giovedì 28 aprile 2005

Sono andati a cambiarmi l’unico ministro che mi soddisfava al 100%. Il ministro della sanità. L’unica legge recente buona (dopo quella della patente a punti) è stata quella contro il fumo.  Al suo posto hanno messo uno obeso e fumatore. (Bell’esempio!)  
 


ALL'ITALIA IL PRIMATO DEI BABY-OBESI, LO E' IL 12% DEI BIMBI
Le percentuali piu' elevate tra i 9 e i 13 anni. Come per gli adulti, l'incidenza e' maggiore tra i maschi che tra le femmine e nelle regioni meridionali. 
Ma l'allarme, spiegano gli specialisti, viene soprattutto dal fatto che un bambino obeso su tre sviluppa anche altre patologie, come ipertensione, aumento dei trigliceridi nel sangue, bassi valori di colesterolo HDL, diabete. E la questione e' anche economica: I costi sanitari legati all'obesita' ammontano nel nostro Paese a circa 22,8 miliardi di euro, il 6-7% della spesa totale (in Usa il 12%). Il 65% della cifra riguarda le spese ospedaliere. L'allarme riguarda anche gli adulti: Complessivamente, in Italia ci sono circa 4 milioni di persone obese (e 16 milioni in sovrappeso), con un incremento di circa il 25% rispetto al 1994. Il problema e' maggiormente diffuso tra gli uomini: il 9,2% dei maschi e' obeso e il 42,4% e' in sovrappeso, contro, rispettivamente, l'8,8% e il 26% delle femmine, e la quota degli obesi cresce all'aumento dell'eta'.
Notizia tratta da www.ansa.it
 

domenica 24 aprile 2005

Vita d'ufficio.
In fatto di pettegolezzi e cattiverie nessuno batte Orario Elastico. Adesso ce l'ha con una collega in maternità perchè è stata vista con una macchina nuova... venerdì ci ha tenuto ad informarmi: "Sai l'hanno vista in giro... su una porsche caiac"!!! 

venerdì 22 aprile 2005

Disparità
Tre politici indagati: Fassino, Diliberto e Castelli. Un trafiletto su un giornale. Se fosse capitato ad un altro politico (uno a caso) avrebbe ricevuto lo stesso trattamento?

mercoledì 20 aprile 2005

Constatazione
Quando non vado a fare pausa pranzo a casa sono l'unica tra i colleghi a portarsi dietro spazzolino e dentifricio.
C'era un'altra collega che faceva così, ma ora è in maternità.
Sono rimasta solo io!


martedì 19 aprile 2005

Mare profumo di mareeee
con l'amore io voglio giocareeee
è colpa del mare del sole e del mareeee


No, non sto andando via di testa, era una famosa sigla di telefilm...

sabato 16 aprile 2005


Oggi c'è vento, gli alberi alzano la voce. Il cielo risponde... sta cominciando a piovere...

mercoledì 13 aprile 2005

Il Cavaliere sarebbe al lavoro per la costituzione di due nuovi ministeri per il Mezzogiorno e per le Aree urbane. Al Presidente avrebbe indicato nei conti pubblici e nel Mezzogiorno le priorità di fine legislatura.


La «spina» del Sud
A noi piacerebbe che durante in Consiglio dei ministri Antonio Martino, che oggi si occupa di difesa ma che è uno dei pochi economisti liberali del Paese, ripetesse quanto ha insegnato per anni: «Nel dopoguerra c’erano due aree molto povere in Italia, il Veneto e il Sud. Il Veneto non ha ricevuto aiuti statali, il Sud sì. Il Veneto è diventato una delle zone più ricche d’Europa, il Mezzogiorno resta un problema». Vorrà dire qualcosa?

La Cassa del Mezzogiorno (poi Agensud) ha avuto 42 anni di vita: è riuscita a bruciare 529mila miliardi delle vecchie lire, cioè 34,5 miliardi al giorno. Ricordate? Volete rinfrescare la memoria? 17 miliardi a Pescara per trasformare una fabbrica di liquori in un mu seo ittico, 17 miliardi all’Acqualand di Vasto (che fu fatto passare per un centro didattico), 15 miliardi per il galoppatoio di Maratea, addirittura 600 miliardi per l’Università di Arcacavata in Calabria con tanto di piscina olimpionica e campo da baseball (persino il sindaco di Cosenza disse allora: «Soldi buttati»).

