni fa, con tre decreti dirigenziali del 29 giugno scorso, ha finanziato a pioggia vari operatori dello spettacolo partenopeo con 886mila euro totali.
Tra i beneficiari di questi contributi ci sono nomi (vedi, ad esempio, i 45mila euro assegnati alla Tunnel Cabaret Srl di Napoli o i 53mila finiti all’Associazione Teatro Bellini) che sono già stati beneficiati in precedenti occasioni. Anche le motivazioni sono artistiche: «Misure di sostegno a favore di progetti speciali», grazie al quale 9 enti si sono spartiti 502mila euro. Più speciali di altri, si vede. E ci si può domandare anche quale sia la strategia per garantire «l’accesso, la mobilità e la formazione del pubblico». «Comincia a venirmi il dubbio - dice Francesco D’Ercole, capo dell’opposizione in Consiglio Regionale - che la Regione Campania si sia trasformata in una agenzia per la promozione dello spettacolo».


di Paolo Bracalini su Il giornale del 30/07/2009

mercoledì 29 luglio 2009


Ogni tanto qualche buona notizia/iniziativa c'è:


Ambiente: la raccolta differenziata corre in autostrada


Sono 300 milioni le persone che ogni anno si fermano in un punto di ristoro della rete autostradale, 200 dei quali gestiti da Autogrill. A queste si rivolge il progetto che mira alla sensibilizzazione dei clienti delle stazioni di servizio con l'obiettivo di incentivare la separazione dei rifiuti e, di conseguenza recuperare i diversi materiali riciclabili e ridurre così le emissioni di carbonio.
Anche quando siamo in viaggio per le autostrade del Belpaese non dimentichiamoci di fare la raccolta differenziata. Parte, è proprio il caso di dire, "Destinazione Ambiente", il nuovo progetto pilota che Autogrill in collaborazione con Conai, il consorzio per il recupero degli imballaggi, lancia con l'obiettivo di promuovere il riciclaggio anche durante le soste in autostrada.
Secondo loro, circa 20.000 tonnellate di rifiuti potrebbero essere riciclati e diventare caffettiere, lattine, pile, e bottiglie, riducendo l'emissione di 12.000 tonnellate di CO2. Il progetto avrà inizio in cinque aree di sosta pilota: Brianza Sud (MI), Villarboit Sud (NO), Limenella Ovest/Nord (PD), Limenella Est/Sud (PD) e Mensa (RA), per poi raggiungere tutti gli altri Autogrill d'Italia.


... e non mancano le brutte notizie:



Donna porta i pantaloni condannata a 40 frustate

Una giornalista sudanese riceverà 40 frustate per aver compiuto "atti osceni", ovvero per aver indossato dei pantaloni. L'esecuzione della condanna arriva circa tre settimane dopo un'altra punizione analoga subita da 10 donne per lo stesso motivo. Loubna al Hussein, che scrive per il giornale Al-Sahafa e lavora per la missione delle Nazioni Unite in Sudan,
era stata arrestata a inizio luglio a Khartoum per aver indossato dei pantaloni.
Ho ricevuto una telefonata delle autorità che mi ordinavano di comparire alle 10 mercoledì davanti al giudice", ha spiegato la giornalista. E' importante che la gente sappia cosa succede - ha aggiunto - mi daranno 40 frustate e mi faranno pagare una multa di 250 sterline (circa 290 euro)".
La polizia sudanese aveva compiuto un raid in un ristorante il 3 luglio scorso: i poliziotti avevano ordinato alle 13 donne nel locale che portavano pantaloni di seguirle al commissariato: 10 di loro sono state convocate due giorni dopo e hanno ricevuto 10 frustate ciascuna. Secondo Al-Hussein, diverse di loro erano del sud, per lo più cristiano o animista, dove la sharia non è in vigore. Un'altra giornalista, Amal Habbani, è stata accusata di aver diffamato la polizia in un articolo in cui criticava il modo in cui Al-Hussein è stata trattata. Nel suo caso, niente frustate, ma il rischio di una multa di diverse centinaia di migliaia di dollari. Habbani aveva scritto che l'arresto di Hussein "non era una questione di moda ma una tattica politica per intimidire e terrorizzare l'opposizione".



 


domenica 26 luglio 2009

Meraviglioso


E' vero
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù uh
D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso...
ah!...
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
meraviglioso
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso


di Domenico Modugno

giovedì 9 luglio 2009


Bisogna consumare le ferie.
Bisogna essere aggiornati con il lavoro.
Non si devono fare straordinari.


Riusciranno i nostri eroi...


lunedì 29 giugno 2009


Escort = accompagnatore.
Escort di qua escort di là perchè non usano il termine accompagnatore/accompagnatrice?

martedì 16 giugno 2009



Quando uno è figo, è figo!!!
Scusate he, ma dopo una certa età si ritorna adolescenti :)

sabato 30 maggio 2009

Stava uccidendo il cane a mazzate, muore d'infarto
Impieria, 75 voleva uccidere animale
 

