venerdì 23 novembre 2012

Copio-Incollo - Da Leggere



Humus e tritolo

Abito a Rehovot, una città situata al centro di Israele a pochi km da Tel Aviv, città sede dell’ Istituto Wiezman per la ricerca scientifica, famoso in tutto il mondo.
A Rehovot  ancora non arrivano i missili, ancora non siamo costretti a correre nei rifugi avendo 15 secondi di tempo per sperare di vivere. Siamo fortunati , molto fortunati rispetto a quel milione di israeliani  che non può  dormire, non può aspettare l’autobus senza paura, giocare nei parchi, andare a scuola, al lavoro o fare una semplice passeggiata in centro.
Siamo fortunati perché qui,  lontani alcuni chilometri dalle città di Ashkelon e di Ashdod, per non parlare di Sderot e dei kibbuzin vicino alla Striscia di Gaza, noi sentiamo solo il BOOM dei missili che grandinano sul sud di Israele senza sosta, quotidianamente , anche 100/150 al giorno da settimane dopo un breve periodo celestiale in cui i criminali palestinesi  si limitavano a spararne “solo” una decina  al giorno.
Sono anni che questi terroristi bombardano Israele e nessuno la’ fuori, nel mondo, si indigna, nessuno li condanna. E’ normale no? E’ normale che Israele debba vivere in questo modo, ha l’arroganza di voler esistere a tutti i costi e allora soffra, abbia paura, viva perennemente sotto stress! E’ questo il ragionamento ? Penso di si dal momento che  mentono nel dare le notizie, dal momento che nessun leader di nessuna nazione che conta impone ai terroristi di piantarla.
Noi purtroppo siamo abituati al terrorismo arabo, siamo costretti a conviverci, la sicurezza israeliana fa in modo di proteggere la popolazione creando rifugi da tutte le parti, anche nei giardini, anche nei parchi dove giocano i bambini. In un parco giochi di Sderot e’ stato costruito un enorme dinosauro di cemento armato dentro il quale i bambini possono correre a rifugiarsi entro i famosi  15 secondi dal primo  Zeva Adom.
Uno...corri, due...corri, tre... corri, quattro ...corri, cinque ...corri, sei...corri, sette...corri, otto... corri, nove...corri, dieci...corri, undici...corri, dodici...corri, tredici...corri, quattordici...corri, quindici... corri... ....BOOOOOOM! 
Potete immaginare quello che provano quei bambini se noi, a molti chilometri di distanza sentiamo chiaramente il botto del missile che piomba al suolo?
Questo accade ogni giorno a Ashdod, Ashkelon, Gan Yavne, Netivot, Sderot  e in ogni localita’ del sud,  un terrore continuo lungo dieci anni, un terrore che chi non  ha mai vissuto questa esperienza non puo’ capire, un terrore che , per fortuna, non provoca i morti che i palestinesi vorrebbero grazie al coraggio della gente che riesce ad essere sempre lucida tanto da potersi salvare dentro i bunker e dalla perfetta macchina della sicurezza civile israeliana.
Un anno fa ero ricoverata in un centro di riabilitazione di Ashdod a causa di una brutta frattura, una sera eravamo tutti tranquilli in terrazza, sulle nostre sedie a rotelle, quando e’ suonata la sirena del Zeva Adom.
Avete idea cosa significhi sapere che in 15 secondi un kassam può piombarti sulla testa e tu non puoi scappare perche’ sei prigioniero di una sedia a rotelle ? In quell’occasione ho avuto un assaggio della perfetta organizzazione israeliana per la salvezza  dei civili, in 15 secondi medici e paramedici ci avevano messi tutti  in sicurezza, nessun grido , niente panico, calma e competenza.
Anche tenerezza perché persone estranee tra loro si accarezzavano l’un l’altro, un’infermiera  accarezzava la testa di una ragazza beduina che aveva le gambe ingessate e le diceva senza sosta “non aver paura”.
Sono stati lanciati più di 1000 missili dall’inizio dell’anno, più di mille, significa una media 2, 74 missili al giorno per 365 giorni.    
Per il momento la tattica di Israele e’ rispondere ad ogni serie di grandinata missilistica ma,  prima o poi, l’esercito dovrà entrare a Gaza e dovrà cercare di fermarli in qualche modo, e’ allora, solo allora che  sentiremo l’indignazione del mondo, quel mondo vigliacco che quando e’ Israele ad essere aggredito dalla violenza araba tace e guarda altrove.
E l’indignazione sarà tutta contro Israele, potete esserne certi.
Ma li sentite , li leggete i media che parlano di questa situazione... quando ne parlano? Li sentite, li leggete? Le notizie incominciano sempre con “attacco di Israele a gaza....attacchi israeliani su Gaza....uccisi .tot. palestinesi (mai terroristi)....Gaza sotto attacco...”
Solo i meno mascalzoni tra i giornalisti alla fine, bontà loro, dicono “.....a causa dei missili lanciati da Gaza su Israele....”
Lo sapete vero, che anche la Siria ha sparato colpi di mortaio contro Israele colpendo un kibbuz del Golan? Bene , i media italiani hanno parlato di “cannonate israeliane sul Golan”.
Vi scrivo qualche titolo  che sto leggendo or ora su Google:
“Ancora raid israeliani su Gaza” AGI
“Scontri al confine tra Gaza e Israele, 5 palestinesi uccisi...le vittime hanno tutte tra i 16 e 18 anni...” RAI.it
Solo all’interno dell’articolo si legge “  A uccidere sarebbe stato il fuoco israeliano in risposta al lancio di un razzo anticarro su una jeep di pattuglia lungo la frontiera. Contusi anche 4 militari israeliani….”
Ancora:
“Gaza, fuoco israeliano sui palestinesi, tre morti...” lettera43/it/politica