Per collegare Avezzano con il resto del mondo furono finanziati ben cinque progetti, in Val di Sangro c’è un viadotto che non è mai entrato in funzione perché non sono riusciti a far combaciare i due tronconi della strada. Sono stati censiti ben 19.600 cantieri aperti e mai richiusi: compreso un teatro costato 52 miliardi, con tanto di tre foyer, uno dei quali con pavimento di cristallo. Mai utilizzato.

Più soldi al Sud? Ma vogliamo scherzare? Di soldi al Sud ne sono arrivati fin troppi. Abbiamo finanziato aziende come la Cuni Oasis di Avellino, conigli da riproduzione e seme per inseminazione artificiale (sovvenzione: un miliardo e 402 milioni, dipendenti: 2). O come la Dili Protection di Bovino (Foggia), produzione di speculum vaginale monouso (sovvenzione: 5 miliardi e 336 milioni, addetti: 5).

In media è stato calcolato che, negli anni d’oro, quando si spendevano 200 milioni per creare un posti di lavoro, si era ottenuto un grande risultato. Per forza: un’azienda di Pozzuoli, tanto per fare un esempio, ha ricevuto più di due miliardi per dare lavoro a un’unica persona. Esatto, avete capito bene: due miliardi per un posto di lavoro.
Se c’è qualcuno che ha nostalgia di quei tempi là, si accomodi. Noi preferiamo i metodi intrapresi di recente, che non solo non fanno esplodere il debito pubblico, ma consentono anche per la prima volta, davvero, al Sud di rialzare la testa: «Negli ultimi quattro anni», testimonia l’economista Mariano D’Antonio, uno dei massimi esperti di questione meridionale, «il Sud sta crescendo più del Nord».

La ricetta? Flessibilità del mercato del lavoro, maggiore sicurezza e quel po’ di controllati investimenti in infrastrutture davvero necessarie (la Salerno-Reggio, per esempio), uniti alla tradizionale inventiva tipica di queste regioni, che viene stimolata quanto non è soffocata dall’assistenzialismo. La disoccupazione resta alta, certo, ma rispetto al 2000 è scesa di 5 punti. E dimostra che è su questa strada che bisogna continuare. Non su quella degli interventi a pioggia, che non servono a nulla. Se non a foraggiare qualche clientela.
Mario Giordano su L'Arena di mercoledì 13 aprile 2005

Della serie il mondo è sempre più "avariato"...  

E se il cinico ricatto di uccidere il coniglietto Toby fosse soltanto una presa in giro e un modo facile per soldi? In molti ci hanno pensato e così anche noi abbiamo dato un'occhiata su Internet per verificare se esistono iniziative del genere o se il caso savetoby.com è già cosa nota. Nei meandri della Rete abbiamo trovato chi definisce "genio" il gestore del sito e chi, invece, sottolinea come l'idea in realtà sia una trovata abbastanza vecchia già vista sul Web.  



50mila dollari o mangio il coniglio
Su Internet il macabro ricatto

"Toby è il coniglietto più furbo e tenero del mondo, ma, se non riceverò 50mila dollari sul mio conto corrente entro il 30 giugno del 2005, il piccolo roditore morirà". E' questo il cinico ricatto di un cybernauta che, dopo aver salvato un coniglio per strada ha deciso di allestire un sito Internet per comunicare al mondo la sua intenzione di macellare l'animale se non avrà la giusta ricompensa per il suo gesto. 
"Alcuni mesi fa l'ho salvato dalla strada - si legge sull'home page di savetoby.com - L'ho trovato sotto il mio portico ferito e bagnato. Non credevo che sarebbe sopravvissuto, ma ce l'ha fatta. Toby è un combattente, ma presto lo porterò da un macellaio per ucciderlo e mangiarlo". Oltre ad alcune immagini del piccolo roditore, sul sito sono presentate anche numerose ricette con tanto di grafiche e foto esplicative.
"Non desidero mangiare Toby, è mio amico - scrive il cinico cybernauta - E' stato l'animale domestico più tenero e adorabile che abbia ami avuto, ma sfortunatamente lo ucciderò se non riusirò a raccogliere almeno 50mila dollari attraverso le donazioni e il merchandising". Per aiutare il coniglietto, adorabilmente presentato sul portale, è possibile versare una somma di denaro direttamente sul conto corrente dell'inserzionista oppure si possono acquistare diversi gadget brandizzati con l'immagine di Toby (magliette, tazze, cappellini, felpe, mutande, spille, borse). 
Come spesso accade su Iternet, anche in questo caso non è possibile fornire dati precisi sull'attendibilità del sito, ma, stando a quanto riferito dall'indicatore automatico, dal 10 aprile sono stati raccolti già 25mila dollari. Il 30 giugno si avvicina rapidamente e le sorti di Toby sono nelle mani dei navigatori. Il cinismo online dà i suoi frutti.  su www.tgcom.it

