domenica 3 agosto 2008

Innanzitutto per Paola
e per tutte le persone che, putroppo, si trovano a percorrere questa dura e crudele strada. Io sono con il papà di Eluana.

"Lo stato vegetativo in natura non esiste. E' una delle tragedie provocate dall'evoluzione della medicina e delle tecniche rianimatorie".

Prof. Carlo Alberto Defanti - Neurologo - Fondatore e Presidente della Consulta di bioetica.

9 commenti:

  1. Concordo pienamente. In natura sia gli animali che i componenti di antichi popoli saggi sanno quando è il momento di trovarsi un angolo solitario e lasciarsi andare. La medicina potrebbe aiutarci ad andare incontro ad una morte dolce, senza dolore, ponendo fine a sofferenze e invece la società preferisce l'accanimento terapeutico. E' questo che mi spaventa sempre più di oggi... dalla vita, alla quotidianità, alla morte abbiamo completamente perso la naturalezza del tutto!!!

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  2. si, ma sono passati 16 anni, e sappiamo che l'anima non si stacca dal corpo se il corpo è in vita. Dov'è ora la sua anima? Una volta ho letto un libro interessante, che ovviamente hanno tolto di mezzo alla svelta :) diceva che queste anime vivono in un giardino e si aiutano le une con le altre, a morire meglio comprendendo i perchè rimasti incastrati, o le paure, oppure a trovare la forza di tornare e rientrare nella vita.... non sono casi isolati quelli che sostengono ciò, è una questione spinosa contro la chiesa che sta cercando di farsi uno spazio, anche nella filmografia......
    Mi sono chiesta: e se lei, che non muore comunque e non rientra, fosse diventata un faro importante per queste anime in transizione? E se fosse solo la nostra cecità a non credere nell'anima a spegnere quel faro? è così facile, dichiarare la morte di un corpo che non reagisce più, ma la sua anima? Come vi sentite, dicendo ad alta voce: la sua anima non esiste? come vi sentite, dicendo ad alta voce: la sua anima non può fare niente di buono anche se era una buona donna?
    Io, in virtù di questo, non mi sento di "spegnerla". Sono senza speranza e rivendicano la loro libertà chi la accudisce, ma cosa ne sappiamo noi, perché davvero non muore? E' proprio tutta colpa della medicina? Siamo così sicuri? Ci sono persone per cui la medicina non può fare niente, e ieri ho conosciuto una persona che la medicina non sa spiegare come faccia ad essere in vita, eppure vive e non molla, perché è convinta che la sua missione non è finita......
    A me, quello che più stordisce e lascia basita, è che si parla sempre di materialità, e materia, ma non ho sentito nessun discorso "di fede", di riscatto dell'anima di questa persona......
    No, io la lascerei in vita, o cercherei di sapere dove è la sua anima prima di dire: basta, ti stacco da ciò che forse stai facendo ma che io, non vedendolo, non credo.....

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  3. Car Willa, purtroppo io e Rael ci siamo passati da questa esperienza (quasi 12 anni fa ormai) le tue sono belle parole ma non confortano un'esperienza così devastante. Sono illusioni belle, sono la parte del sogno che l'uomo si crea per vincere le sue paure.
    In quei reparti in quelle sale d'aspetto di contano le piastrelle per non impazzire.

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  4. Grazie, amata Clio!

    Rael

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  5. Dipende in cosa credi....... :)

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  6. La cosa che trovo più agghiacciante è che si parli di non intervenire, di lasciare che la natura segua il suo corso, quando qui si sta facendo l'esatto contrario. Se si fosse lasciato fare il suo corso alla natura, la ragazza sarebbe morta da tempo.
    Quanta ipocrisia.... ma per cosa poi? Per impedire alle persone di essere libere di scegliere il proprio destino?

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  7. non ho capito!!!!!

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  8. Ho visto che sei passata da Romins ed hai lasciato un commento al post dove parlava della scomparsa di suo padre

    http://logorromins.splinder.com/post/18016041#comment

    C'è un commento di Luciano1 che dovresti leggere, e che si ricollega qui :)

    Baci

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  9. Grazie della segnalazione Willa.
    Non sono così razionale come pensi, e non ho mai detto di non credere a "quel qualcosa" che c'è o può esserci.
    Sarebbe interessante sapere da Luciano1 se i medici (nel suo caso) avessero le prove che cerebralmente era morto o meno.
    Ogni situazione, ogni esperienza è a sè.
    Soprattutto in questi casi. Delicati e difficili.

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