venerdì 14 maggio 2004

Mi permetto di postare sul mio blog quanto trovato da www.iloveamerica.splinder.it spero che l'autore del blog non ne abbia a male.

 


Traduco di seguito l'articolo di Dennis Prager che compare sul Jewish World Review, a proposito della strumentalizzazione della stampa.





 

Shame on the news media, too


di Dennis Prager

 





Durante gli stessi 10 giorni durante i quali ogni giornale e notiziario televisivo del mondo ha riportato foto per foto, giorno dopo giorno, l'umiliazione dei prigionieri iracheni, un governo non molto lontano dall'Irak si è impegnato nell'opera di genocidio, violenza sessuale e pulizia etnica verso circa un milione di persone.




Non è quello più serio, più malvagio e più scandaloso di un pugno di americani che umiliano sessualmente dei prigionieri iracheni?





Non per i media del mondo.



Per i notiziari di tutto il mondo, compreso gli Stati Uniti, la pulizia etnica di stampo nazista e razzista ha avuto un miserrimo spazio, a confronto con l'umiliazione di qualche irakeno.





Perché?




La risposta è tanto ovvia quanto dolorosa.




I media di tutto il mondo funzionano, quasi senza eccezioni, secondo una preciso piano, programma. Non sono guidati dalle notizie, ma dall'uso di quelle notizie secondo i propri piani. I quali sono:





1. Filtrare le notizie con un obiettivo politico;

2. Massimizzare l'audience o i lettori;

3. Essere al centro dell'attenzione della società;

4. Non differenziarsi troppo dagli altri media. In qualità di lettore di una dozzina di giornali americani, ogni giorno, sono quotidianamente sorpreso come siano virtualmente identici gli articoli delle notizie internazionali. I reporter internazionali sono come giocatori di basket - tutti fanno la stessa cosa, solo in teams differenti.





Nel nostro caso di attenzione esclusiva dei media per il denudamento e l'umiliazione degli irakeni prigionieri, tutti e quattro i punti giocano un ruolo, ma il primo è quello predominante.




In che modo dunque si spiega la misera copertura da parte dei media del quasi-genocidio in Sudan (e Nord Corea, e del Tibet ...) in confronto al massiccio reportage, tutti i giorni per 24 ore al giorno, sulla vicenda dei prigionieri ?





La prima ragione è la distorsione a fini politici delle notizie. Praticamente ogni principale giornale del mondo è anti-Bush e la maggior parte è anti-americana. Il desiderio di umiliare l'America (o George Bush) ha profonde radici. L'America di coloro che appoggiano Bush si dipinge come un esempio morale che ha offeso l'autorità morale delle Nazioni Unite e della world opinion. Dunque coloro che avversano questo ruolo etico datosi dagli Stati Uniti non possono perdere l'occasione di dipingere l'America come niente di meglio o di peggio delle altre nazioni.


La praticamente monolitica ideologia che guida le agenzie giornalistiche del mondo dovrebbe essere una preoccupazione principale per coloro che ritengono importante l'indipendenza di pensiero, per non parlare della trasparenza morale e del benesse Americano. Per esempio, sebbene privi di controllo governativo, i reportage della BBC sono stati quasi predicibilmente di sinistra quanto i giornali sovietici di un tempo.


Le notizie dei media stanno stordendo la mente umana. Le notizie anti-americane e anti-israeliane che saturano i media Europei sono la ragione fondamentale dei risultati del recente sondaggio che mostra come gli europei guardino a Israele e agli Stati Uniti come la maggiore minaccia alla pace mondiale.





C'è una seconda e correlata ragione per questo stordente riportare in continuazione le vicende dei prigionieri irakeni. La sinistra, ovunque, compresi quella che ha seggi alle Nazioni Unite e ricopre i più alti ranghi nelle agenzie giornalistiche, è interessata alla sofferenza umana solo quando è causata da bianchi, cristiani o ebrei, soprattutto se sono americani e israeliani. Questo spiega l'indifferenza del mondo e dei media alla decimazione del Tibet - che fu perpetrata dai Cinesi; al genocidio in Ruanda - perpetrato da neri Africani; al genocidio dei neri in Sudan - perpetrata da arabi musulmani; al genocidio in Corea del Nord - perpetrata dagli stessi coreani. D'altra parte, quando gli israeliani attaccarono i terroristi a Jenin, causando anche la morte di civili, subito la BBC accorse a dichiarare il massacro.


Così pure le morti degli arabi per mano degli arabi - decine di migliaia in Algeria, centinaia di migliaia in Irak, le decine di migliaia in Siria, le migliaia di giovani donne arabe e musulmane eliminate per onore, tutti questi, sono di piccolo interesse per le agenzie di notizie del mondo, come per quelle del mondo arabo, così come sono di piccolo interesse per le Nazioni Unite e per la sinistra. Ah, ma i prigionieri nudi nelle prigioni americane dell'Irak ? Quella è la storia più importante del mondo.





E' essenziale notare che è proprio perché io credo che il ruolo dell'America debba essere quello di esempio morale nel mondo che queste fotografie dalla prigione di Abu Ghraib mi fanno infuriare. Gli americani non stano morendo in Irak affinché altri americani impilino uno sull'altro uomini nudi e sorridano vicino a loro in fotografia. Il danno che queste immagini hanno fatto alla buona causa può essere incalcolabile.





Eppure non è il ribrezzo morale, ancor meno il fatto che siano interessanti tanto da farne continuo reportage, che sta animando il giornalismo internazionale. Un giorno, un nero sudanese scorrerà gli archivi della stampa mondiale per trovare che cosa preoccupasse il mondo mentre la propria famiglia e centinaia di migliaia di altri sudanesi neri venivano rapiti, schiavizzati, soggetti alla pulizia etnica nelle loro terre, e uccisi. Imparerà che il mondo era profondamente preoccupato con una dozzina di uomini iracheni fotografati in umilianti posizioni sessuali.

7 commenti:

  1. Ciao Clio, e menomale che non avevi parole digitate...hiihiih scherzo ovviamente, dopo mangiato mi riprometto di leggere tutto per benino, ciauzz

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  2. Sei immensamente grande!

    Rael

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  3. Da me lasci un mucchietto di risate...qui lasci cose terribilmente reali?:O))))))
    e la parco ndicio???
    buon sabato, clio...S.;)

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  4. Ciao Clio , sei sempre gentile....qui fà un caldo oggi, ma la primavera??

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  5. ... le mezze stagioni non esistono più! :)

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  6. Letto. Interessante e condivisibile. Il vero problema (secondo me) e' che in questa specie di gara finalizzata a dare i patentini di buoni e cattivi, nessuno ha il coraggio e l'umilta' di fare un passo indietro e dire: "ok, ragioniamo, sediamoci ad un tavolo e smettiamola di combattere". MD

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  7. E' vero! Il giornalismo rappresenta davvero un quinto potere occulto e perverso. Capace di mettere il riflettore solo su quello che è utile alla propria causa e di spegnere le luci su tragedie umane. Conta solo la notizia che fa più rumore o che è capace di smuovere politicamente. Conta più un solo morto politico, se fa audience, piuttosto che mille morti se non fanno vendere un giornale. Che tristezza... PS: mi hai lasciato un commento che mi ha fatto arrossire. Grazie. Tornerò anch'io a visitarti. Ho dato un'occhiata ai tuoi post precedenti. La foto della marmotta è tenerissima (ma è una marmotta?)!

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