martedì 12 aprile 2005

IL GIAPPONE RIAPRE LA CACCIA 'SCIENTIFICA' ALLE BALENE


TOKYO - Il Giappone ha cominciato oggi un nuovo programma di 'caccia scientifica' alle balene, senza attendere la riunione della Commissione internazionale sulla caccia alle balene (IWC), in programma a giugno in Ulsan, in Corea del sud. Stando ad un comunicato del Ministero dell'agricoltura e della pesca, quattro baleniere sono salpate oggi dal porto di Ayukawa nella prefettura settentrionale di Miyagi per catturare 120 animali allo scopo di ''studiare come l'ecosistema marino venga condizionato dalle abitudni di procacciamento del cibo dei cetacei''.

Al termine del programma di ricerca scientifica, la carne dei capi catturati sara' venduta sul mercato e distribuita nei ristoranti che servono carne di balena. Il nuovo programma di 'caccia scientifica'' e' scattato poco meno di due settimane dopo la conclusione il 31 marzo scorso di un programma, durato 18 anni, di cattura per motivi scientifici, consentito al Giappone in deroga alla moratoria imposta dalla Commissione internazionale sulla caccia alle balene (IWC). Subito dopo la conclusione del programma, fonti del ministero dell'agricoltura e della pesca avevano detto che avrebbero atteso i risultati della prossima assemblea della IWC prima di ripredere nuovi programmi di caccia scientifica.

La IWC e' spaccata sul problema della moratoria imposta alla caccia commerciale delle balene, che continua pero' a ricevere l'appoggio della maggioranza dei paesi membri, nonostante la forte opposizione di Giappone, Norvegia e Russia. La deroga concessa al Giappone negli ultimi 18 anni era stata osteggiata da molti paesi, con la motivazione che in realta' la caccia scientifica e' solo un'etichetta di comodo che nasconde una vera caccia per motivi commerciali
www.ansa.it

domenica 10 aprile 2005

Sabato sera. Interno cena in taverna con amici. Siamo in dieci. La sottoscritta è l'unica vegetariana. I padroni di casa ne sono informati. Suoniamo il campanello, entriamo... appena varcata la soglia le mie narici captano un forte odore di cibo, è un odore che conosco bene. Ci togliamo giacche e cappotti (fa ancora molto freddo la sera... anche se tutti si ostinano a dire che è l'umidità) scendiamo in taverna. Tutti/e si avvicinano al fornello... "hummm che profumino cosa c'è per cena?" la padrona di casa tutta fiera fa "coniglio con la polenta, anzi due grossi conigli" tutti fanno gridolini di gioia una si informa come l'ha preparato... ad un certo punto la padrona di casa elenca, tra gli ingredienti,  l'aglio (io sono allergica all'aglio) tutta preoccupata si gira verso di me e fa: "tu non puoi mangiarlo c'è l'aglio" io di rimando lo so, la padrona di casa fa "ma lei non lo mangia il coniglio" e la seconda: "perchè?" perchè non mangio carne faccio io... e lei perchè? Nota bene la conosco da piu' di 10 anni e ancora fa così ogni volta. Comincio a sentirmi irritata e delusa. Mi sento frustrata perchè ogni volta devo spiegare sotto un interminabile interrogatorio cosa mangio e cosa non mangio e poi vogliono sapere il perchè. Insomma devo spiegare perchè non voglio mangiare il capriolo, il cervo, il coniglio, il bisonte, il vitello, il coniglio eccetera. "Ma gli insaccati li mangi?" No. No. No. No non uccido nemmeno le mosche, si sono da curare. Gasp... ma checccavolo!!! Gli uomini abbandonano subito l'osso non sono interessati su cosa mangio o non mangio. grazie! Le donne no, non mollano l'osso... anzi infieriscono.  Io mi mangio verdurine e formaggio e sono contenta lo stesso, sono qui per la compagnia. Niente da fare. La seconda insiste e prosegue, cerco disperatamente di cambiare discorso ma niente. Alchè rispondo che forse non mangio carne perchè da piccola abitavo vicino ad un macello ma neanche questo le intacca minimamente. La padrona di casa è abbastanza tollerante sta lasciando correre ma la seconda no. Comincia a raccontare che lei non si fida a comprare coniglio dal macellaio e di rimando l'altra fa: "ah guarda io ho degli amici, basta che chiedo, questi li hanno uccisi ieri e li hanno lasciati attaccati via tutta la notte così la carne....." io già con la testa sono altrove. Ho dodici anni e sto correndo con le erbette in mano come ogni sabato verso le gabbie, i conigli mi vengono incontro... ma non c'è il mio... si quello nero buffo, con la macchietta bianca sulla fronte... lo cerco con gli occhi ma non c'è... se ci fosse sarebbe già vicino a me e mi guarderebbe con i suoi occhioni teneri... non c'è. Più tardi scoprirò che fine ha fatto. Le due donne continuano a parlare di come si cucinano i vari animali... e io penso ai vitellini, quelli che sentivo gridare disperatamente mentre li dividevano dalle madri, le urla e le zampe che sbattevano sui camion, gli occhi impazziti mentre si avviavano verso il macello, i rumori i suoni. Li ho ancora tutti nella mia testa. I camion che incontro per strada con gabbie dove tacchini e altri esseri viventi sono costretti con ali che escono, zampe di traverso, sotto il sole o con 10 gradi sotto zero viaggiano così. Maiali, vacche, puledri, quanti se ne incrociano. Non viene risparmiato nulla di quanto crudele c'è nel terminare una vita. Il trasporto, il male fisico, i maltrattamenti, la sofferenza. La seconda ricomincia a fare battute a sorridere, perfino ridere. Io vorrei dirle che non accetto lezioni da nessuno, soprattutto da lei. Nella testa mi attraversa velocemente una cattiveria, penso che lei è decisamente in sovrappeso dovrebbe essere contenta che non lo mangio, ne avrà di più nel suo piatto. Mi vengono in mente tante cose... fra le altre che se avessi doti di oratoria magari mi spiegherei meglio e non mi stresserebbero così ogni volta, mi dico che devo trovare una risposta, la devo trovare che faccia tacere gli altri, che mi lascino in pace. Perchè quando credi in qualcosa ci deve essere sempre qualcuno pronto a demolire tutto, a demolirti. A uniformarti al suo modo di vivere. Vivi e lascia vivere.

