domenica 28 novembre 2004

Vorrei scrivere qualcosa in merito a tutti questi che sbraitano dicendo che non siamo nel far west. Ma questi leggono i giornali, ascoltano i tg? Insomma dove vivono... non siamo nel far west!? A Napoli dall'inizio dell'anno ci sono stati 118/119? Non me lo ricordo nemmeno più. Ma non siamo nel far west!? Se dei politici si autotassano fanno una colletta per dare una ricompensa per aiutare le forze dell'ordine, per incoraggiare a parlare vuol dire che siamo nel far west? I soldi fanno fare tanti atti...
Il "presunto" (si dice così no? fino a provacontraria) assassino di Gelsomina Verde era uscito di galera da soli due giorni (per indultino) quando ha fatto fuori la ragazza.
Gli "espropri proletari" vengono giustificati e incoraggiati, si danno premi ai leoncavallini... insomma secondo il mio umile punto di vista qualcosa non va per il verso giusto!


Piccola nota: non ho mai sentito dalla voce di Calderoli & company la parola TAGLIA bensì RICOMPENSA a chi fornisce informazioni  utili alla cattura degli assassini.

venerdì 26 novembre 2004

Mi raccomando, domani in tutti i supermercati ci sarà il banco alimentare. Aiutiamo chi è meno fortunato di noi. Vi assicuro che nel momento in cui ri-consegnerete il sacchetto (che vi verrà fornito dai volontari) con gli alimenti più richiesti tipo zucchero, omogeneizzati, pasta, olio et simili vi sentirete il cuore colmo di gioia. Un piccolo impegno da parte di tutti noi darà dei grandi risultati.
www.bancoalimentare.it/donazioni


Aggiornamento, purtroppo:


Delfini salvano nuotatori, morti!
Avevano protetto quattro persone dallo squalo,
Privi di vita, con la coda mozzata, riversi sulla spiaggia della Nuova Zelanda. Così sono stati trovati due dei quattro delfini che hanno salvato un bagnino, la figlia e 2 amiche che nuotavano a 100 metri dalla riva, dall'attacco di uno squalo. "Loro ci hanno aiutato e noi li ripaghiamo così, con una mutilazione indiscriminata" avrebbe commetato il guardaspiaggia che deve la vita ai delfini. Ed è giallo sulla morte dei due animali. www.tgcom.it

martedì 23 novembre 2004





NUOVA ZELANDA: DELFINI PROTEGGONO NUOTATORI DA SQUALI






SYDNEY - Delfini proteggono i nuotatori da grande squalo bianco. E' accaduto in Nuova Zelanda ad un bagnino. L'uomo si allenava nel nuoto con la figlia 15/enne e due sue amiche a 100 metri dalla riva a Ocean Beach, sulla costa nord-est, quando un branco di sette delfini li ha circondati costringendoli a radunarsi, tracciando attorno a loro cerchi sempre piu' stretti. Quando il bagnino, di nome Rob Howes, ha cercato di allontanarsi dal gruppo, due dei delfini piu' grandi lo hanno respinto indietro. L'uomo ha finalmente capito perche': uno squalo bianco di tre metri si stava dirigendo verso di loro a circa due metri di profondita'.''Sono rimasto impietrito'', ha detto Howe all'agenzia di stampa neozelandese Nzpa. ''Era ad appena due metri da me. L'acqua era cristallina e lo squalo era chiaro come il naso sulla mia faccia. Allora ho capito che i delfini avevano formato una barriera di protezione attorno a noi''.

Un altro bagnino, Matt Fleet, era in ricognizione in un gommone di salvataggio quando ha notato l'inconsueto comportamento dei delfini. Quando si e' tuffato per raggiungere il gruppo, ha visto lo squalo e ha raggiunto gli altri dietro la 'barriera'. I delfini hanno continuato a circondare i cinque per circa 40 minuti, continuando a battere con la coda sulla superficie dell'acqua, prima di permettere che tornassero a riva. Solo allora i due bagnini hanno rivelato alle ragazze la presenza dello squalo. L'episodio e' avvenuto tre settimane fa, ma Howe e Fleet dicono di non averne parlato con nessuno finche' non hanno potuto confrontare tra loro quello che avevano visto. Secondo la studiosa di mammiferi marini Rochelle Constantine, dell'universita' di Auckland, i delfini sono sempre all'erta in presenza di squali, e la loro reazione altruistica e' normale. ''Amano aiutare gli indifesi'', ha detto. ''Battere la coda sull'acqua e' la loro maniera di comunicare e potrebbe essere stata una funzione di gruppo per mantenere la barriera protettiva''.

