martedì 2 novembre 2004

In ricordo dei gulag


A 15 anni dalla caduta del muro


Sarà il ricordo dell'orrore dei campi di lavoro sovietici al centro della discussione del Domenicale questa settimana. Il giornale di cultura diretto da Angelo Crespi dedica l'apertura ai gulag per fare in modo che vengano ricordati al pari dei campi di lavoro nazisti e non si cada nella tentazione, cara a molti, di fare una sorta di cernita ad hoc nella memoria.
Perché i lager sì e i gulag no? Questo l'interrogativo principale. Alcuni l'hanno definita l'emiplegia della memoria, cioè la tentazione di ricordare con un solo lobo politico. L'Italia ha trovato pace in questo oblìo, ma non sarà possibile governare il paese in maniera democratica finché non saranno risolti i conflitti del passato.

Sui vizi del nazionalsocialismo, del fascismo, del comunismo in tutte le sue forme anche soft, e sulle loro tragiche conseguenze ci possono essere distinzioni solo di carattere storiografico.
L'orrore dei campi di lavoro sovietici nei quali l'unica via d'uscita sembrava la morte, è iniziato con Lenin e consolidato da Stalin. Nell'Europa degli anni Venti si sapeva tutto, ma si taceva per paura e complicità e allo stesso modo pavida e complice è stata anche la cultura italiana. da www.tgcom.it

6 commenti:

  1. Meno male che ora si ragiona sia con l'emisfero destro che con quello a sinistra del proprio cervello...:) PS: la musica che avevo messo sul blog era dei Depeche Mode. Grazie, Clio, sei sempre gentilissima!:)

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  2. OT: solaris è stato molto ansioso...anche le poltroncine del cinema erano ansiose...really

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  3. decisamente, io ero ansiosa guardandolo in casa...

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  4. difficile commentare, anzi difficilissimo.
    non potendo contare sull'obiettivita' dei contemporanei spero che il tempo riporti prima o poi tutto al livello corretto.
    ciao

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  5. E' uno sforzo nobile e meritorio, ma purtroppo la cultura italiana è ancora "lobotomizzata".
    Grazie Endor e buona giornata !

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