martedì 31 maggio 2005


...e le tartarughe hanno mangiato la pelle dai tuoi occhi così possono rimanere aperti sotto le stelle.

Bruce Springsteen

domenica 29 maggio 2005

Aggiornamento: il cane del post precedente è stato adottato da uno dei pompieri che lo hanno salvato!!!




 

venerdì 27 maggio 2005

Salvato dai pompieri un cane che era stato gettato in Adige per ucciderlo - Nel fiume con una pietra al collo
Ha resistito per giorni puntando le zampe sul blocco di cemento
Legnago - Se è salvo è una specie di miracolo. Al collo gli avevano legato un blocco di cemento di oltre cinque chili, trattenuto al suo corpo da un cordoncino sintentico da pacchi lungo appena 30 centimetri. Così barbaramente preparato, lo avevano fatto rotolare giù dalla sponda dell’argine - l’erba ieri era ancora tutta piegata - vicino al santuario di San Tomaso, perché annegasse. Ma la pietra che doveva servire ad inabissarlo nell’Adige si è incastrata nella massicciata della sponda, bloccando il cane a pelo del fiume. Il cane senza una targhetta, n é nessun altro elemento di riconoscimento addosso (nella Dienne foto) è però riuscito a sopravvivere, puntando con forza le zampe anteriori sulla pietra e rimanendo così forse per giorni, senza mollare mai, né cedere. Sarebbe stata la sua fine.
Ieri mattina due pescatori lo hanno miracolosamente notato. Hanno chiamato subito i vigili del fuoco di Legnago che l’hanno portato a riva. Il cagnolino, che avrà due o tre anni al massimo, bianco, a pelo lungo, prima ha cercato di scappare, spaventato a morte; poi si è accovacciato sull’erba, privo di forze. I pompieri a loro volta hanno chiamato un veterinario, il dottor Silvano Dora del distretto di Porto dell’Ulss 21, che l’ha visitato. «Gode di ottima salute», ha detto il medico, «ma è spaventatissimo».
I vigili del fuoco l’hanno caricato sul camion per portarlo in caserma e rifocillarlo - «Mangerà la pastasciutta che prepariamo per noi oggi a p ranzo», hanno detto - in attesa che il canile venisse a prenderlo. Ma, a questo punto della storia, solleverebbe l’anima sapere che ad essere rinchiuso in gabbia toccasse invece a chi ha cercato di uccidere un essere vivente così dolce. (d.a.)



Fiocco azzurro a Gardaland
È il piccolo delfino Tango
l’ultimo nato del Palablù
Castelnuovo. A Gardaland è nato il delfino Tango, è il secondo figlio di Betty e Robin, fratello di Naù, nata tre anni fa.
Il piccolo, sin nei primi momenti di vita, si è mostrato attivo e vivace, confermando le caratteristiche di tutti i delfini; dopo un parto regolare e veloce, Tango è subito salito in superficie a respirare e ora percorre la vasca in senso antiorario tenendosi a sinistra della madre per sfruttare le turbolenze dell’acqua e fare meno fatica. Tango è stato allattato regolarmente dalla madre; Tango insieme alla mamma Betty e alla sorella nuota nella vasca nursery del Palablù, seguita con un monitoraggio 24 ore su 24 da un’équipe di biologi.
Alla nascita Tango pesava circa 20 chili ed era lungo 90 centimetri. Il Cnr ha registrato i primi suoni emessi dal cucciolo. Questa seconda nascita è la conferma che il Palablù è un ambiente controllato con le condizioni ideali per la riproduzione di questi simpaticissimi mammiferi.



Tratti da L'Arena - IL GIORNALE DI VERONA di oggi 27 maggio 2005.

giovedì 26 maggio 2005

l'oreal* non è abbastanza potente...