Un uomo di 75 anni è morto per un infarto mentre con ogni probabilità stava uccidendo a mazzate il proprio cane. E'  accaduto lungo una strada di campagna a San Bartolomeo, vicino ad Imperia. Accanto al suo corpo c'era un cane agonizzante con una ferita al capo e una mazza da muratore. A dare l'allarme sono stati alcuni vicini che avevano visto l'anziano aggirarsi solo per la campagna con il cane.
I vicini, sapendo che già in passato l'uomo aveva soppresso alcuni vecchi cani che custodiva in campagna, hanno allertato il 113 e sul posto si è recata una pattuglia. Gli agenti si sono trovati di fronte al corpo dell'anziano e a quello del cane, quest'ultimo morto dopo una breve agonia. Dallo scenario che si è presentato agli agenti l'ipotesi che l'uomo sia stato colto da un infarto mentre era impegnato ad uccidere il proprio animale.
notizia tratta da
www.tgcom.it.

lunedì 25 maggio 2009

Pensiero del giorno

Affronta qualunque cosa stressante come un cane...
Se non puoi mangiarla o giocarci, semplicemente facci
sopra la pipì e passa oltre!

giovedì 14 maggio 2009


Olanda, Inghilterra, Germania la "favola" multietnica si é trasformata in incubo



Ormai, c’è perfino chi "vota" con i piedi, nel senso che li usa per dire NO a società trasformate in calderoni infernali multietnici
 -20.000 cittadini olandesi all’anno emigrano,
-200.000 cittadini britannici all’anno,
-150.000 tedeschi idem.
Emigrano per scappare dall’emigrazione! «L’Olanda è piena» ripetono in particolare gli olandesi, citando lo slogan di Pim Fortuyn: 20% di immigrati; 6% di musulmani; gli omicidi dello stesso Fortuyn e di Theo Van Gogh e l’intimidazione a Ayan Hirsi.
Gli inglesi parlano della delinquenza dilagante e si lamentano della pressione che l’immigrazione provoca sui servizi pubblici: in particolare a scuola, che incide sulle speranze per il futuro dei figli.
Nel Regno Unito secondo il censimento del 2001 i residenti di origine straniera erano il 13,1% della popolazione, e secondo le proiezioni inglesi, scozzesi, gallesi e irlandesi saranno meno della metà della popolazione del Regno Unito attorno al 2065. A Londra i non britannici sono già il 40,1% della popolazione, a Leicester il 39,5, a Birmingham il 34,4. E se i musulmani sono solo il 2,1%, in compenso sono stati immigrati di seconda generazione a scatenare gli attentati del 2005, mentre la Chiesa Anglicana è favorevole a che le comunità musulmane si autogovernino secondo la Sharia (e questo spiega anche il desiderio di andarsene degli inglesi. Quale essere umano "senziente" sarebbe favorevole alla sharia???)
Oltre che con i piedi, in democrazia, la gente vota però anche con le schede.
Dopo il fenomeno Le Pen in Francia già dall’inizio degli anni ’80 e dopo quello Haider in Austria dalla fine degli anni ’80, in questo momento in Olanda stando ai sondaggi il Partito per la Libertà (Pvv) del 46enne Geert Wilders diventerebbe alle Europee il primo partito, quadruplicando la propria percentuale. Sostanzialmente liberale, il Pvv aggiunge però al suo programma alcune proposizioni che vanno al cuore di quel sistema della “pilastrizzazione” che era nato dalla convivenza tra calvinisti, cattolici e laici, e che ora le forze politiche tradizionali avevano pensato di poter tranquillamente estendere anche ai musulmani, consentendo anche a loro di autogestirsi con le proprie scuole, istituzioni e diritto di famiglia.
Le tradizioni giudaico-cristiana e umanista devono rimanere la cultura dominante, dice infatti Wilders. Gli immigrati devono accettare questa cultura.
L’immigrazione da Paesi di cultura non occidentale va bloccata.
La Turchia non deve entrare nell’Unione Europea.
E no alla doppia cittadinanza. In Danimarca terzo partito è pure un Partito Popolare con posizioni simili e in Norvegia il Partito del Progresso è il secondo e potrebbe anch’esso essere il primo alle prossime elezioni.
Proprio questo tipo di pressione ha spinto molti leader a apportare sostanziali correzione al progetto di società multiculturale come sembrava essere diventato ortodossia nel corso degli anni ’90. Nella stessa Francia, il suo presidente figlio di un ungherese sembrerebbe in teoria la miglior conferma al vecchio principio integrazionista repubblicano secondo cui è francese chi vuole sentirsi tale.
Ma questo modello è entrato in crisi sullo scoglio dell’Islam, ormai arrivato al 10% della popolazione (con in più un 8% di residenti stranieri e un 10% di cittadini nati all’estero). E proprio Sarkozy da ministro dell’Interno ha costruito la popolarità su cui è poi divenuto presidente affrontando a brutto muso le rivolte delle banlieues e varando una legge per cui, parole sue, «sarà più complicato arrivare in Francia, sarà più difficile rimanerci, sarà più sbrigativo venirne allontanati». Ovvero, «chi non ama la Francia se ne può andare».
Sarkozy ha anche introdotto un esame di lingua e costumi francesi simile a quelli introdotti anche in Regno Unito, Danimarca o Austria.
Quanto alla cancelliera tedesca Angela Merkel a sua volta ha avvertito che «i minareti non possono essere costruiti ostensibilmente più alti delle chiese» e che «le società parallele non hanno niente, ma assolutamente niente a che vedere con l’atteggiamento aperto» . Mentre lo spagnolo Zapero, pur di sinistra, non ha avuto remore a far sparare per bloccare l’infiltrazione di clandestini da Ceuta e Melilla.
Riassunto da Libero
Ergo l'Europa si sta svegliando dal "sonno" multiculturalista perchè   in preda ad un brutto incubo.
Integrazione e accoglienza hanno poco a che vedere con sopraffazione della nostra cultura e scippo del territorio.
Ma se invadessimo noi i paesi islamici, pretendendo di dettar legge?
Orpheus


Grazie a Mary: http://www.orpheus.ilcannocchiale.it/

martedì 5 maggio 2009

Vogliamo parlarne?


