venerdì 30 settembre 2005

30 settembre 1995
30 settembre 2005
The Beffy's Anniversary


Aneddoto

Stamane il capoufficio megalaureato Ascella ha avuto una fulminante idea, dopo 3 giorni problematici con un fornitore a cui ha inviato numerosi fax  ha concluso la seguente scoperta dell'acqua calda:

"quando si invia un fax che ha più  fogli e' meglio indicare il numero dei fogli inviati sulla copertina (o prima pagina) del fax perchè sennò può succedere che non tutti arrivino e non ci si trova con la roba inviata"

  

La sottoscritta lo fa da 19 anni e 7 mesi.




p.s. come recitava un famoso film: "grazie a Dio è venerdì"!

lunedì 26 settembre 2005

Ho cercato il termine cagoso sul vocabolario che ho nel pc. Purtroppo esce sempre la stessa risposta: lemma non trovato.


Eppure io ho avuto un rientro in ufficio cagoso. Garantisco!

sabato 24 settembre 2005

Ne ho le BIP piene. Sono stufa stufa stufa stufa stufa stufa stufa stufa stufa stufa!!!!!!!!!!!!

giovedì 22 settembre 2005

martedì 20 settembre 2005

domenica 18 settembre 2005

Ci sono strappi improvvisi. Ci sono lacrime, profonde ferite di coltello che lacerano le carni. La nostra vita è una cosa, poi viene ridotta a brandelli e diventa un'altra. Si apre in due come se fosse stata sventrata. E poi ci sono i momenti in cui la nostra vita semplicemente si disfa. Un filo tirato. Una cucitura che cede. Il cambiamento graduale e all'inizio quasi impercettibile.

Identità al buio  di Harlan Coben

mercoledì 14 settembre 2005


Congo: allarme del Wwf su ippopotami in via di estinzione. Nel parco di Virunga da 29.000 a 900.
Dal sito www.ansa.it

martedì 13 settembre 2005

Ho capito cosa devo fare per ottenere il livello, sono poche semplici "regole" di vita e di comportamento:

 

  1) devo rispondere a monosillabi se interpellata

  2) devo urinare fuori dal water

  3) devo evitare di lavarmi

  4) devo essere disordinata

  5) devo archiviare male i documenti

  6) devo entrare in ufficio con un ritardo minimo di 20 minuti

  7) la prima ora in ufficio devo trascorrerla leggendo i giornali

  8) la seconda occupazione è andare al caffè e restarci finchè mi gira

  9) quando rientro in ufficio comincio a fare il tour degli uffici

10) cerco di inceppare almeno una volta al giorno la fotocopiatrice

11) non collaboro e non parlo con i miei colleghi

12) devo continuamente fare piroette e gettare le carte fuori dal cestino

13) devo sbagliare numero di telefono almeno 5 volte al giorno

14) devo fare telefonate private durante tutto l'arco della giornata lavorativa

15) quando sbaglio non devo mai chiedere scusa o ammettere di aver sbagliato

16) se mi vengono lasciati messaggi per un collega assente mai riferirli

17) devo essere incoerente

18) devo far partecipe l'azienda intera dei miei problemi personali

19) devo percorrere come minimo 1.502 volte al giorno il corridoio

20) devo delegare e non fare un cazzo

domenica 11 settembre 2005


www.groundzeromuseumworkshop.com

Gary Marlon Suson Official Photographer at Ground Zero for the Uniformed Firefighters Association (FDNY) Honorary Battalion Chief. FDNY

