venerdì 16 marzo 2007

I maestrini dalla penna storta


Ieri è stata una straordinaria giornata di lezioni di giornalismo alla rovescia. Colleghi e politici si sono esibiti in dissertazioni per spiegare quand’è che una notizia non si deve pubblicare. Il fatto da tacere era quello riguardante il tentativo di ricatto ai danni di Silvio Sircana, portavoce del governo Prodi. Riassumo la puntata precedente: nei mesi scorsi un fotografo seguì Sircana, scattò foto di lui con una signora e poi dell’auto del parlamentare dell’Ulivo ferma di fronte a un transessuale. I clic non parevano destinati alla pubblicazione, ma a gettare «le basi di un grande futuro» per Fabrizio Corona e la sua banda di paparazzi. Un ricatto, insomma. Questa quantomeno è la convinzione dei magistrati. Invece di allarmarsi per questa simpatica attività, giornalisti e deputati se la prendono col Giornale.
Il più esilarante è il sostituto portavoce dell’Ulivo, Gad Lerner, secondo il quale sarei un ipocrita e il mio atteggiamento vomitevole. Premesso che a rivoltare il mio già fragile stomaco sono gli insegnamenti di un ex direttore che si distinse, quand’era al Tg1, per aver mandato in onda immagini pedofile, qui gli ipocriti sono il maestrino dalla penna rossa e i colleghi che s’indignano. Non ultimo Enrico Mentana, che ieri sera mi ha processato (e condannato) in tv senza invitarmi a dire la mia: bell’esempio di giornalismo.
Detto questo, le intercettazioni telefoniche del fotografo che aveva immortalato Sircana non le avevamo solo noi del Giornale: erano anche nelle mani di molti altri cronisti. Lo stesso portavoce del governo, mentre stava al telefono col nostro Vittorio Macioce, ha ricevuto la chiamata di un giornalista che lo informava del dossier contro di lui. Ricapitoliamo dunque: nelle redazioni si sapeva di Sircana, il sottoscala della politica sapeva o avrebbe saputo presto, gli unici che non dovevano sapere erano i lettori. Il tentativo di ricatto andava tenuto nascosto agli italiani, per lasciare che gli «amici» di Sircana – uomo pubblico, uomo dentro le stanze del potere – si divertissero a darsi di gomito? O peggio?
E poi, cari professori di giornalismo alla rovescia, perché le vicende che sfiorano un politico – ancorché vittima – devono essere taciute e quelle di altre vittime – starlette, calciatori, imprenditori o fanciulle di belle speranze – date in pasto all’opinione pubblica? Se si appartiene alla corporazione dei politici, possibilmente di sinistra, si ha diritto alla privacy mentre se si è una persona comune si ha diritto solo allo sputtanamento?
Dico da anni che sono contrario all’uso indiscriminato delle intercettazioni. Che la barbarie vera è la trascrizione nei fascicoli processuali di chiacchiere che non hanno alcuna attinenza col procedimento giudiziario. Auspico da tempo una legge che impedisca questo uso da parte dei magistrati. Questa legge il centrosinistra l’ha fatta abortire e ora si lagna. Piangano pure, ma se la prendano con loro stessi, coi loro compagni giustizialisti, coi loro pennini sempre intinti nel rosso. E lascino in pace noi, che abbiamo da lavorare.
P.S. Un’ultima domanda ai giornalisti alla rovescia, quelli sempre pronti a citare l’indipendenza anglosassone, e che ieri mi hanno chiesto perché abbiamo pubblicato il nome di Sircana. Domandatevi semmai se in Gran Bretagna o in America la storia di un tentativo di ricatto ai danni di un politico sarebbe stata nascosta. Interrogatevi se i vostri colleghi stranieri che prendete a esempio avrebbero chiesto a me perché ho pubblicato il nome di Sircana o a lui perché stava lì. Quando avrete trovato la risposta giusta, forse avrete fatto un passo avanti.

di Maurizio Belpietro su Il Giornale di  giovedì 15 marzo 2007

13 commenti:

  1. :-)
    Ho sentito velocemente di questa storia da Ferrara l'altra sera, proprio con Belpietro, e poi un accenno a Porta a Porta, ieri sera.....
    A un certo punto con Ferrara Ho girato, perché ero perfettamente d'accordo con lui e il resto mi faceva venire il nervoso.... Vespa, mi ha fatto addormentare.....

    Gli è che ero tornata da teatro, ho visto Parsons Dance.... danza e magia del corpo... e così, manda 'fanbrodo tutta la politica, le lagne, le idiozie, e non trovi altro senso che la bellezza di una tazzona calda di latte e il divano soporifero... :-)

    Invece, ho visto un film incredibile, che mi ha sorpreso e commosso (benedetto sky!!)
    "Il Sapore della Ciliegia", di Abbas Kiarostami..... porca paletta che film !!!! :-))

    Se ti capita, non perderlo assolutamente!!!!!

    Un abbraccio, Will

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  2. Bello. Ieri sera, per guardare una tv locale, ho perso tutto questo, mi spiace.

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  3. Lo so che ti impari non si dice e non si scrive
    ma MI piace come suona :)

    ma mi

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  4. Willa: Ah Ferrara non lo perdo mai. Poi a seconda degli ospiti (se riesco a digerirli o a sopportarli) quardo fino alla fine :)

    Prendo nota del titolo del film... grazie della dritta :)

    Luuuu trattasi di vendetta he he he
    così ti impari :P

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  5. Ciao Ila :) bentornata a te!!!

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  6. Ciao Clio,ti lascio un saluto e un abbraccio,sono troppo stanco per riflettere sul tuo post,tutto ok samy,s.s.

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  7. Buongioooooooooornoooooooooooo !!!!
    Qui, girano temporali :-) voglia di cuccia, quasi che mi infilerei nella nersey con i miei mici!
    :-) Tu?

    Bacio, Will

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  8. spettacolo questo blog!!!

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  9. Buondì cara! ;)
    Passavo per vedere se c'era qualche nuova...

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  10. @ Rael...... :-)))))))))) mi hai fatto tanto ridere col tuo commento !!!!! Lo immaginavo, che nersey si scriveva nursey, "visivamente" era stonato !! Ma vedi, io non so niente di inglese, davvero nulla :-) a mio tempo, il liceo artistico, non prevedeva altra lingua d'espressione che quella dell'anima! sorrido! Sicchè, davvero, io scrivo come pronuncio !!!! strarido! che bello, "nersey"..... sa di cosa dolce, di buono, la erre ti si arrotola come crema sulla lingua !!! :-) ecco, perchè sbaglio!!!!!! ;)

    @ Clio, io non sono questo granchè :-) sono solo una che vive le proprie emozioni, e cerca, nel condividerle, di fare la propria battaglia personale contro l'indifferenza.... accorgersi di queste piccole cose, porta felicità..... e di questo abbiamo bisogno no? Non della bandiera della pace appesa "fuori" sul balcone, ma della pace "dentro", dentro al cuore..... :-) Un abbraccio! Willa

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  11. ti ringrazio...un bacio grande!

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  12. Willa non dare corda a Rael o non è più finita: è un rompino!!! :)(simpaticamente ovviamente)

    Si hai colto proprio quello che penso e che cerco di mettere in atto tutti i giorni, Ascella e str... compresi :P

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