venerdì 8 aprile 2005

La Cina e la morte del Papa


Su Voto en blanco: La Cina e la morte del papa (uno dei pochissimi paesi non presenti oggi a San Pietro, la motivazione è che si tratta di una dittatura: diecimila condanne a morte nel solo 2004, di cui non si parla. LINK



tratto da www.leguerrecivili.splinder.com


giovedì 7 aprile 2005


"Il Giornale di Vicenza" Venerdì 01 Aprile 2005 lettere Pagina 47


Polemiche. A proposito delle diverse “etichette” che accompagnano chi abbandona la propria Patria

«Gli esuli da Cuba e dall’Italia»

Sabato 19 marzo leggevo l’articolo di Smiderle sulla prima pagina del suo giornale, e mi sono meravigliato di come un articolo così ben scritto possa, se privo di alcuni dettagli e non correttamente calato nel giusto contesto, rivelarsi una indecorosa e faziosa propaganda. Nella fattispecie è palesato come l’invereconda abitudine all’uso di due pesi e due misure sia diventata in Italia lo sport nazionale.
Il soggetto cubano citato nell’articolo è per sua stessa ammissione un pregiudicato, il giornalista medesimo ci informa che le Autorità italiane hanno avuto parecchie perplessità prima di concedere l’asilo. Per quanto ne sappiam o noi potrebbe essere la vittima di un errore giudiziario o un teppistello o un serial killer, però, per definizione, secondo la stampa italiana i rifugiati di Paesi che siano con noi non allineati sono per presunzione morale degli intellettuali perseguitati da salvaguardare mentre, guardacaso, i nostri rifugiati all’estero sono (senza fare dell’apologia) delle pecore nere da perseguire e perseguitate anche dopo la concessione dello status oppure dopo la prescrizione dei reati.
Credo che il fondo si tocchi quando Smiderle sbeffeggia e dileggia gli indubbi risultati di progresso di un intero popolo che, a prescindere dal tipo di Governo (per la cronaca il presidente è stato rieletto nel 2003 in regolari elezioni congressuali) si barcamena ogni giorno in condizioni di ristrettezza ma di incrollabile dignità. Concludo la mia critica dettata solo dall’amore per la deontologia in generale proponendole un paradosso: se un reduce dal G8 di Genova rilasciasse un? 46;untervista al giornale dell’Avana, nel quale "oggettivamente" descrivesse l’Italia come una dittatura dove teppisti e pacifici manifestanti vengono rinchiusi indistintamente senza processo e manganellati a sangue, sarebbe orgoglioso della figura che ci faremmo?
Potrebbero gli stranieri dileggiare il nostro "Paradiso della democrazia" sapendo che indubbiamente da noi si può diventare leader in violazione di una legge della Repubblica e che si può finire indagati ed umiliati senza il sicuro rispetto dei codici di procedura penale? Alle persone obiettive che guardano al trave nel proprio occhio, prima che la pagliuzza nell’occhio altrui; l’ardua sentenza.
Rinaldo Piccarri