UE: CORTE, NO A SPERIMENTAZIONE SU ANIMALI PER COSMETICI 
GIUDICI REPINGONO RICORSO FRANCIA CONTRO DIRETTIVA EUROPEA
BRUXELLES
, 24 MAG - No alla sperimentazione su animali per la preparazione di prodotti cosmetici. La 
direttiva europea che obbliga gli stati membri dell'Ue a rendere effettivo il divieto va rispettata. Lo afferma la 
Corte di giustizia del Lussemburgo che oggi ha respinto un ricorso della Francia contro la normativa Ue.
La Francia aveva chiesto alla Corte l'annullamento parziale della direttiva ed in particolare dei divieti di commercializzare prodotti cosmetici contenenti ingredienti o combinazioni di ingredienti sperimentati sugli animali nonché la realizzazione di sperimentazioni animali per i prodotti immessi sul mercato.
 "L'annullamento parziale della direttiva - è scritto nella sentenza della Corte - modificherebbe la sostanza delle disposizioni in materia di sperimentazioni animali per l'elaborazione di cosmetici". da
www.ansa.it

*il gruppo francese detiene i brand più importanti nel campo della cosmesi e da sempre sperimenta sugli animali


Grazie a www.stellinorama.splinder.com per la news.

mercoledì 25 maggio 2005

Diritti civili e libero mercato


Amnesty International sta da tempo denunciando la repressione attuata dal Governo cinese contro i cosiddetti cyberdissidenti e la libertà di espressione in Rete.


Dal Rapporto di Amnesty: “People’s Republic of China control tighten as Internet activism grows”, almeno 54 persone sono in carcere per:
- aver scaricato informazioni da Internet,
- aver espresso le loro opinioni o aver fatto circolare opinioni di terzi in Rete,
- aver aderito a petizioni on line,
- aver pubblicato informazioni on line sulla SARS,
- essersi opposti alla persecuzione del movimento Falun Gong,
- aver chiesto di rivedere le posizioni governative su Tienanmen,
- aver comunicato con gruppi stranieri su Internet,
- aver pianificato la fondazione di un partito democratico.


In Cina, l’accesso alla Rete è regolamentato e filtrato dal governo con la collusione di molte aziende tecnologiche americane.
In Cina chi cerca su Internet con Google o Yahoo! parole come “Free Tibet”, “Falun Gong” o “Taiwan” trova il nulla o quello che vuole il governo.
La tecnologia al servizio della repressione.


In Cina esportiamo i diritti civili e non le nostre industrie.


Chi sa di cosa parlerà oggi Prodi in Cina…


Tratto dal blog  www.beppegrillo.it

martedì 24 maggio 2005

Ricevo l’ennesima fuffa da www.francilastrega.splinder.com e, quindi, come esimermi?

Peso dei files musicali nel mio disco esterno: zero!


L’ultimo CD che ho comprato: Bruce Springsteen - Devils & Dust.

Canzone che sto ascoltando ora: Elisa - The Waves.

Cinque canzoni che ascolto spesso:
Bruce Springsteen - Paradise.
Bush - Letting the cables sleep.
Peter Gabriel - In your eyes.
Enya - A day without rain.
Tori Amos - Sleep with butterflies.


Cinque a cui passo il testimone:


www.acidume.splinder.com
www.logantime.splinder.com
www.metafisica.splinder.com
www.papoff.splinder.com
www.stellinorama.splinder.com


venerdì 20 maggio 2005

- Guarda dovrebbe essere in day hospital se tutto va bene e non ci sono complicazioni non dovrei crearti problemi, dovrei rientrare per chiudere l'iva e il collegio sindacale viene a fine giugno.


- Ah si? Dopo vieni a prenderti i fascicoli del bilancio allora.


Livello umano dell'ambiente dove lavoro NP (non pervenuto).