Ma dopo un transgender ex-prostituto(a).
Per ammissione della stessa Luxuria che si é 
dedicata alla prostituzione per "mangiare" (infatti é l'unico mestiere se si vuole sbarcare il lunario).
E questo: una pornodiva cicciolosa
Perchè tanto indignazione per le veline?
Come se il PdL avesse profanato chissà quale tempio della moralità con la (presunta) candidatura di veline?
In Parlamento c'è finito di tutto e di più.
Perchè il matrimonio di Berlusconi é un affare di Stato, già tema di trasmissioni (stasera era l'argomento dell'Infedele)
E Sircana che andava a trans, no.
E Fini che ha mollato la consorte per una signora procace e incinta, nemmeno
E Casini idem, divorziato e risposato, neanche...
E vogliamo mettere in conto anche 
il servizio delle iene sui parlamentari con il vizietto della coca e della cannabis?
E quelli che
la piantavano nelle fioriere di Montecitorio?
Quanto fetida ipocrisia.
E che sconforto vedere la sinistra "mettere le mani nelle mutande di Berlusconi", con la speranza di recuperare i consensi persi per averle messe nelle tasche degli italiani.


dall'ottima  http://www.orpheus.ilcannocchiale.it/

lunedì 27 aprile 2009


Bocca, il sacerdote dell'odio che mi chiama "gallinella"


Gallinella. Gallinella mi mancava proprio. «Eccole lì, felici e trionfanti attorno al nuovo ducetto: come un mazzo di fiori, con le loro camicette bianche sull’impetuoso seno, le donne ministro, la Carfagna e la Meloni, le gallinelle del padrone».
Il sacerdote dell’odio e della Liberazione, Giorgio Bocca, nel suo settimanale sbocco di bile (ma solo perché l’Espresso è settimanale, sennò sarebbe quotidiano) contro il premier italiano e tutti coloro che lo votano, si è così gentilmente rivolto nei miei confronti e nei confronti della collega Carfagna. La lettura accurata dello scritto di Bocca, come d’altra parte di tutti i suoi scritti, a cominciare da quelli del ’42 in cui sosteneva la «necessità ineluttabile» di dover sterminare il popolo ebraico o come quelli feroci contro il commissario Calabresi che precedettero il suo omicidio, mi ha sollecitato alcune riflessioni sul personaggio e sul significato di questo 25 Aprile. Innanzitutto, mi piacerebbe sapere cosa conosce questo illustre signore della mia vita, delle mie idee, del mio percorso politico. Immagino non gliene possa fregare di meno, poiché la sua verità non può certo perdere tempo con queste stupidaggini. Io penso invece che si debba rispettare chiunque, soprattutto chi la pensa diversamente da me e magari anche documentarsi un po’. Che per un giornalista, più o meno illustre, non fa mai male. Sarà un pensiero troppo fascista? Spero di no. Credo anche che si possa fare un’aspra polemica politica contro chiunque, senza però colpire indiscriminatamente nel mucchio. Sforzandosi al dubbio, alla legittimazione dell’avversario. Sarà una tecnica squadrista? Mi auguro di no.
Il problema di Giorgio Bocca, oltre al solito mediocre maschilismo tanto caro ad una parte importante della nostra presunta intellighenzia, ha una definizione clinica molto precisa: «la sindrome del veterano». Poco importa che nel suo caso si tratti contemporaneamente di un ardente veterano fascista e di un fervente veterano partigiano. L’odio è evidentemente la sua unica ragione di vita. Combattere i fascisti è ciò che ancora dà un senso al trascorrere dei suoi giorni. Anche dopo 65 anni, anche dopo la scomparsa di tutti i partiti del dopoguerra e di buona parte degli uomini e delle donne che vi militarono dignitosamente, orgogliosamente. Ecco, io non posso non interrogarmi su quanta parte dei festeggiamenti del 25 Aprile sia ammalata della stessa malattia, della «sindrome del veterano». Mentre non ho dubbi, rispetto al fatto che non vi è alcun motivo per dividere la gente italiana oggi, così come per esaltare momenti che, comunque la si pensi, hanno lacerato migliaia di famiglie italiane. Da una parte il nonno fascista e dall’altra il nonno partigiano. E quale sarebbe l’utilità sociale e patriottica di esporre il vecchio nonno fascista al ludibrio, alla deplorazione del suo giovane nipote? Ma che diavolo d’Italia può crescere su fondamenta di odio, di sangue e di ferite nazionali? Provoco: e se il 25 Aprile diventasse col passare del tempo solo la festa italiana della libertà, della democrazia, dei diritti civili? Piuttosto che dell’antifascismo, dei partigiani bianchi oppure rossi. Sarebbe davvero così grave? Lo domando a voi illustri Padri della patria. Io non sono mai stata fascista, né antisemita, né comunista e neppure partigiana. E vale lo stesso per il ministro Carfagna. Siamo entrambe nate nella seconda metà degli anni ’70 e, se Dio lo vorrà, la maggior parte della nostra vita si svolgerà nel ventunesimo secolo. Dunque, perché dovremmo essere il nemico di Giorgio Bocca? O addirittura del 25 Aprile? Perché non potremmo essere semplicemente due donne che credono nei valori della libertà e cercano di fare del proprio meglio nell’incarico che è stato loro affidato?
Caro Bocca, permettimi un consiglio da nipote. Ricorda pure con affetto e nostalgia la tua postazione armata sull’isola, ma è arrivato il momento di tornare a casa. Scoprirai tante persone piene di difetti, che magari la pensano diversamente da te su alcune questioni, ma hanno voglia di trovare insieme delle soluzioni, di onorare insieme la libertà, la democrazia, l’onestà, e questa bella idea chiamata Italia. Chissà che non sia anche un modo per riconciliarti con te stesso. Te lo auguro. Non è mai troppo tardi.