Risponde Marino Smiderle
È vero, c’è l’abitudine di usare due pesi e due misure. Per il fatto che Cuba è una dittatura e l’Italia, per restare al paragone che fa lei, una democrazia.
«Il soggetto cubano citato nell’articolo » è, come lo definisce lei, un pregiudicato perché ha osato criticare il partito comunista di Castro; «i nostri rifugiati all’estero», come li definisce lei, hanno ammazzato delle persone o le hanno fatte ammazzare (vedi Battisti, Casimirri e compagnia sparante).
Sarà una pagliuzza, ma mi pare una differenza non di poco conto.
Ognuno è libero di pesarla e di misurarla come meglio crede.


Per chi è interessato all'articolo lo trova postato il 24 marzo 2005.



mercoledì 6 aprile 2005

Ieri, martedì 5 aprile, verso le 17.00 Ascella si "attiva" e si mette a disquisire di politica con la stagista, lei fa dei riferimenti al risultato delle ultime elelezioni...


... lui di rimando: "perchè si sa già chi ha vinto?".

martedì 5 aprile 2005

Cina blocca siti Internet del Papa
Vietate le commemorazioni ufficiali
Malgrado i messaggi prima di preoccupazione per la salute del Papa e poi quelli dicordoglio per la sua morte, in Cina proseguono le discriminazioni contro i cattolici. Le autorità di Pechino hanno infatti bloccato i siti internet che parlano del Papa, costringendo la Chiesa cattolica ad essere clandestina, ricordando il Pontefice in privato.
La chiesa cattolica patriottica cinese, controllata dal partito comunista, ha celebrato infatti messe in commemorazione di Giovanni Paolo II, proprio mentre il governo faceva bloccare sui siti Internet interventi sul Papa. I fedeli si sono riuniti nella chiesa oppure lo hanno ricordato in privato, riunendosi nelle case dei sacerdoti.   da
www.tgcom.it

domenica 3 aprile 2005


"Se sbaglio mi corriggerete"  Giovanni Paolo II  1978-2005


No, non hai sbagliato. Anzi!


venerdì 1 aprile 2005

Prodi attacca Mediaset. Trova da dire ai bilanci della nostra azienda, al modo in cui viene gestita. Che, fatte le debite proporzioni, è un po’ come se Pavarotti trovasse da dire al modo in cui viene gestita la siluette di miss Italia.


In effetti di aziende l’ex presidente dell’Iri ne ha gestite molte nella sua carriera.


Per esempio gestiva l’Alfa Romeo: un giorno decise che era meglio venderla alla Fiat anziché alla Ford. Risultato: lo Stato incassò 3mila miliardi in meno e l’Alfa Romeo è stata rottamata.


Poi gestiva anche l’intera industria alimentare italiana, ma chissà perché si era fissato che voleva regalarla a De Benedetti. Fu fermato. E allora la svendette a pezzi, anni dopo, in un modo così pasticciato che persino “Repubblica” scrisse: Prodi segue una via balorda e dimentica le leggi.


Quando ha gestito Cirio, alla fine i più pelati sono stati gli italiani. Quando ha venduto Italgel alla Nestlè, bruciò 100 miliardi in 15 giorni. Quando ha ceduto il Banco di Santo Spirito ha fatto arrabbiare i piccoli azionisti. Quando ha cercato di creare il polo nazionale delle telecomunicazioni Telit è stato un fiasco.


Quando ha gestito Nomisma è riuscito a produrre studi importanti dove si diceva, al modico prezzo di 5500 lire a parola, che il beneficio dell’alta velocità è la velocità o che “l’anno è diviso in quattro diverse stagioni”. Complimenti.


Da uno con questa esperienza di gestione delle aziende bisogna fare attenzione. Perché ha ragione il professor Prodi a dire che lui può parlare, oltre che da politico, anche da economista e da ex manager. Ma poi dimentica che da economista ed ex manager, forse, farebbe meglio a tacere.
Mario Giordano risponde al professore