mercoledì 18 maggio 2005

Su Il Sole24Ore leggo:
"Il bonus pensioni piace, il risparmio dell'INPS supera il miliardo. Presentate dai lavoratori più di 36mila domande ma l'adesione è scarsa tra le donne"
è scarsa tra le donne...
ma che cavolo, ma si guardano in giro gli addetti ai lavori e le persone in generale? Ogni mattina vedo mamme isteriche di corsa che accompagnano bambini all'asilo, 9 su 10 sono donne. I papà sono rari. Vedo colleghe fare i salti mortali per non chiedere permessi e accompagnare i figli ai vari impegni, scolastici e non. Venire penalizzate se fanno assenze. Una mia ex collega si è licenziata perchè con tre figli non ce la faceva. Chi ce la fa buona parte dello stipendio lo usa per baby sitter e colf. Lavoro. Il lavoro in ufficio, in fabbrica eccetera e il lavoro a casa. Vedo donne fare equilibrismi incredibili, ieri sera guardando le mani della commessa che mi dava il resto mi chiedevo cosa farà mai quando staccherà. Il traffico, l'orologio che corre, l'acqua che bolle, il bambino da portare al pediatra. Occhi distratti e comunque un saluto e un sorriso. Papà che si trastullano con i figli solo la domenica e sempre prima o dopo la partita che sennò disturbano, bambini viziati dai troppi sì, i no devono essere spiegati e si perde tempo.  No... chiamatemi egoista ma io questo orologio biologico che chiama la cicogna proprio non lo sento...

lunedì 16 maggio 2005

Umiltà ~ Virtù per la quale l'uomo riconosce i propri limiti, rifuggendo da ogni forma d'orgoglio, di superbia, di emulazione o sopraffazione • Sentimento o atteggiamento di riverente sottomissione o di riservata modestia.


Professionalità ~ Il carattere professionale di un'attività economica • La condizione personale di chi svolge una professione; estens., la capacità di svolgere la propria attività con competenza ed efficienza.

venerdì 13 maggio 2005

Negli ospedali della mia città i Nas hanno fatto dei blitz per controllare i tempi delle liste di attesa per le visite.
In un ospedale molto buono della provincia ho "cercato" di prenotare una visita per mio padre che ha 82 anni. Con il ticket avrebbe dovuto aspettare fino a novembre!!! A pagamento ha fatto la visita dopo 3 giorni.

martedì 10 maggio 2005

La "differenza" tra i così definiti "animali" e noi...


Cagna salva neonata abbandonata
La fortunata vicenda in Kenya

Una neonata abbandonata in una foresta del Kenya è stata tratta in salvo da una cagna che aveva appena partorito ed era a caccia di cibo. Secondo quanto riferito dalla padrona dell'animale, che ha ritrovato la piccola nella cuccia insieme agli altri cuccioli, la bimba era avvolta in uno straccio sporco di sangue e aveva ancora il cordone ombelicale infestato dalle larve.
Allarmata dai vagiti della neonata, la donna ha subito lavato la bimba e l'ha immediatamente trasportata in ospedale. Battezzata Angel e dell'età apparente di due settimane, la piccola abbandonata pesa tre chili e trecento grammi. Stando alla ricostruzione dei medici, prima di incontrare la cagna e di essere tratta in salvo, la bimba avrebbe trascorso due giorni all'aperto senza cibo né acqua.
Sottoposta a trattamento preventivo contro le infezioni batteriche e fungine, Angel ora è in buone condizioni. Secondo quanto riferito dal "Daily Nation", che ha diffuso la notizia, in Kenya, dove più della metà della popolazione sopravvive con meno di und ollaro al giorno, abbandonare i neonati o gettarli nelle latrine è purtroppo una pratica molto diffusa.  notizia tratta da
www.tgcom.it