Chiara Meloni - Ministro della Gioventù
su Il Giornale di sabato 25 aprile 2009

giovedì 23 aprile 2009

Come Foglie


Questa maledetta nostalgia
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di spazio
E tempo non ne ho dato mai
Seguo il sesto senso
Della pioggia il vento
Che mi porti dritta
Dritta a te
Che freddo sentirai
E’ un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di tempo
E spazio non ne ho
Dato mai

 

Malika Ayane




martedì 14 aprile 2009

Russia, uccide figlia per minigonna
L'uomo ha assoldato tre killer


Ha assoldato tre connazionali per far uccidere la figlia di 21 anni, "colpevole" di vestirsi in modo succinto, violando la tradizione islamica. Autore del gesto, nella nordica San Pietroburgo, un commerciante di origine azera, Gafar Kirimov, 46 anni, che si era stancato di sentire i rimproveri dei suoi connazionali. Con l'arrivo della primavera, la giovane aveva deciso di sfoggiare una minigonna all'università di medicina, dove studiava.
Così il padre ha accettato i suggerimenti di alcuni amici, che gli avevano consigliato di lavare col sangue quella che a loro sembrava una insuperabile vergogna e, come riferisce il tabloid Komsomolskaia Pravda, ha assoldato tre azeri per 100 mila rubli (2.200 euro).
Quest'ultimi hanno rapito la ragazza e, una volta usciti dalla città, l'hanno uccisa con due colpi di pistola alla testa, gettando il suo corpo in un bosco.
Nel denunciare la scomparsa della figlia, però, il genitore si è tradito dandola per già morta, attirandosi così i sospetti della polizia. Al primo interrogatorio è crollato e ha confessato. Due dei sicari sono già stati arrestati, mentre il terzo è latitante.
notizia tratta da www.tgcom.it


Parità?


 

lunedì 6 aprile 2009


Magari compriamo una caxxata in meno e aiutiamo chi ha bisogni primari:


cod. iban per i bonifici bancari: IT 41 D 03069 09400 615215320387
causale:  emergenza terremoto Abruzzo
inestato a: Mediafriends


Come diceva una grande donna:
"Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe"
Madre Teresa di Calcutta


Chiunque voglia donare del cibo per le popolazioni colpite, infine, può portare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell'Abruzzo, in via Celestino V: il Banco Alimentare, mediante la sua rete di enti e associazioni convenzionati nell'Aquilano, ha già iniziato ad inviare i prodotti nelle zone colpite dal terremoto.  

venerdì 3 aprile 2009

Cisgiordania bambino israeliano ucciso a colpi d'ascia


Un ragazzino di 14 anni è stato ucciso e un bimbo di 7 anni è rimasto ferito da un uomo, presumibilmente un terrorista palestinese, che si è avventato su di loro a colpi di ascia. Il primo è morto in seguito alle profonde ferite alla testa. E' accaduto nell'insediamento ebraico di Bat Ayn, nell'area di Hebron, in Cisgiordania. L'aggressore, che lavorava nell'insediamento, è riuscito a fuggire. Nella zona è in corso un'imponente caccia all'uomo.




Secondo testimonianze di coloni dell'insediamento, l'aggressore, la cui identità è sconosciuta, è riuscito a fuggire ma è possibile che sia stato ferito dal fuoco di membri del corpo di guardia dell' insediamento. Per scelta degli abitanti, l'insediamento non è circondato da reticolati ed è perciò facilmente accessibile. Secondo Shaul Goldstein, capo del consiglio che raggruppa gli insediamenti nell' area, l'aggressore era armato con una o due asce e forse anche di coltello.


Si è avventato contro i due ragazzi, colpendo con l'ascia quello di 13 anni che è poi morto e un bambino di sette anni. Le condizioni di quest'ultimo non sono ritenute gravi secondo un portavoce dell' ospedale Hadassah di Gerusaleme nel quale è stato ricoverato. Malgrado l'arrivo del corpo di guardia dell'insediamento, l'aggressore è riuscito a fuggire in direzione di uno dei vicini villaggi palestinesi. Truppe israeliane sono affluite nell'area e stanno dandogli la caccia.
notizia tratta da www.tgcom.it