venerdì 9 settembre 2005

Immigrazione&islamismo. «Ho l’impressione che siano in tanti a voler imporre il loro pensiero»
«Ma vogliono integrarsi?»
Noto con piacere che, da qualche tempo, trovano spazio nella sua rubrica lettere di cittadini i quali cominciano ad esternare, in maniera civile, il proprio pensiero al riguardo dei problemi originati dall’immigrazione, sia regolare che clandestina, ed in particolare da quella islamica. Pensieri presenti nella mente dei più, ma timorosamente non espressi.
Premetto che, a mio modesto e personale parere, i rapporti fra individui non dipendono da fattori inerenti alla nazionalità, alla razza od al credo religioso ma, semplicemente, da quello che viene comunemente chiamato “la mentalità” ovvero il fattore culturale. Da parte nostra, siamo sempre stati educati a rispettar e gli altri e, naturalmente, ad esigere il medesimo rispetto da coloro che sono da noi rispettati.
Detto questo, desidero soffermarmi brevemente su alcuni argomenti che, recentemente, sono stati posti alla nostra attenzione dai giornali e dalla televisione. Il primo concerne il voto, anche solo a livello locale, agli immigrati regolari, così caldamente richiesto dagli amministratori di una certa area. In un paese normale, e prendo a prestito il titolo di un libro del “leader maximo” della sinistra, il voto viene concesso allo straniero naturalizzato.
Per naturalizzato si intende quello straniero, in posizione regolare, ormai perfettamente integrato, che dopo anni di permanenza nel paese ospitante, dopo averne assimilato lingua usi e costumi, trovandosi bene e desideroso di far parte a pieno titolo della società in cui vive, fa richiesta, ripeto, fa richiesta, assumendosi i diritti e, soprattutto, i doveri che ne derivano, che gli venga concessa la cittadinanza e naturalmente, semp re su richiesta, ai suoi familiari.
Sulla base di tale domanda, sussistendo le condizioni, la competente autorità può concedere la cittadinanza. Le sembra, signor direttore, che i nostri ospiti abbiano intenzione di percorrere questa via? A me sembra il contrario; basta osservare quello che sta succedendo nella nostra Vicenza. Intere zone vengono ghettizzate, quasi interdette ai residenti che, timorosi o spaventati, le evitano.
No, caro direttore, a mio modesto avviso, queste persone non hanno alcuna intenzione di integrarsi, anzi, non solo non ne hanno intenzione ma lo rifiutano decisamente imponendo, o facendo di tutto per imporre, la loro volontà, coadiuvati, in questo, dai tanti “buonisti” di casa nostra, compresi quelli che da queste pagine esprimono solidarietà agli Iman predicatori di violenza. Non occorre fare esempi ed elencare i vari casi, basta guardarsi attorno, anche nella nostra cara Vicenza.
Il secondo concerne il simbolo della croce. Non è stato s ufficiente che qualche magistrato prestasse attenzione alle pretese di chi voleva togliere il crocifisso dall’aula scolastica frequentata da suo figlio, che lo stesso individuo lo rimuovesse, gettandolo dalla finestra, dalla camera d’ospedale (nostro) dove era ricoverata la madre (sua).
Ora si vuole eliminare il simbolo della Croce Rossa. Siamo all’incredibile: è addirittura assurdo. Ma lo vogliamo capire sì o no (la Fallaci lo va gridando inutilmente ai quattro venti) che noi potremo togliere tutti i crocefissi, sostituire il simbolo della croce rossa con l’immagine del nostro deretano (da bravi “calabraghe”) sempre rosso, però, dalla vergogna, eliminare tutti gli incroci stradali, non impiegare mai più utensili meccanici come le chiavi a croce, ogni forma architettonica che richiami il simbolo cristiano, non portare più collanine e medagliette con la Madonna, cambiare i nomi dei nostri paesi, come ipotizza Beggiato, e chi ne ha più ne metta, m a, per questi fondamentalisti, noi saremo sempre gli infedeli. Anche se i mezzi degli aiuti umanitari dovessero adottare un altro simbolo, essi, secondo le minacce pervenute, sarebbero sempre oggetto di attacco perché considerati i nuovi crociati.
Tornando alla mia premessa: mi si spieghi come mai noi, almeno religiosamente parlando, non siamo rispettati e tanto meno tollerati a casa loro ed allo stesso tempo impongono e pretendono, da parte nostra, il più completo annullamento della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Rialziamo la testa, dimostriamo un briciolo di dignità; rispetto per rispetto e se la nostra civiltà li disturba così tanto, nessuno impedisce loro di far ritorno al paese natio. Enrico Bassanello


Lettere su  "Il Giornale di Vicenza"  Venerdì 09 Settembre 2005

mercoledì 7 settembre 2005

Lo ammetto sull’argomento sono suscettibile. Vengo rincorsa in corridoio da una collega che mi dice 100 volte in un giorno che sua figlia dice la parola “cacca”. Quante volte ha fatto il ruttino, le notti in bianco perché ha le caccole al naso. L’altra la deve preparare perché va al corso di tennis. L’altra  è stufa perché deve comprarle il tutù per il corso di danza e quest'anno dovrà alzarsi presto in quanto dovrà portarla a scuola anche al sabato. L’altra dice che hai il figlio scemo ma tanto lo ha iscritto alle superiori perché l'alternativa era lasciarlo a casa. Qui in azienda è un continuo di nascite, di parti, di battesimi, di regalini per il pupo. Ma non è vero che non si fanno più bimbi, qua è un’epidemia!


