venerdì 27 maggio 2005

Salvato dai pompieri un cane che era stato gettato in Adige per ucciderlo - Nel fiume con una pietra al collo
Ha resistito per giorni puntando le zampe sul blocco di cemento
Legnago - Se è salvo è una specie di miracolo. Al collo gli avevano legato un blocco di cemento di oltre cinque chili, trattenuto al suo corpo da un cordoncino sintentico da pacchi lungo appena 30 centimetri. Così barbaramente preparato, lo avevano fatto rotolare giù dalla sponda dell’argine - l’erba ieri era ancora tutta piegata - vicino al santuario di San Tomaso, perché annegasse. Ma la pietra che doveva servire ad inabissarlo nell’Adige si è incastrata nella massicciata della sponda, bloccando il cane a pelo del fiume. Il cane senza una targhetta, n é nessun altro elemento di riconoscimento addosso (nella Dienne foto) è però riuscito a sopravvivere, puntando con forza le zampe anteriori sulla pietra e rimanendo così forse per giorni, senza mollare mai, né cedere. Sarebbe stata la sua fine.
Ieri mattina due pescatori lo hanno miracolosamente notato. Hanno chiamato subito i vigili del fuoco di Legnago che l’hanno portato a riva. Il cagnolino, che avrà due o tre anni al massimo, bianco, a pelo lungo, prima ha cercato di scappare, spaventato a morte; poi si è accovacciato sull’erba, privo di forze. I pompieri a loro volta hanno chiamato un veterinario, il dottor Silvano Dora del distretto di Porto dell’Ulss 21, che l’ha visitato. «Gode di ottima salute», ha detto il medico, «ma è spaventatissimo».
I vigili del fuoco l’hanno caricato sul camion per portarlo in caserma e rifocillarlo - «Mangerà la pastasciutta che prepariamo per noi oggi a p ranzo», hanno detto - in attesa che il canile venisse a prenderlo. Ma, a questo punto della storia, solleverebbe l’anima sapere che ad essere rinchiuso in gabbia toccasse invece a chi ha cercato di uccidere un essere vivente così dolce. (d.a.)



Fiocco azzurro a Gardaland
È il piccolo delfino Tango
l’ultimo nato del Palablù
Castelnuovo. A Gardaland è nato il delfino Tango, è il secondo figlio di Betty e Robin, fratello di Naù, nata tre anni fa.
Il piccolo, sin nei primi momenti di vita, si è mostrato attivo e vivace, confermando le caratteristiche di tutti i delfini; dopo un parto regolare e veloce, Tango è subito salito in superficie a respirare e ora percorre la vasca in senso antiorario tenendosi a sinistra della madre per sfruttare le turbolenze dell’acqua e fare meno fatica. Tango è stato allattato regolarmente dalla madre; Tango insieme alla mamma Betty e alla sorella nuota nella vasca nursery del Palablù, seguita con un monitoraggio 24 ore su 24 da un’équipe di biologi.
Alla nascita Tango pesava circa 20 chili ed era lungo 90 centimetri. Il Cnr ha registrato i primi suoni emessi dal cucciolo. Questa seconda nascita è la conferma che il Palablù è un ambiente controllato con le condizioni ideali per la riproduzione di questi simpaticissimi mammiferi.



Tratti da L'Arena - IL GIORNALE DI VERONA di oggi 27 maggio 2005.

8 commenti:

  1. speriamo riesca a trovare qualcuno che lo ami veramente... che storia! Sembra quasi inverosimile...

    un abbraccione, cliò***

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  2. Paolo-di-Lautreamont27 maggio 2005 alle ore 12:06

    Quella del cane fa il paio con quella del cane mandato a esplodere in Irak.

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  3. cha bastardi...lo porterei a casa io quel cane

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  4. Schiele se vuoi è stato portato al canile di Verona.

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  5. linko, posso?
    Altro che fuffa...

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  6. Cheo: Certo, ci mancherebbe :)

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  7. queste cose mi fanno passare la voglia di vivere sulla terra. e mi chiedo: ma uno che fa una cosa simile che persona è? che gli hanno fatto per renderlo così? e soprattutto: io non voglio vivere vicino a essere capaci di cose simili. gli auguro solo una cosa: di essere consapevole di quello che ha fatto.
    per sempre.

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