venerdì 28 dicembre 2007

 












TROVATO UN INTERRUTTORE DELL'EMICRANIA, L'IPOTALAMO
Identificato forse un 'interruttore' dell'emicrania: si tratta di una regione del cervello trovata sempre attiva in concomitanza di questo fastidioso mal di testa, l'ipotalamo. E' la scoperta di un'equipe francese coordinata da Marie Denuelle dell'ospedale Rangueil di Tolosa. Secondo quanto riferito sulla rivista Headache, nel cervello degli emicranici osservato con la tomografia a emissione di positroni (PET), durante l'attacco, risulta sempre attivo l'ipotalamo, una regione cerebrale importante per il controllo del sistema nervoso autonomo e sede del nostro orologio interno.

Finora l'attivazione dell'ipotalamo in concomitanza con l'attacco emicranico era rimasta inosservata secondo Denuelle perché di solito negli studi su pazienti emicranici si osservano attacchi provocati sperimentalmente con farmaci o altri metodi, mentre in questo studio per la prima volta sono stati studiati attacchi spontanei.

"E' la prima dimostrazione dell' attivazione dell'ipotalamo in modo spontaneo e dopo questa dimostrazione è più facile curare l'emicrania". Così Paolo Martelletti, direttore del centro di riferimento regionale per le cefalee all'ospedale Sant'Andrea di Roma in merito alla scoperta di un'equipe francese sul fatto che l'ipotalamo funziona da interruttore dell'emicrania. "E' la controprova dell'attività terapeutica - ha spiegato Martelletti - già esplicata da vari farmaci antiemicranici". Dopo la dimostrazione dei francesi "il prossimo obiettivo - ha aggiunto l'esperto - è mettere a punto sostanze che agiscano direttamente sul generatore dell'emicrania". "Tutte le cefalee che presentano correlazione con le fasi del sonno, quindi le cefalee a grappolo, le emicranie e le cefalee ipniche, cioé quelle durante il sonno - ha proseguito Martelletti - sono guidate dall'attività dell'ipotalamo che in queste cefalee è alterata". Inoltre l'ipotalamo, in quanto orologio, "guida anche la stagionalità delle emicranie che hanno una periodicità annuale, più leggera in alcuni periodi".  notizia trovata su
www.ansa.it

domenica 23 dicembre 2007

Giappone, stop a caccia alle balene
Decisione dopo pressione dell'Australia

Il Giappone rinuncia a uccidere le megattere. Lo ha confermato il portavoce del governo di Tokyo, dopo le vibranti proteste dell'Australia. Per la prima volta dagli anni '60, il Giappone aveva annunciato il mese scorso che avrebbe cacciato 50 esemplari di questa specie di balene nell'ambito di un programma di ricerca "scientifica". Ora il dietrofront del governo. Le megattere sono una specie considerata a rischio.


"Non verranno cacciate più le megattere", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del governo. Di recente il premier australiano Kevin Rudd aveva annunciato la decisione di inviare una nave del governo per tallonare e spiare le azioni delle baleniere giapponesi.

Il mese scorso sei baleniere giapponesi erano partite per l'annuale mattanza di balene nel Pacifico, con un obiettivo di 935 cetacei da uccidere, tra le quali figuravano, per la prima volta in quarant'anni, anche le megattere, considerate a rischio di estinzione e particolarmente amate per i loro salti acrobatici.
notizia tratta da www.tgcom.it

mercoledì 19 dicembre 2007

Certe giornate sono delle voragini che inghiottono tutto e tutti. Il vuoto più completo, il niente scalfito solo dall'inadeguatezza.
Dovrei astenermi dallo scrivere.
Dovrei tante cose, ma non le metto in pratica.
Mi vivo addosso e spero che chi mi sfiora, chi si avvicina e mi tocca possa stare bene.


Ottimismo ~ Disposizione psicologica a prevedere e giudicare favorevolmente il corso degli eventi, e a considerare la realtà nel suo lato migliore, anche a costo di illudersi.


Pessimismo ~ Atteggiamento costante o sistematico di sfiducia nei confronti della realtà e della vita.


Sollievo ~ Liberazione totale o parziale da uno stato di sofferenza o di disagio fisico o morale.

domenica 16 dicembre 2007

"Non mangio, non ho fame, mi cadono molti capelli. Non ho voglia di niente... Ho le mani sudate e la mente annebbiata, finisco per fare le cose molto più lentamente del normale. Le marce sono per me un calvario perchè il mio equipaggiamento è molto pesante e non riesco a sostenerlo. Ma tutto è stressante, perdo le cose o me le sottraggono, come i jeans che Mèlanie mi aveva regalato a Natale e che addosso quanto mi hanno preso. L'unica cosa che sono riuscita a conservare è la giacca e questa è stata una benedizionem poichè le notti sono gelide e non ho altro per coprirmi. Per molti anni ho pensato che, finchè fossi stata viva, finchè avessi continuato a respirare, avrei dovuto continuare a coltivare la speranza. Oggi non ho più le stesse forze, mi riesce estremamente difficile continuare a crederlo, ma vorrei che sapessero che ciò che fanno per noi fa la differenza. Ci siamo sentiti esseri umani".


Ingrid Betancourt,, rapita dalle Farc il 23 febbraio 2002

giovedì 13 dicembre 2007

Gli applausi proprio no.
Gli applausi durante, prima o dopo un funerale proprio no.



Aggiornamento.
Grazie a Willa per il seguente azzeccatissimo commento:


No, niente applausi ai funerali, perché chi applaude non ha conosciuto, applaude una emozione propria liberatoria e basta, una propria esigenza di sfogo.
Invece di applaudire, se la persona era veramente valida come Falcone e Borsellino, "fate della loro vita un esempio da seguire".

Il resto, è spocchia.