martedì 31 marzo 2009

Germania, rapinatore a sette anni
Bimbo picchia e deruba 17enne


Un metro e trenta per 60 chili di aggressività. Si tratta di un bambino di 7 anni, grande il doppio della media dei coetanei, che per i giornali teseschi già un gangster in piena regola: il più giovane nella storia del Pease. Il bimbo ha aggredito una ragazza di 17 anni a cui ha rubato il cellulare dopo averla picchiata. Poi la giovane è riuscita a bloccarlo ed ha chiamato la polizia che ha accompagnato a casa il piccolo teppista.
La ragazza stava facendo jogging poco dopo l'ora di pranzo, quando il bimbo le ha sbarrato la strada e dopo averle chiesto se aveva paura di lui, le è saltato addosso, l'ha presa a calci, le ha strappato il cellulare ed è scappato. Superato lo spavento la vittima ha rincorso il piccolo rapinatore riuscendo a raggiungerlo ed a bloccarlo, mentre il piccolo gangster le gridava "se non mi lasci ti ammazzo".
Alcuni passanti hanno avvertito la polizia, che ha preso in consegna il piccolo e lo ha accompagnato a casa dopo una brusca lavata di capo, poiché in Germania i minori al di sotto dei 14 anni non sono legalmente punibili. La madre del piccolo, che vive in un quartiere difficile, ha altri sei figli ed è in attesa dell'ottavo, ha spiegato agli agenti che il figlio si esercita già con i pesi, pratica la boxe ed è "un ragazzino insolente, chepicchia anche fratelli e sorelle e va male a scuola". Dopo aver ammesso di non essere in grado di controllare ciò che fa il figlio, la madre ha spiegato che "se continua così, non so come andrà a finire".
notizia tratta da
www.tgcom.it


Il padre è leggermente assente?

mercoledì 25 marzo 2009


Decisamente non è un bel periodo. Le brutte notizie si susseguono. Quando meno ce lo aspettiamo ci rendiamo conto di quanto siamo fragili...

giovedì 12 marzo 2009

Tom,
La tua generosità e il tuo sorriso saranno sempre con noi.
Troppo poco tempo,  troppo poco ma hai lasciato un segno indelebile in tutti i cuori che hai toccato.


Ti vogliamo bene e te ne vorremo sempre. Ciao dalla tua famiglia italiana.

martedì 10 marzo 2009

 


"Siamo alla ricerca di un'autonomia legittima e significativa che ci permetta di vivere nel quadro della Repubblica popolare cinese. La giustizia prevarrà".
"La Cina ha ucciso centinaia di migliaia di tibetani, gettando gli abitanti del Paese in tali abissi di sofferenza e privazioni da far provare loro l'inferno in terra".
Dalai Lama

mercoledì 25 febbraio 2009

Vendute ai clan di rom come baby spose

"Importavano" illegalmente in Italia ragazzine bulgare minorenni per venderle come spose al prezzo di 10mila euro a componenti di clan nomadi. Una volta vendute le giovani venivano poi ridotte in schiavitù e costrette a commettere furti e borseggi a Roma e in altre città. Arrestati 11 cittadini bulgari per tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dieci degli arresti sono stati eseguiti in Bulgaria.
L'operazione, coordinata dalla procura antimafia di Trieste, è stata condotta in collaborazione con la polizia bulgara e il Servizio di cooperazione internazionale. L'indagine è partita anni fa, dopo la segnalazione ai carabinieri, da parte delle autorità bulgare, di 18 ragazze scomparse. I militari, che sono riusciti ad accertare l'ingresso in Italia di 5 di loro, hanno anche documentato le attività di una banda, costituita da bulgari di etnia rom, specializzata nel reclutamento di ragazze minorenni provenienti da famiglie indigenti della stessa etnia, dislocate soprattutto nel Nord Italia.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno rintracciato diverse vittime della tratta, alcune delle quali inserite nello speciale programma di assistenza.
notizia tratta da
www.tgcom.it


Solita solfa. Gli zingari non rapiscono i bambini, non rubano per vivere, non delinquono. Bisogna aiutarli ad integrarsi e sostenerli. Bleah!

domenica 22 febbraio 2009

Cuore senza cuore


A volte ti odio
E a volte ti voglio
Ma spesso tu non mi basti più
E il mio desiderio è altrove
Il cuore, macchina infernale
Che ti fa volare poi precipitare
Sì, il cuore, così disarmato poi così spietato
Fragile aquilone
Il cuore
Mi sveglio, che batte
E ad ogni respiro combatte
Cercando nella notte il perché
Si può amare anche il proprio dolore
Il cuore, brivido animale
Che ti fa giurare e poi rinnegare
Sì, il cuore, battito feroce, grido senza voce
Nel nome dell’amore
Il cuore, senza cuore
Forse il segreto è aspettare
Qui seduto ai confini del mare
Qualcheduno che chiami il mio nome
Senza domandarmi se
E’ amore, se è amore
Smarrito, distratto
Lo ammetto, imperfetto
Il mio cuore, sbagliato
Inchiodato, nel petto
Sì, il cuore macchina infernale
Che ti mette al muro poi ti fa volare
Sì, il mio cuore, che rimane muto poi riprende fiato
Senza spiegazione
Il cuore
Senza cuore
Il mio cuore
Il cuore