Un'altra esperta di mammiferi marini, Olga Visser del gruppo ambientalista Orca Research, ha detto che vi sono stati diversi casi nel mondo di delfini che hanno protetto dei nuotatori. ''Devono aver percepito che quei quattro erano in pericolo e sono intervenuti per proteggerli. E comunque, non e' raro che i delfini attacchino gli squali per proteggere se stessi e la prole''.
www.ansa.it


Ci sono uomini che, quando piove, riescono a passare tra una goccia e l'altra. JFK

domenica 21 novembre 2004

L'ora della giustizia non scocca secondo le lancette di questo mondo.
Greg Iles da "Un gioco quieto"

giovedì 18 novembre 2004


Gatto "pompiere" salva una famiglia
Germania, casa brucia e lui li sveglia

Una bambina di 10 anni è stata salvata dal suo gatto prima che le fiamme dell'incendio divampato nella casa in cui vive uccidessero lei e i suoi genitori. Amleto, questo il nome del micio, si è svegliato in piena notte infastidito dall'aria che nella casa diveniva sempre più irrespirabile e ha "avvertito" la sua piccola padrona, salvando di fatto la vita a lei e ai genitori della bimba. Il fatto è avvenuto a Hatzfel, nell'ovest della Germania.
www.tgcom.it

mercoledì 17 novembre 2004

Realtà romanzesca?!


In gita premio alla pena di morte


Cina, scolari assistono alle esecuzioni


In gita premio tutti ad assistere alla pena di morte. Accade in Cina, a Changsh nella provincia dello Hunan, dove i maestri di una scuola elementare hanno deciso di condurre gli scolari a vedere l'esecuzione capitale di sei persone nel locale palazzetto dello sport. Un riconoscimento ai ragazzi che, secondo gli insegnanti, comportandosi bene a scuola, hanno meritato questo "diversivo".


Nonostante l'imbarazzo di qualche intellettuale e la reazione indignata degli opppositori del regime, la pena di morte in Cina resta pratica assai diffusa. Gli scolari, come scrive il quotidiano Repubblica, hanno assistito all'esecuzione (un colpo di pistola alla testa) con altre 2.500 persone stipate nel palazzetto dello sport come per assistere ad un grande avvenimento sportivo.


Per molti, poter vedere di persona l'esecuzione di un condannato, rappresenta un privilegio. Così l'uccisione di Stato è un occasione di festa, organizzata come un grande evento e partecipata dai più meritoevoli. Come, in questo caso, è accaduto per i bimbi della scuola di Changsh, premiati dai loro inegnanti pe rl'impegno e la dedizione nello studio.


Negli ultimi anni in Cina sono aumentati i capi di imputazione che portano dritti alla pena capitale. Diversi e numerosi i casi in cui si rischia che il boia entri in azione. Oltre a chi uccide, viene giustiziato anche chi falsifica denaro, sfrutta la prostituzione, spaccia droga, diffonde il virus della Sars. www.ansa.it

martedì 16 novembre 2004

DEI DELITTI E DELLE PENE
Se qualcuno ancora ignora, nello stato di Eurabia dove si scambia appoggio politico alla Lega Araba con petrolio e immigrazione (garantita come non suscettibile di integrazione alle regole e culture europee), cosa è lo stato iraniano, ecco una delle numerose notizie di cronaca su ciò che è la legge islamica della Sha'riah:


Il regime dei mullah ha decretato la morte di una ragazzina con la lapidazione.
Soltanto poche settimane fa hanno appeso in una piazza una ragazza di 16 anni, rea di essere stata "sfrontata" nei confronti di un tribunale islamico
. Jila Izadi, di 13 anni, è stata condannata alla lapidazione dal tribunale di Marivan in Iran. Jila attende in carcere la conferma della sentenza. Al di là della condanna a morte, bisogna ricordare che la morte per mezzo della lapidazione è una morte atroce: pietre vengono lanciate sul corpo delle vittime allo scopo di spezzare ossa e strappare la carne finché non sopraggiunge la morte.


Sapete perché da qualche tempo i falsi di Amnesty International non fanno più campagne contro le condanne a morte? E dove sono gli unilateralisti di "Nessuno tocchi Caino". La risposta è nella cronaca di ciò che succede in Africa e in M.O. Ieri non si sapeva, oggi sappiamo, ...per quanto vale riuscire a sapere ciò che succede, nonostante la copertura del Dialogo Euro-Arabo, l'organizzazione che da 30 anni gestisce l'accordo Lega Araba-Europa.


In Francia si mobilitano per salvare la vita di Jila. Si può farlo anche in Italia?
(merci à France Echos)



grazie a Paolo-di-Lautreamont www.leguerrecivili.splinder.com

E' inutileeee non serve a nienteeee e tu insistiiii e vuoi ragionareeee ma con gli ottusi non si può parlareeeeeeee.


Thick as a Brick!!!


 

venerdì 12 novembre 2004

Non voglio che il nostro triste anniversario venga sporcato dalla morte-celebrazione di un terrorista.

mercoledì 10 novembre 2004

Gossip
stamane alla radio hanno comunicato che: dopo Ricciarelli-Baudo e Ventura-Bettarini, un'altra coppia scoppia, Lecciso-Albano... arriveremo a sera lo stesso!?


Cavoli, non riesco a postare nulla... sono in fase... NON FASE!!!!