A Genova, un cane ferito e rifiutato dal taxi, muore dopo un'agonia di 30 minuti
Un cagnolino randagio è morto a Genova dopo circa 30 minuti di agonia perché nessun taxista ha voluto caricarlo per portarlo da un veterinario, dopo essere stato investito da un bus. L'episodio è avvenuto davanti alla stazione Brignole, dove un giovane ha soccorso l'animale cercando invano un'auto che lo trasportasse. Solo dopo l'intervento dei carabinieri un tassista ha accettato il trasporto, ma era troppo tardi.
Dopo aver assistito all'investimento del cane investito, il giovane ha provveduto immediatamente a chiedere l'intervento dell'ambulanza per animali. Ma il mezzo, unico nel capoluogo ligure, era però impegnato lontano per un altro intervento e così il giovane si è rivolto ai molti tassisti in sosta davanti alla stazione per trasportare il cagnolino da un veterinario.
Nessuno, però, ha accettato di intervenire, neppure di fronte all'offerta del pagamento, oltre che della corsa, anche di un eventuale lavaggio della vettura. Soltanto quando è intervenuta una pattuglia dei carabinieri, circa 30 minuti dopo l'investimento, un tassista ha accondisceso alle richieste del giovane, ma ormai era troppo tardi. La povera bestiola, già in agonia, è morta.
"Dare aiuto a una vita, umana o animale che sia, non è solo un gesto d'amore, ma dovrebbe essere anche e soprattutto un dovere civile" ha commentato amaramente il giovane soccorritore.
E noi di Bloog.it speriamo che episodi del genere non debbano mai più accadere...
Ed infine, a nome di tutti coloro che, come noi, amano gli animali, ringraziamo questo ragazzo che ha cercato di salvare a tutti i costi il povero cane investito.
notizia tratta da www.Bloog.it

lunedì 9 maggio 2005

Un litro di latte intero        Euro 1,37
Un litro di latte scremato Euro 1,34
Un litro di benzina               Euro 1.21


C'è qualcosa che non mi torna...

martedì 3 maggio 2005

Ringrazio Estrellita www.stellinorama.splinder.com per avermelo segnalato e ringrazio l’autore del bellissimo post  www.cronachesorprese.splinder.com per avermi permesso di postarlo anche da me. Clio

 



I bambini sono di destra
Questa è una prima risposta al monologo "I bambini sono di sinistra" di Claudio Bisio (il testo originale è riportato in corsivo in interlinea, viene fuori un botta e risposta), ripetuto ancora ieri senza vergogna alcuna alla festa "unitaria" del primo maggio.Rispetto al monologo di Bisio, questa risposta ha un difetto macroscopico: non fa ridere. Forse solo un po' in alcuni punti (spero). Le ragioni sono almeno due. La prima è ovvia: io non sono un cabarettista, e Bisio oltretutto è davvero bravo. La seconda è che il mio compito è molto più difficile del suo. Bisio vende lo stereotipo sinistra - rosso - comunista - poveraccio - bravo cristo - idealista contro destra - nero - fascista - riccastro - figlio di puttana - calcolatore. Io devo rompere lo stereotipo e raffigurare la destra vera, che non è niente di ciò che dice il saltimbanco; la destra che c'è ma che non è rappresentata né, per fortuna, dagli stereotipi né, purtroppo, dai suoi rappresentanti in parlamento se non in qualche felice eccezione. Quella destra che è la più parte della destra e che ha tanti difetti, ma non quelli che vorrebbe per comodo suo la sinistra. La destra che crescerà nei prossimi anni quando in parlamento tornerà finalmente all'opposizione, liberandosi di alcuni ingombri inutili e dannosi.
Quindi, si sa: con gli stereotipi si ride facile. Con la realtà è un po' più difficile.
E' uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur incominciare a farlo, perché dei cortigiani alla Bisio mascherati da saltimbanchi impertinenti non se ne può davvero più. Bisio non rischia nulla, se ancora a qualcuno non è chiaro. Bisio individua un target promettente per la sua professione, e vende. Verranno altri giorni.

I bambini sono di sinistra. Di sinistra, sì, nessun dubbio. Non soltanto per i pugnetti stretti in segno di protesta.

I bambini sono di destra. Di destra, sì, nessun dubbio. Non soltanto per il sorriso disarmante e gli occhi spalancati dalla meraviglia.

I bambini sono di sinistra perché amano senza preconcetti, senza distinzioni.

I bambini sono di destra perché amano ciò che è amabile, e la loro capacità di preferire senza esitazioni spesso apre gli occhi anche ai grandi sulla capacità di desiderare.

I bambini sono di sinistra perché si fanno fregare quasi sempre. Ti guardano, cacci delle balle vergognose e loro le bevono, tutti contenti. Sorridono, si fidano. Bicamerale! Sì, dài!


