martedì 6 settembre 2005

Cani come esche vive per gli squali
Orrore denunciato all’isola di Reunion
Cani randagi presi all'amo per il muso e poi caricati su imbarcazioni per essere gettati in mare ancora vivi per fare da esca agli squali. Secondo quanto denunciato da un sito francese, è quello che accade sull'isola di Reunion, vero e proprio paradiso per turisti nell'oceano indiano e sotto giurisdizione francese. Il sito ha lanciato una petizione, sostenuta dal sito animalisti.it, per fermare questa pratica.
Una pratica che viene considerata "normale" in quest'isola situata a 650 km a est del Madagascar. A Reunion i cani randagi sono oltre 150 mila, e questo è uno dei trattamenti a cui sono sottoposti. 
“Sono usati come esche vive per la pesca degli squali - ha dichiarato Ilaria Ferri, direttore dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus - Messi all’amo dal muso, caricati sulle imbarcazioni e gettati in mare ancora vivi, nella atroce attesa prima di essere dilaniati dalle potenti mandibole degli squali. E’ sconvolgente ciò che accade ai cani randagi in uno dei più bei paradisi delle vacanze di tutto il mondo".
Per questo l'Associazione Animalisti Italiani si è schierata apertamente con la fondazione francese "30millions d'amis", che ha denunciato il fatto, e ha deciso di appoggiare la petizione internazionale lanciata su www.30millionsdamis.fr (dove si può vedere anche un video agghiacciante di quanto accade). Le firme raccolte saranno poi consegnate a Francois Baroin, Ministro d'Oltremare, affinché il Governo Francese prenda provvedimenti seri e immediati. L'associazione punta il dito anche contro la pratica della pesca dello squalo, laddove spesso e volentieri vengono catturati esemplari appartenenti a specie protette.  www.tgcom.it

 



 

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