Filippo Perbellini
(Cheope - R.Cocciante)


lunedì 16 febbraio 2009

Dubai, tennista israeliana bloccata

Alla tennista israeliana Shahar Peer è stata negata la possibilità di giocare il torneo Wta di Dubai dalle autorità degli Emirati Arabi Uniti che le hanno negato il visto d'ingresso. La 21enne israeliana, numero 48 del ranking, doveva affrontare la russa, Anna Chakvetadze. Ma le tensioni in Medio Oriente hanno spinto le autorità a non concedere il visto alla giocatrice che ha svolto il servizio militare nell'esercito israeliano.
"Siamo profondamente delusi, dalla decisione degli Emirati Arabi Uniti, di negare il visto d'ingresso nel paese - ha detto il capo della Wta Larry Scott -. La Peer ha guadagnato il diritto di giocare il torneo ed è deplorevole che le sia stato negato questo diritto. La Wta ha delle regole chiare, nessun paese dovrebbe negare ad una giocatrice il diritto di prendere parte ad un torneo dove era qualificata". Scott ha inoltre spiegato che la "Wta sta analizzando quanto avvenuto, per tutelare in tutte le sedi la Peer, e sta studiando delle azioni nei confronti del torneo di Dubai".
La decisione è arrivata come una sorpresa. E' vero infatti che gli Emirati non hanno rapporti diplomatici con Israele, ma nel febbraio 2008 alla ventunenne tennista israeliana era stato permesso di partecipare ai Qatar Open di Doha, una decisione vista come una vittoria dello sport sulla politica. Si era trattato della prima partecipazione di un tennista israeliano a un torneo Atp nella regione del Golfo.

notizia tratta da www.tgcom.it

martedì 10 febbraio 2009

Mi sorprende la presa di posizione di Mentana.
QUando accadde la tragedia di Nassirja non fu sospeso nessun programma di intrattenimento. Mi sembra che troppa gente stia cavalcando la storia di Eluana per i propri scopi.
Su Eluana silenzio e rispetto.


venerdì 6 febbraio 2009


Libertà condizionale per la Mambro
Lo ha deciso la Corte di Cassazione



Libertà condizionale per Francesca Mambro, l'ex terrorista dei Nar condannata all'ergastolo, assieme al marito Valerio Fioravanti, per la strage di Bologna. Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione. L'ex terrorista resterà in libertà vigilata fino al 16 settembre 2013, quando la pena sarà estinta. La Mambro aveva già ottenuto la semilibertà nel 1998 e la detenzione domiciliare speciale nel 2002, dopo la nascita della figlia.
Secondo il Tribunale di sorveglianza e ragionevolmente è il giudizio anche della Cassazione, Francesca Mambro ha dato prova di capacità di reinserimento, facendo ritenere che non sia più socialmente pericolosa. Tuttavia fino al 2013 l'ex estremista dovrà continuare a tornare a casa la sera e non potrà oltrepassare i confini del Comune di Roma.
La Mambro:"Sono felice"
Francesca Mambro è soddisfatta della decisione della Cassazione. A sintetizzare i sentimenti di soddisfazione è il suo legale Michele Leonardi. "Siamo
soddisfatti della decisione - afferma - Già l'ordinanza del riesame, e la Cassazione è andata nello stesso solco, premiava il percorso di riconciliazione avuto dalla Mambro con i parenti di alcune vittime".
I familiari delle vittime del terrorismo:"Atto illegale"
"Incredibile": Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 ha usato questo aggettivo per definire il sì della Cassazione sulla libertà condizionata a Francesca Mambro. "E' stata ratificata un decisione - ha spiegato - che non ha riscontro nel nostro ordinamento attuale. 'E' stata premiata l'omertà''.
 


Secondo me a Battisti conviene tornare in Italia, magari gli danno un premio e va pure a sanremo e da Fazio. Baraldini docet.