I bambini sono di destra perché non li puoi fregare su quello che davvero è importante per loro. Se vogliono una pesca, non puoi dar loro una albicocca dicendo che è uguale alla pesca. Lì per lì ti danno l'illusione di dartela vinta, ma poi in qualche modo te la richiedono, la pesca (anche metaforicamente, e i grandi spesso non capiscono). Non per testardaggine, ma perché sanno che le cose hanno più valore delle parole e non possono essere scambiate l'una con l'altra a forza di parole. E se sono contenti quando dai loro l'albicocca al posto della pesca, non è perché si sono dimenticati della pesca, ma perché anche l'albicocca è a suo modo interessante. Da questo si deduce, senza tema di smentita, che la bicamerale non era poi così importante per i bambini che battevano le mani al suo arrivo...

I bambini sono di sinistra perché stanno insieme, fanno insieme, litigano insieme. Insieme, però.

I bambini sono di destra perché non ci pensano proprio a stare sempre insieme agli altri bambini. Sanno che c'è un tempo per stare insieme e un tempo per stare da soli. Anche per stare meglio insieme, poi.

I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la destra piangono. I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la sinistra piangono lo stesso, ma un po' meno.

I bambini sono di destra perché se un grande sente il bisogno di spiegare cosa sono la destra e la sinistra lo lasciano fare. Per farlo contento. E se capiscono che per un grande è importante che loro dicano che la destra è cattiva, loro lo dicono. Così poi il grande può andare dagli altri grandi e dire: "Sentito? la voce della verità". Per i bambini è importante che i grandi siano contenti.

I bambini sono di sinistra perché a loro non serve il superfluo.

I bambini sono di destra perché sanno, come la volpe del piccolo principe, che l'essenziale è invisibile agli occhi.

Sono di sinistra perché le scarpe sono scarpe, anche se prima o poi delle belle Nike o Adidas o Puma, o Reebok, o Superga gliele compreremo. Noi siamo No-Logo, ma di marca!

Sono di destra perché non si vergognano di preferire le scarpe belle alle scarpe brutte. E se le scarpe sono belle le chiedono, logo o no-logo.

I bambini sono di sinistra malgrado l'ora di religione obbligatoria. I bambini sono di sinistra grazie all'ora di religione obbligatoria.

(Questa è più facile delle altre)
I bambini sono di destra malgrado l'ora di religione obbligatoria. E basta.

I bambini sono di sinistra perché comunque, qualsiasi cosa tu gli dica che assomigli vagamente a un ordine, fanno resistenza. Ora e sempre.

I bambini sono di destra perché fanno resistenza agli ordini per allenarsi a dire "io" e rafforzare la propria identità, ma intuiscono che sarebbe un casino senza un grande che dà gli ordini. Perché se nessuno dà gli ordini ai bambini, i bambini devono inventarsi gli ordini da seguire. Ed è la cosa più drammatica che possa capitare, perché impedisce loro di essere bambini fino in fondo.

I bambini sono di sinistra perché occupano tutti gli spazi della nostra vita.

I bambini sono di destra perché occupano tutti gli spazi che possono ma hanno il senso della proprietà.

I bambini sono di sinistra perché fanno i girotondi da tempi non sospetti.

I bambini sono di destra perché interrompono ogni girotondo con un salutare e liberatorio contatto con la terra. Da tempi non sospetti.

I bambini sono di sinistra perché vanno all'asilo con bambini africani, cinesi o boliviani, e quando il papà gli dice "vedi, quello lì è africano", loro lo guardano come si guarda una notizia senza significato.

I bambini sono di destra perché se un loro compagno d'asilo, che sia africano, cinese o boliviano fa i dispetti, loro lo menano come farebbero con un italiano, senza discriminazioni. E se la maestra prende le difese dell'altro perché "lo picchi perché è africano, sei un prepotente", loro la guardano come si guarda una cosa senza significato.

I bambini sono di sinistra perché quando si commuovono piangono, mentre noi adulti teniamo duro, non si sa bene perché.