Sui settimanali femminili (tutti)… quando settembre non è ancora alle porte, cominciano con vestitini e servizi sui bimbi che vanno all’asilo, che vanno a scuola, il primo giorno di scuola, il secondo giorno di scuola e gli esami e il caro libri, e le merendine, e che look avrà tuo figlio… eccheccavolo!!! Al supermercato, non ci stanno nel carrello ma devono assolutamente essere scarrozzati oppure vogliono condurre il carrello e te lo sbatacchiano sui piedi tante di quelle volte che vorresti infilarli nel frigorivero dei surgelati. Esci con un gruppo di amici, mogli e mariti, sei l’unica a non avere figli, cerchi disperatamente di parlare di attualità, di qualsiasi cosa, ti aggrappi anche all’ultima sugli immigrati… niente: pannolini, scuola, ti ho fatto vedere l’ultima foto dei miei bambini? E ti ho detto in vacanza cos’hanno fatto. Bastaaaa, ma cos’è non esistete più come persone??? A volte si organizza una pizza in compagnia, verso le nove di sera e si portano dietro i pargoli, che poi (diciamolo) tanto educati non sono, girano per i tavoli, fanno casino, e devi stargli dietro e la mamma fa: cucciolo guarda che conto fino a tre e poi ti siedi… e questa può arrivare fino a mille che nel frattempo il cucciolo ha rotto le palle anche all’ultimo avventore al tavolo più distante. Basta mi son stufata anche a scriverne e non riesco a esprimere quello che mi passa per l’anticamera del cervello! Sgrunt!

martedì 6 settembre 2005

Cani come esche vive per gli squali
Orrore denunciato all’isola di Reunion
Cani randagi presi all'amo per il muso e poi caricati su imbarcazioni per essere gettati in mare ancora vivi per fare da esca agli squali. Secondo quanto denunciato da un sito francese, è quello che accade sull'isola di Reunion, vero e proprio paradiso per turisti nell'oceano indiano e sotto giurisdizione francese. Il sito ha lanciato una petizione, sostenuta dal sito animalisti.it, per fermare questa pratica.
Una pratica che viene considerata "normale" in quest'isola situata a 650 km a est del Madagascar. A Reunion i cani randagi sono oltre 150 mila, e questo è uno dei trattamenti a cui sono sottoposti. 
“Sono usati come esche vive per la pesca degli squali - ha dichiarato Ilaria Ferri, direttore dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus - Messi all’amo dal muso, caricati sulle imbarcazioni e gettati in mare ancora vivi, nella atroce attesa prima di essere dilaniati dalle potenti mandibole degli squali. E’ sconvolgente ciò che accade ai cani randagi in uno dei più bei paradisi delle vacanze di tutto il mondo".
Per questo l'Associazione Animalisti Italiani si è schierata apertamente con la fondazione francese "30millions d'amis", che ha denunciato il fatto, e ha deciso di appoggiare la petizione internazionale lanciata su www.30millionsdamis.fr (dove si può vedere anche un video agghiacciante di quanto accade). Le firme raccolte saranno poi consegnate a Francois Baroin, Ministro d'Oltremare, affinché il Governo Francese prenda provvedimenti seri e immediati. L'associazione punta il dito anche contro la pratica della pesca dello squalo, laddove spesso e volentieri vengono catturati esemplari appartenenti a specie protette.  www.tgcom.it

 



 

sabato 3 settembre 2005

Troppo spesso mi vergogno di appartenere alla "razza umana".

Entra un gattino in casa, lo uccide.
Roma, gettato dal primo piano contro un muro.
Un gattino entrato dalla porta socchiusa ha scatenato la furia omicida di un impiegato ministeriale di Monterotondo, in provincia di Roma. L'uomo lo ha inseguito per tutto l'appartamento e lo ha scaraventato dalla finestra della cucina del primo piano contro il parapetto di un cantiere edile. Il micio ha cominciato a miagolare e rantolare e dopo poco è morto. L'impiegato si è giustificato dicendo di averlo "solo buttato fuori casa".
I miagolii disperati del micio hanno richiamato l'attenzione dei vicini che hanno subito avvertito la proprietaria. Il gattino, come ricostruito in seguito, si era allontanato da casa per raggiungere un giardino annesso all'abitazione della donna. Da lì aveva trovato un passaggio riuscendo ad entrare nell'androne del palazzo. Salendo le scale aveva raggiunto il primo piano dove, trovando la porta dell'appartamento dell'impiegato ministeriale aperta, vi si era intrufolato.
L'uomo accortosi dell'intruso in casa era andato su tutte le furie cominciando a rincorrerlo per tutto l'appartamento. Raggiunto il gatto, non ha esitato a sollevarlo e a lanciarlo con impeto fuori dalla finestra. L'impiegato, che è stato denunciato ai carabinieri della compagnia di Monterotondo, ha detto che non era sua intenzione fare del male al felino e che lo voleva solo buttare fuori casa.
Sul certificato medico dell'istituto zooprofilattico di Roma allegato alla denuncia della proprietaria si legge che il gatto, di soli quattro mesi, è morto per una violenta emorragia interna.
  www.tgcom.it

venerdì 2 settembre 2005

giovedì 1 settembre 2005

Triste anniversario: un anno fa Beslan.


Purtroppo oggi riapre la caccia con 18 giorni di anticipo.


Infine... non meno importante... ciao P.
Ti pensiamo sempre. :*