giovedì 5 febbraio 2009

Basta pensare solo ai diritti di Caino
 
Che
certe cose le scriva Repubblica, posso anche capirlo, che le scriva Filippo Facci sul Giornale, mi lascia alquanto perplessa.
Possibile che lo stupro sia un reato che a tutt'oggi venga ancora così gravemente"sottovalutato"?
Facci scrive che non c'è un'emergenza stupri perchè "È improbabile che siano aumentati rispetto a un mese fa, eppure i giornali ne ridondano". Forse non saranno aumentati, e forse il caso di Guidonia ha fatto da volano, portando alla ribalta altri stupri che altrimenti sarebbero passati sotto silenzio, ma l'emergenza c'è eccome, che poi i giornali se ne accorgano ad ondate non aiuta di certo.
Invece di "lucrare" sul caso eclatante dovrebbero portare avanti una seria e onesta campagna d'informazione, senza omettere e senza esaltare.
Sempre secondo Facci "non è positivo, che per cavalcare ogni ondata emergenziale si finisca coll’azzerare le conquiste della precedente".
E fra le "conquiste" cita appunto gli arresti domiciliari al 22enne di Roma, stupratore reo confesso,
"probabilmente inevitabili e, secondo lui, addirittura giustificabili".
Siamo in uno stato di diritto é vero, e certe garanzie vanno mantenute, ma non si può affrontare un problema così devastante con diktat del garantismo davanti a tutto.
Ci sono reati che richiedono più severità e lo stupro è fra questi.
Se le leggi sono troppo garantiste, bisogna cambiarle e chiedere che siano cambiate.
Chi stupra deve andare in carcere immediatamente e deve rimanerci per almeno 15 anni, senza possibilità di domicilari sconti e attenuanti.
Che attenuanti può avere uno stupratore? NESSUNA.
Il perchè é presto detto nel caso della povera Sig.Reggiani, "la fiera resistenza della vittima" é diventata un'attenuante per il suo carnefice, che ha evitato l'ergastolo. Ergo bisogna non opporre resistenza perchè altrimenti forniamo un attenuante al nostro stupratore. E magari se stiamo immobili per evitare di essere massacrate come la Sig.Reggiani, troviamo un giudice che mette in dubbio lo stupro perchè non abbiamo opposto "fiera" resistenza. Ma che cavolo di GIUSTIZIA è questa? Chi subisce uno stupro paga per tutta la vita, e la galera per uno stupratore é il minimo.
Infine
NON E' VERO che che certe decisioni - nella fattispecie certe scarcerazioni - dipendono dall’applicazione della legge. "In Italia, Codice alla mano, i giudici hanno un ampio potere discrezionale, sia nell’applicazione della carcerazione preventiva, sia al momento di quantificare la pena definitiva. Per la carcerazione preventiva basta uno solo dei tre seguenti requisiti: 1) pericolo di fuga; 2) pericolo di inquinamento delle prove; 3) pericolo di reiterazione del reato.
 Chi decide che uno stupratore, magari reo confesso, sicuramente non violenterà qualcun altro?
Il giudice, secondo il suo libero convincimento. E può sbagliare, come in molti casi è successo. Chi decide che uno stupratore sicuramente non scapperà, magari perché è agli arresti domiciliari? Sempre il giudice, e sempre secondo il suo libero convincimento. E può sbagliare, com’è successo guarda caso in questi giorni, quando un marocchino reo di violenza carnale e messo agli arresti domiciliari ha pensato bene di sparire, con tanti saluti alla sua vittima, che dal proprio dolore non potrà mai fuggire per tutta la vita".
Orpheus
PS. Penosi i Radicali che si sono recati a trovare gli stupratori di Guidonia, per accertarsi delle loro condizioni fisiche. Mai una volta che stiano dalla parte di Abele e che vadano a trovare le vittime di Caino.
Se é da condannare il tentativo di linciaggio di quei criminali e anche da deplorare l'atteggiamento di chi per fare sempre l'anima bella, calpesta il dolore altrui.


Grazie a Mary http://www.orpheus.ilcannocchiale.it/

mercoledì 4 febbraio 2009


Cazzate
~ Comportamenti o frasi di una stupidità sconcertante; errori madornali. Anche, a proposito di spettacoli, libri, ecc., mal riusciti e deludenti.

mercoledì 28 gennaio 2009

Working on “Magic”


Leggero. Di maniera. Furbo. Accattivante. Per niente lui. Dal vivo sarà diverso. “Magic” era un doppio in origine, ma poi ha lasciato spazio ad un fratellino minore. Volete mettere “The rising”, forse l’ultimo disco vero di Bruce. Finalmente un candidato appoggiato da lui è arrivato alla Casa Bianca, ma era scontato. Operazione di marketing da antologia uscire la settimana dell’Inauguration day del presidente. Cosa puoi dire a uno che a San Siro lo scorso giugno ti ha ammazzato con “Racing in the street” da lacrime? Il nuovo Dylan? Il futuro del rock ‘n’ roll? Nessuno come lui. E Street Band la miglior band del mondo. Ma che canzone è “Surprise, surprise”? A sessant’anni ancora sul palco… Mick Jagger chi è: il suo personal trainer? A chi sbaglia a tradurre i testi di “The rising”, non cogliendo che “baby” è il suo intercalare (vedere la traduzione all’interno della versione italiana del cd in questione e ridere perché il tizio in questione è un “professorone” di grido, e io che scrivo sono un umile “tramp”). E il concerto di Zurigo l’11 aprile del 1981 all’Hallenstadion? E quello di Milano il 21 giugno del 1985 a San Siro, il suo primo show in Italia? “Tunnel of love”, “Human touch” o “Lucky town”? Il fantasma di Tom Joad perso nelle pianure del Nebraska. Il fuorilegge Pete e i cowboy di Sinaloa. “The promise land” piena di contraddizioni e la cruda realtà. “Jungleland” dal vivo la prima volta. Perché la notte appartiene agli amanti e il fiume è pronto a raccogliere i nostri peccati. Acustico o elettrico? “Dancing in the dark” o “Point blank”? A quando in Arena a Verona con la E Street Band?   


recensione dell'ultima opera di Bruce Springsteen fatta da Luka


 

lunedì 26 gennaio 2009

 


"La diplomazia e' l'arte di permettere ad un altro di fare a modo tuo."


David Frost

venerdì 23 gennaio 2009

Strada facendo


 


Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi
insieme
con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che
non c'è
tra mille mattini freschi di biciclette
mille più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me
io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi
andar via
e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore
larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia
io e le mie tante sere chiuse come chiudere un
ombrello
col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il
vento
e dentro a un senso di inutilità...
e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai
vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore, vedrai
io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'è al mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai
vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
anche tu un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore vedrai
e una canzone neanche questa potrà mai cambiar
la vita
ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che
non è finita
cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore
che ci fa cantare e amare sempre più
perché domani sia migliore, perché domani tu
strada facendo vedrai


