giovedì 25 ottobre 2007


Chi non ama gli animali non ama nemmeno le persone. 
Troppo facile liberarsene quando subentra un nuovo interesse o sorgono dei problemi, spesso frutto di credenze popolari e di ignoranza (che torna comoda!).

Gli "umani" che agiscono così mi fanno schifo!

24 commenti:

  1. idem!

    E con una Sly in casa, non è che potevo dire altro !! ahahah

    Un bacio, Will

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  2. A proposito di ignoranza...una mia vicina di casa venne un giorno in casa mia in occasione di una mini assemblea (prima e ultima volta che faccio un'assemblea condominiale in casa!). Siccome la signora era ai tempi incinta, come vide il mio Felix iniziò a dire che visto il suo stato sarebbe stato meglio far allontanare il gatto! Io la assecondai per gentilezza e chiusi Felix nella zona notte. Poi però raccontai la faccenda al veterinario lui si mise a ridere e disse:"CHI, LUI?!?!?, Ma se è un gatto pulitissimo, non è mica un randagio!!!E poi per eventualmente trasmettere qualche malattia dovrebbe graffiare, ma se un gatto non viene molestato di certo non graffia per primo!

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  3. Che tristezza per suo figlio, che vivrà senza il conforto di anima-li vicino....

    baci, Will

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  4. Proprio così!

    Antonella hai colto nel segno, è stato allontanato un gatto abituato in casa, vaccinato e curato solo per questo motivo. Nonostante le rassicurazioni del veterinario e del ginecologo.

    Tra l'altro un gatto abituato in casa non è "sgamato" come un gatto randagio abituato a non fidarsi e a procurarsi il cibo. Messo in strada così dalla sera alla mattina è come ucciderlo.
    Purtroppo non lo posso denunciare perchè questo l'ho saputo attraverso un blog.

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  5. Chi non ama le persone, non ama gli animali.

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  6. Quel che facciamo ci segue sempre, anzi, ci precede formando il nostro futuro.

    Arriverà anche per questi poveracci il momento in cui questa impronta negativa li porterà a riavere ciò che hanno dato.

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  7. quoto pienamente...quelli che ragionano e si comportano cosi non si possono definire "umani"..

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  8. che tristezza... ma non potevano metterlo in un gattile??

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  9. L'opzione del gattile non è decisamente delle migliori per un gatto è un posto addirittura alienante: in certi casi sono addirittura peggio dei canili. I poveri felini, in quei posti, intristiscono e spesso impazziscono.

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  10. forse ho capito male il senso di alcuni commenti, ma guardate che il gatto di antonella è stato messo NELLA ZONA NOTTE DELLA CASA E sOLO per il tempo della seduta condominiale!!!
    non è stato cacciato di casa!!!
    scusate se no capito male ... ma ci tenevo a rassicuravi ... il gatto in questione sta benissimo ed è bellissimo ed (ovviamente!) amatissimo!!!

    guenda (la gatta di giuliana, innamorata pazza del gatto in questione!!!)

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  11. Confermo che il mio gatto sta benissimo e quando l'ho lasciato per venire in ufficio stava dormendo sul lettone. Informo anche che la signora in questione ora è incinta per la seconda volta e sta bene anche lei. :-))

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  12. delle volte guardi la bestia e il padrone e ti domandi chi dei due sia l'animale...

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  13. Mi fa piacere (come a tutti gli altri, immagino) apprendere che il gatto di Antonella stia benissimo e che si sia trovata la soluzione alternativa all'allontanamento da casa.
    Diciamo comunque che l'episodio delle pretese esagerate da parte della signora incinta ha dato spunto a riflessioni su altri analoghi episodi, non sempre con conclusioni altrettanto felici per l'animale da compagnia. Da qui, per estensione sono giunto a citare un insieme di casi assai più gravi, che non sono poi casi limite, se consideriamo il caso del sedicente artista costaricano Guillermo Habacuc Vargas, che assolda ragazzini perchè catturino un cane, che viene da lui battezzato Natividad (Natività) e quindi legato in un angolo dell'esposizione, a morire di fame e di sete, sotto gli occhi dei visitatori, ai quali viene proibito di soccorrere in qualsiasi modo il malcapitato e rispondendo con un secco rifiuto ai visitatori che gli hanno chiesto di porre fine a una simile barbarie. Resta da vedere quanti cani subiscono lo stesso trattamento durante la mostra e tra una mostra e l'altra. Il tutto, a suo dire, per attirare l'attenzione sulle sofferenze del popolo costaricano.
    La petizione online, mirata a boicottare la la presenza delle opere di questo pseudo artista alla Biennale Centroamericana Honduras 2008, ha già raggiunto 108.465 firme e il numero è in costante aumento: chi vuole aderire può cliccare sul link e magari far circolare la voce.
    Purtroppo, come esempio di crudeltà spacciata per arte non è unico. Nel 2003, a Milano, mi pare di ricordare, ad un'altra esposizione c'era un tale (ma non ricordo se si trattasse dello stesso di cui si parla ora, comunque ho ancora, da qualche parte, il ritaglio del giornale e posso sempre verificare), immortalato anche nelle foto sui giornali, con un radioso sorriso (e una faccia da schiaffoni) mentre si accingeva ad avviare un frullatore con dentro dell'acqua dove nuotavano dei pesci rossi vivi, e, anche se questo non è stato mostrato, tuttavia hanno garantito che lo ha fatto più volte. Il tipo garantiva che, data la rapidità, i pesci non si sarebbero neppure accorti di morire e questo, vista la relatività della percezione del tempo, è assolutamente discutibile.
    Una cosa andrebbe fatta valere: anche a voler ammettere certe forme espressive che spesso vogliono farci passare per arte d'avanguardia o di frontiera, che simili espressioni non coinvolgano altri esseri viventi, procurando loro sofferenze o, peggio la morte.
    Scusatemi se ho preso un po' troppo spazio, ma immagino che il problema sia degno di essere preso in considerazione.