I bambini sono di destra perché si commuovono quando c'è davvero da commuoversi, mentre noi adulti a volte teniamo duro perché non siamo più in grado di distinguere la commozione vera da quella retorica, e abbiamo paura di fare brutta figura.

I bambini sono di sinistra perché se li critichiamo si offendono. Ma se li giudichiamo non invocano il legittimo sospetto, e se li condanniamo aspettano sereni l'indulto che prima o poi arriva: la mamma, Ciampi, il Papa.

I bambini sono di destra perché se li critichiamo si offendono, pur accettando alla fine il giudizio e sperando nell'indulto. Ma occhio a quando e a come li giudichiamo, perché i bambini distinguono benissimo tra la giusta punizione e l'arbitrio, e non se lo dimenticano. Chiamalo, se vuoi, legittimo sospetto: sta di fatto che, se i bambini ti sfiduciano, tu come giudice hai chiuso davvero, che tu sia la mamma, Caselli o
la Boccassini
poco importa.

I bambini sono di sinistra perché si fanno un'idea del mondo che nulla ha a che fare con le regole del mondo.

I bambini sono di destra perché sanno che il mondo viene prima delle loro idee e delle regole di chiunque.

I bambini sono di sinistra perché se gli metti lì un maglioncino rosso e un maglioncino nero scelgono il rosso, salvo turbe gravi - daltonismo o suggerimento di chi fa il sondaggio.

I bambini sono di destra perché se un grande chiede loro di scegliere tra un maglioncino rosso e uno nero, loro lo guardano un po' delusi; poi guardano oltre, verso gli scaffali del negozio; poi scelgono, facendo finta di essere contenti. Ma in realtà pensano: ma con tutti gli altri colori che ci sono, perché devo scegliere tra questi due? Quindi il grande non ci rimanga troppo male se il bambino sceglie il nero (perché succede, non c'è bisogno di truccare i sondaggi): non è perché ha delle turbe, è perché "sta nu poco incazzato". A causa delle turbe del papà.

I bambini sono di sinistra perché Babbo Natale somiglia a Karl Marx.

I bambini sono di destra perché l'unica possibilità che ha Karl Marx di avere la loro attenzione è che faccia qualcosa di simile a quello che fa Babbo Natale: allora, e solo allora, la somiglianza potrebbe anche servirgli a qualcosa.

Perché Cenerentola è di sinistra, perché Pocahontas è di sinistra. Perché Robin Hood è di Avanguardia Operaia e fa gli espropri proprietari.

Perché Cenerentola si innamora senza chiedersi a quale classe sociale appartenga il principe, perché Pocahontas distingue ciò che c'è di buono e di cattivo nella "globalizzazione" inglese senza condanne preconcette e sommarie, perché Robin Hood non fa il rivoluzionario ma cerca realisticamente (e con l'aiuto della Chiesa) di salvare il salvabile in una situazione eccezionale di prepotenza e illegalità non causata da lui.

I bambini sono di sinistra perché hanno orrore dell'orrore. Perché di fronte alla povertà, alla violenza, alla sofferenza, soffrono.

I bambini sono di destra perché hanno orrore della banalità...

I bambini sono di sinistra perché il casino è un bel casino e perché l'ordine non si sa cos'è.

I bambini sono di destra perché l'ordine è quella cosa indispensabile a partire dalla quale si può fare un bel casino.

I bambini sono di sinistra perché crescono e cambiano.

I bambini sono di destra perché crescono cambiando quello che c'è da cambiare.

I bambini sono di sinistra perché tra Peter Pan e Che Guevara prima o poi troveranno il nesso.

I bambini sono di destra perché tra Peter Pan e Gesù Cristo trovano il nesso subito, senza tante seghe mentali, perché sono già competenti per trovarlo.

I bambini sono di sinistra perché, se ce la fanno, conservano qualcosa per dopo. Per quanto diventa più difficile, difficilissimo, ricordare di essere stati bambini. Di sinistra, poi.

I bambini sono di destra perché ce la fanno benissimo a conservare ciò che va conservato, senza rinunciare ad andare avanti. E non è difficile ricordarsi di essere stati bambini, se si è stati davvero bambini.