 


di Claudio Baglioni

martedì 20 gennaio 2009


Ora diamo scandalo noi


Le buone parole fanno sempre comodo; ma c'è una cosa fondamentale che i cristiani non debbono dimenticare: la tattica di Gesù era quella di agire prima di parlare. La sua forza era soprattutto questa, in un mondo in cui predicatori e profeti abbondavano: rompere la consuetudine con il gesto, non con le parole. Prima stacco il fico dall'albero, anche se di sabato è un gesto che comporta la condanna a morte; poi ti spiego perché l'ho fatto. Perché questa strategia? I motivi sicuramente erano molti e noi oggi possiamo soltanto a fatica comprenderli tutti. Alcuni però sono evidenti: le parole istituzionali dei commentatori della Sacra Scrittura erano logore, lontane dalla realtà, dai bisogni degli uomini e delle donne, ma soprattutto non colpivano più le orecchie di nessuno, non «scandalizzavano». Ci si abitua a tutto, anche alle buone parole. È necessario che gli scandali avvengano per scuotersi dalla routine dello spirito e Gesù lo sapeva bene. Per questo la sua persona è rimasta così viva e forte attraverso i secoli: le parole si possono manipolare, le azioni no.
Noi dunque ci dobbiamo scuotere dalla routine dello spirito, una routine che ci sta uccidendo, sotto le spoglie della bontà, della tolleranza, della carità, perché non corrisponde alla verità. Sopportare è più comodo, è meno faticoso, non richiede coraggio; ma siccome della tolleranza, della carità, della bontà non ne possiamo più, abbiamo l'obbligo di suscitare scandalo gridando che non le abbiamo affatto dentro di noi, che anzi siamo convinti del contrario. L'ipocrisia della «tolleranza» è la peggiore di tutte. Andava bene ai tempi di Voltaire; adesso è priva di senso. Gli immigrati, infatti, se ne infischiano di convertirci: occupano la nostra terra, le nostre piazze, le nostre case e il gioco è fatto. Dunque dobbiamo per forza scendere anche noi ad occupare le nostre piazze semplicemente perché sono nostre e nessuno ha diritto di togliercele. È questo che ci è richiesto per salvare la nostra civiltà: il coraggio delle azioni. Le azioni di Gesù erano violente proprio perché affermavano la verità che nessuno osava dire e sfidavano le buone parole delle istituzioni. Non si tratta perciò di imbracciare bastoni o fucili, ma di difendere i nostri beni; di sfidare le istituzioni che non difendono la nostra verità. Riflettiamoci bene: il Gesù «mielato» non è il vero Gesù altrimenti non lo avrebbero ammazzato. E comunque, anche per chi non è credente, si tratta di un momento decisivo per la sopravvivenza della civiltà occidentale, europea, italiana.
La carta dei diritti universali, di cui fanno tanto vanto i nostri governanti, afferma che non si debbono compiere azioni che peseranno sulle generazioni future. Quali azioni peseranno sulle prossime generazioni più di quelle che si stanno compiendo in questi giorni trasformando il nostro Paese in un Paese musulmano? Il clero rivendica l'universalità del messaggio cristiano. Sebbene si tratti di un assunto che l'esperienza storica avrebbe dovuto costringere a rivedere, i sacerdoti sono liberi di pensarlo. Ma i sacerdoti italiani, dato che favorendo l'immigrazione si trovano a operare contro gli interessi e la vita stessa della società e della cultura italiana, debbono onestamente rinunciare alla cittadinanza italiana prendendo quella degli Stati che prediligono, oppure quella dello Stato del Vaticano. Anche per loro si presenterà così il difficile compito di comprendere ex novo il messaggio di Gesù, togliendosi dalla comoda abitudine delle opere di bene con i soldi degli italiani. Si dice che «Dio vomita i tiepidi». A noi deve averci vomitato da un pezzo.


Ida Magli su Il Giornale di ieri 19 gennaio 2009


venerdì 16 gennaio 2009


Mosca e Caffè

Il Conflitto nel Medio Oriente spiegato con una parabola. Cosa succede quando una mosca cade in una tazzina di caffè:

l'italiano getta la tazzina di caffè e si allontana incazzato

il francese getta via la mosca e beve il caffè

il russo beve il caffè con la mosca che e' un extra gratis

il cinese mangia la mosca e getta via il caffè

l'israeliano toglie la mosca dal caffè, vende il caffè al francese, la mosca al cinese, ordina un altro caffè e investe i soldi rimasti nella ricerca di un metodo per prevenire la caduta di mosche nel caffè

il palestinese accusa l'israeliano per la caduta della mosca nel suo caffè, protesta presso l’ONU per l' atto di aggressione, chiede un prestito all'Unione Europea per una nuova tazza di caffè, usa invece i soldi per l'acquisto di esplosivo per far saltare in aria il bar dove l'italiano, il francese, il cinese ed il russo cercano di spiegare all'israeliano parchè dovrebbe dare la sua tazza di caffè al palestinese.



giovedì 15 gennaio 2009

Procrastinare ~ Rinviare, differire, per lo più allo scopo di guadagnare tempo o addirittura di sottrarsi ad un impegno.

venerdì 9 gennaio 2009

Pillola di saggezza per l'odierna giornata

Siate
come la piccola supposta che, quando è chiamata a fare il suo
dovere, lo fa fino in fondo e senza mai guardare in faccia nessuno.
Si mette subito in cammino cercando umilmente la propria strada.
E se qualcuno le si para davanti dicendole con presunzione ed
arroganza: "Lei non sa chi sono io!"
Intimamente
sa già che non può essere altro che uno stronzo!

lunedì 5 gennaio 2009



Si ricomincia. Non è cambiato niente.

Ma è cambiato tutto, non cambiando.