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  14. Mi fa piacere (come a tutti gli altri, immagino) apprendere che il gatto di Antonella stia benissimo e che si sia trovata la soluzione alternativa all'allontanamento da casa.
    Diciamo comunque che l'episodio delle pretese esagerate da parte della signora incinta ha dato spunto a riflessioni su altri analoghi episodi, non sempre con conclusioni altrettanto felici per l'animale da compagnia. Da qui, per estensione sono giunto a citare un insieme di casi assai più gravi, che non sono poi casi limite, se consideriamo il caso del sedicente artista costaricano Guillermo Habacuc Vargas, che assolda ragazzini perchè catturino un cane, che viene da lui battezzato Natividad (Natività) e quindi legato in un angolo dell'esposizione, a morire di fame e di sete, sotto gli occhi dei visitatori, ai quali viene proibito di soccorrere in qualsiasi modo il malcapitato e rispondendo con un secco rifiuto ai visitatori che gli hanno chiesto di porre fine a una simile barbarie. Resta da vedere quanti cani subiscono lo stesso trattamento durante la mostra e tra una mostra e l'altra. Il tutto, a suo dire, per attirare l'attenzione sulle sofferenze del popolo costaricano.
    La petizione online, mirata a boicottare la la presenza delle opere di questo pseudo artista alla Biennale Centroamericana Honduras 2008, ha già raggiunto 108.465 firme e il numero è in costante aumento: chi vuole aderire può cliccare sul link e magari far circolare la voce.
    Purtroppo, come esempio di crudeltà spacciata per arte non è unico. Nel 2003, a Milano, mi pare di ricordare, ad un'altra esposizione c'era un tale (ma non ricordo se si trattasse dello stesso di cui si parla ora, comunque ho ancora, da qualche parte, il ritaglio del giornale e posso sempre verificare), immortalato anche nelle foto sui giornali, con un radioso sorriso (e una faccia da schiaffoni) mentre si accingeva ad avviare un frullatore con dentro dell'acqua dove nuotavano dei pesci rossi vivi, e, anche se questo non è stato mostrato, tuttavia hanno garantito che lo ha fatto più volte. Il tipo garantiva che, data la rapidità, i pesci non si sarebbero neppure accorti di morire e questo, vista la relatività della percezione del tempo, è assolutamente discutibile.
    Una cosa andrebbe fatta valere: anche a voler ammettere certe forme espressive che spesso vogliono farci passare per arte d'avanguardia o di frontiera, che simili espressioni non coinvolgano altri esseri viventi, procurando loro sofferenze o, peggio la morte.
    Scusatemi se ho preso un po' troppo spazio, ma immagino che il problema sia degno di essere preso in considerazione.

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  15. @Vishmamitra: guarda che continui a non capire: la signora incinta è una mia vicina di casa, quindi lei sta a casa sua ed io (con il gatto) in un'altra!!! Io non ho mai pensato di sbarazzarmi del mio gatto!!!!!

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  16. Se può interessare c'è stata una vera e propria battuta di caccia all'aeroporto dellla Malpensa, leggete qua

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  17. Se può interessare c'è stata una vera e propria battuta di caccia all'aeroporto dellla Malpensa, leggete qua

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  18. Antonella ama il suo meraviglioso gatto che si chiama Felix.

    Il deficiente che abbandona il gatto per strada è su un blog che non andro' mai piu' a visitare. L'ho cancellato. Per me non esiste più.

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  19. @Antonella
    Scusami se insisto, ma all'inizio del mio commento #15 ho esordito con
    «Mi fa piacere (come a tutti gli altri, immagino) apprendere che il gatto di Antonella stia benissimo e che si sia trovata la soluzione alternativa all'allontanamento da casa.»
    quindi ho capito benissimo, anche quando ho scritto il primo commento, che la mini-assemblea condominiale di casa tua si è risolta positivamente con soddisfazione del gatto e della vicina e, ripeto, me ne rallegro.

    Quanto ho detto in aggiunta, riagganciandomi a quanto letto sul tuo commento, circa la pretesa iniziale della tua vicina (per fortuna soddisfatta in maniera civile ed equilibrata), lo sottolineo, non riguarda il caso da te esposto ma altri casi irrisolti o conclusi con esiti meno positivi (anzi, per nulla), che, purtroppo, continuano a verificarsi anche oggi.
    Comunque ti chiedo scusa se, anche involontariamente, ti ho dato modo di credere che mi riferissi a te.

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  20. Come abbandonato il gatto in strada?

    Ma come si fa?
    Si vede che non lo amava ma era per lui solo un oggetto.
    :-(

    Oggi ho visto un bel pò di cose ma non credo ti sarebbero piaciute... quindi nel post che faccio uno dei prox giorni, ti citerò.
    :-P

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  21. già fanno schifo anche a me...l'animale è una parte di te che non si stacca mai, mai!
    Rosa

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