Non possiamo meravigliarci che in Italia una parte della popolazione sia   veementemente antisraeliana, antisionista e antisemita, il lavoro dei media e’ perfetto, articolo dopo articolo, notizia dopo notizia,  seminano odio e diffamazione, cinicamente e in malafede,  contro Israele e il Popolo di Israele.
Anni fa si sapeva che alcuni giornalisti “comunisti” erano sul libro paga di Arafat , oggi, morto il terrorista,  gli rimane la psicosi  di odio di cui sono imbevuti.   
Ho controllato qualche forum spazzatura, ebbene, non ho trovato una sola parola di solidarietà per un intero popolo che,  dopo millenni di persecuzioni in Europa, deve vivere  sotto attacco anche a casa sua, da ben 64 anni;  non una parola, i commenti dei forumisti ( tutti di sinistra con qualche presenza nazista ben accetta) sono solo di critica al governo israeliano, di  cinica indifferenza  per gli israeliani che soffrono e di solidarietà e comprensione per i terroristi.
MASCALZONI! E’ questa l’unica parola che mi viene in mente mentre li leggo.
Adesso però desidero strapparvi un sorriso, anche se amaro e privo di speranza.
All’Università di Harvard, esattamente nella sala mensa della “Harvard Business School”, qualcuno ha avuto l’idea di creare un angolo molto simpatico, una specie di buffet,  chiamato Israeli Mezze Station, dove vengono offerti piatti tipici  come il cous cous, humus (crema di ceci), fal afel (polpettine di ceci). Tutta roba innocente vero? Cibo esotico e nulla più, l’unico torto imperdonabile e’ che questo cibo viene distribuito in un postaccio dedicato a Israele. 
Bene , anche questo innocente e simpatico episodio ha suscitato le proteste arabe, roba da mal di testa, immediatamente una studentessa libanese della Harvard U. ha scritto una protesta su Facebook , incazzatissima, tacciando il Buffet israeliano di “imperialismo culturale” che “offende milioni di arabi” perche’ Israele ha “rubato il loro cibo arabo” esattamente come “gli ebrei hanno rubato la terra araba”.
La ragazza  che di nome fa Sara el- Yafi ha scritto: ” l’Israeli Mezze Station e’ solo un ennesimo multiculturale e multireligioso Fuck You sbattuto in faccia agli arabi dal Nord Africa all’Oriente”.
Il delirio della ragazza libanese ha raccolto in pochi minuti 4500 “ likes”, tanto da provocare le abiette scuse del PR dell‘Università che ha scritto di essere molto preoccupato dalle proteste , di non aver avuto intenzione di offendere nessuno, di essere molto dispiaciuto  e bla bla bla i soliti leccamenti  all’arroganza, intolleranza e assenza di democrazia  araba.
Morale della favola, anche l’ennesimo tentativo di qualche idealista ebreo di  fare amicizia, mangiando una panino con l’ humus, con i suoi coetanei arabi e’ fallito miseramente tra le scuse, i “perdono perdono non lo faremo mai piu’” dei maggiorenti dell’università.
Mi sono venute in mente le raccomandazioni della polizia in occasione di feste ebraiche “non esponete la bandiera di Israele, potrebbe offendere la sensibilità islamica”, sinceramente, a costo di passare per razzista antislamica cosa ormai diffusa  tra i miei nemici, devo ammettere che a me questa “sensibilità”  a senso unico ha rotto ampiamente le scatole. Avete mai sentito di raccomandazioni ai musulmani di non offendere la sensibilità ebraica o cristiana? No, loro possono fare quello che gli pare , sono i padroni del mondo con la loro violenza e le loro minacce.  
Cosa possiamo aspettarci dagli arabi e da tutti i popoli islamici, i famosi e famigerati “figli di Allah” di Oriana Fallaci?
Cosa possiamo aspettarci da sta gente che sa solo creare problemi, inimicizia, odio, e violenza?
Cosa possiamo aspettarci da chi si mette a tremare ogni volta che sente le proteste islamiche per qualche supposto sgarro fatto loro da noi infedeli?
Cosa possiamo aspettarci da un popolo che usa i bambini per andare a provocare i soldati israeliani come nel caso della ragazzina bionda che va , urlando isterica, a prendere a pugni un soldato?
Chi potrebbe usare i propri figli per questo, quale mostro, quale barbaro, quale immondo essere? E sapete come e’ stata definita questa bambina da un giornalista italiano? EROINA PALESTINESE.   
Un’ eroina, figlia di un terrorista, un’eroina di otto anni  nutrita di odio, un’eroina resa completamente isterica dal lavaggio del cervello che da decenni i palestinesi fanno sui loro poveri figli,   un’eroina che fra qualche anno si imbottira’ di tritolo per andare ad ammazzare più ebrei possibile.
In quel momento qualcuno le intitolerà una piazza o una scuola, dipende da quante persone avrà ammazzato.  

14 novembre 2012

Deborah Fait
www.informazionecorretta.com

martedì 13 novembre 2012

Data

Ieri era il 12 novembre 2012

ieri era un triste anniversario... in questa giornata è stato fissato un incontro tra 5 sfidanti della sinistra alle primarie....
non una parola sui nostri soldati e su come la pensano in merito alle missioni all'estero.

Ieri era l'anniversario: 9 anni da

Nassiriya 12 novembre 2003.