........... e a casa sono ancora senza linea! sggggrunt!

lunedì 8 novembre 2004

Ho trascorso il fine settimana senza linea telefonica. Niente accesso a internet. Non è stato difficile o faticoso, insomma non sono da comunità di disintossicazione, in questo periodo ci sono problemi ben più seri a cui pensare. PERO'. Cavoli...

mercoledì 3 novembre 2004

PRO GAY, DONNE E OPPRESSI IN EUROPA, MA NON IN ARABIA



La cosa singolare è che i neocon hanno a cuore le tristi (lì davvero tristi) condizioni di gay e donne nei paesi governati da regimi islamofascisti e dalla sha'ria. In USA vi sono siti sulla difesa dei diritti gay nei paesi dittatoriali, il dibattito ferve, si fanno pressioni. Questo nonostante il convenzionalismo diffuso dai media anti neocon dica che i "conservatori" ce l'hanno col mondo intero, figurarsi con deboli e "diversi"...
La cosa strana è che proprio quei paesi e quelle culture che in patria hanno così a cuore i diritti delle donne, dei gay e degli oppressi, perché così possono andare contro i loro "nemici", invece, quando si tratta di spostarsi a sud di Pantelleria, là dove svettano non chiese ma minareti, eccoli improvvisamente e improvvidamente tacere.
Dove sono, allora, i diritti degli oppressi dalla dittatura di Saddam? Nel cesso della loro "dirittura" morale...
Dove sono i diritti della donna, allora? Nel dimenticatoio, dove tutto è tacitato e sfumato ad arte. Mentre lo stesso Khomeini diceva che nei giorni in cui le donne sono impure, è preferibile che l'uomo si rivolga alla capra, piuttosto... E quelli, mica si sforzano -chessò- di protestare o almeno di incitare oppure soltanto di parlare di tutto ciò, magari nella sala congressi con aria condizionata dove hanno agio di parlare, sotto casa. Macché. Le donne in Islam devono stare dove stanno, nell'harem, che poi, non è vero neanche quello. Perché, invece che nell'harem, quelle stanno a lavorare, visto che il maschio islamico è pagato dal dittatore di turno per non lavorare e non rompere. Perché ai lavori devono pensarci le donne, e anzi in certi mesi dell'anno la terra stessa è "impura" come le donne e allora men che mai la si può toccare.
E dove sono i diritti dei gay, nel Medio Oriente? Forse nella vituperata terra di Israele, ma non certo in quella dell'amato arafat, dove i gay vengono sventrati e scorticati. Non certo nella terra dell'amato Fidel e del suo socio d'armi Che, dove i gay furono fucilati a centinaia fin quasi alla sparizione per anni.
Eccoli quei cantori dell'uguaglianza (quella del 1789, quella della camicia nera, quella della camicia verde, quella delle Guardie rosse, quella della Stasi, e quella dei puristi del diritto, tanto ardenti contro Berlusconi quanto silenti con Prodi e De Benedetti).
Eccoli, gli sconfitti. Sono lì che tacciono ciò di cui dovrebbero dire, e parlano di ciò di cui dovrebbero tacere.
Ecco perché la falsa cultura della falsa uguaglianza e dei falsi diritti non ha mai vinto, se non con la Ruboluzione, se non col Terrore, se non con la violenza.


GRAZIE a Paolo-di-Lautreamont www.leguerrecivili.splinder.com

All'arrivo degli impiegati, stamane, gli addetti alle pulizie e alla manutenzione stavano ancora lucidando le scale e parte dei corridoi con delle macchine apposite. C'erano delle transenne e il divieto di calpestare per almeno quindici minuti. Tutti abbiamo fatto il giro più lungo dalle scale esterne. Indovinate chi ha tirato dritto? Ascella. Sotto gli sguardi esterrefatti degli operai.

martedì 2 novembre 2004

In ricordo dei gulag


A 15 anni dalla caduta del muro


Sarà il ricordo dell'orrore dei campi di lavoro sovietici al centro della discussione del Domenicale questa settimana. Il giornale di cultura diretto da Angelo Crespi dedica l'apertura ai gulag per fare in modo che vengano ricordati al pari dei campi di lavoro nazisti e non si cada nella tentazione, cara a molti, di fare una sorta di cernita ad hoc nella memoria.
Perché i lager sì e i gulag no? Questo l'interrogativo principale. Alcuni l'hanno definita l'emiplegia della memoria, cioè la tentazione di ricordare con un solo lobo politico. L'Italia ha trovato pace in questo oblìo, ma non sarà possibile governare il paese in maniera democratica finché non saranno risolti i conflitti del passato.

Sui vizi del nazionalsocialismo, del fascismo, del comunismo in tutte le sue forme anche soft, e sulle loro tragiche conseguenze ci possono essere distinzioni solo di carattere storiografico.
L'orrore dei campi di lavoro sovietici nei quali l'unica via d'uscita sembrava la morte, è iniziato con Lenin e consolidato da Stalin. Nell'Europa degli anni Venti si sapeva tutto, ma si taceva per paura e complicità e allo stesso modo pavida e complice è stata anche la cultura italiana. da www.tgcom.it