mercoledì 30 maggio 2007

Sono sempre in bilico, in equilibrio precario.


Se accontento gli altri scontento me stessa e viceversa.


Ma sono fatta così male? Sempre colpa dell’infanzia? Dell’adolescenza? Quante scorie di un’infanzia non normalissima devo portarmi appresso. Vengo prima io o prima gli altri… un bilanciamento non c’è, purtroppo.


Devo continuare a tollerare situazioni in cui mi trovo a disagio. Inadeguata. Alla mercè degli eventi e delle persone.


Alternativa: non sei normale, sei diversa. Devi adeguarti. Forse sono integralista anche per quanto riguarda la sfera privata. Sono fatta male. Se un evento fa soffrire vuol dire che è sbagliato o sono sbagliata io?

10 commenti:

  1. Ho smesso di farmi queste domande, e ho deciso di seguire il mio istinto e basta.....
    Una volta facevo come te, e ovviamente il convincimento era che "ero io che sbagliavo".... la mia libertà finisce dove inizia la libertà altrui..... beh, nulla di più sbagliato! Alla fine, io non ero più nessuno perché piena delle esigenze ed ossessioni altrui, e per gli altri non ero più nessuno, perché se in me non ci credo io, perché devono crederci loro?
    Tipo: se rinunci a questo per me, vuol dire solo che non era importante, perché "io" al tuo posto non avrei rinunciato.....
    Incomprensioni..... "amore" fregato e frainteso, annullamento della propria personalità ed esigenze..... e sai, alla fine non ne vale la pena....
    Sii te stessa, e basta. Sei tu la tua vita, e tu sei l'unica che può viverla e viversi. Se fai una cosa, non farla per gli altri, ma falla "per te". La fai perché ti senti a posto con la tua coscienza, per rispetto verso te stessa.
    E' l'unica cosa che conta.... è l'unica salvezza :-)

    Ti abbraccio forte! Willa

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  2. Le stesse domande tormentano anche me.
    Ma non si può cambiare, non ci si può snaturare, siamo così e basta.
    Però l'essere così mi ha raggelato il cuore.

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  3. Grazie Willa i tuoi pensieri sono i miei. Il tuo sentire è il mio.
    Ma ci sono doveri/obblighi sociali (per gli altri) famigliari da rispettare da adempiere... e io non voglio piu'
    :( non è che non vorrei non voglio proprio più e non mi va, con questa mia scelta, influenzare o indirizzare la vita della persona che ho vicino diversamente dalla sua indole. Ma alla fine la mia di indole che fine fa?

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  4. Proteggiti.......
    Se non ti va, se non riesci più a stare in certe situazioni, Clio, non hai più nulla da dare. E quindi, il pericolo di fraintendimenti, etc etc etc è enorme.... meglio trovare piccole scuse e ritrarsi, meglio tirare il fiato, meglio insegnare agli altri che il rispetto è reciproco, che assoggettarsi a situazioni che ci mettono a disagio.... la gaffe, sarebbe alla soglia dei gesti e delle labbra, e tradirebbe le migliori intenzioni :-)
    Con sobria eleganza, si può fare sempre tutto :-)

    (esci a mangiare il gelato da sola, ma portane una gentile vaschetta quando torni a casa.... poco, ma che tolga le parole "maligne" sul tuo conto.... ecco cosa intendo.... finchè, non ci sarà più bisogno di nulla perché i confini sono rispettati)
    Ti abbraccio! Will

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  5. Io ho pensato invece che credo di non essere adatto a stare qui in Italia ossia che io penso in modo diverso dalla media degli italiani. Vediamo se a Vienna mi ritrovo a pensare in modo piú simile agli altri. In fondo si tratta di gusti o abitudini. Essendo lá piú squadrati e rigidi, probabilmente faró meno fatica a rotrovarmi in sintonia con tutti
    :-)
    Almeno lo spero!!!

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  6. Se un evento fa soffrire vuol dire che dietro c'è passione.

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  7. sacrificandosi per gli altri si finisce per odiarli, appurato sulla mia pelle.
    cerca di non fare del male ma di pensare prima a te, se non stai bene non puoi far del bene

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  8. ho paura che sia proprio così :(

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