giovedì 5 agosto 2004

Un bellissimo aneddoto trovato da www.francilastrega.splinder.com :

Un medico, un buon chirurgo amico dei miei, fu costretto dal morbo di parkinson a diventare ufficiale sanitario. Un sacco di scartoffie da firmare, sosteneva: patenti, patentini, licenze...
Si vendicava con i cacciatori, che entravano da lui per rinnovare la licenza.
Esame dell'udito:
"Ripeta ad alta voce ciò che io sussurrerò"
"Va bene, dottore"
sussurrato
"La caccia è un eccidio ed io sono un assassino"
"Ma dottore..."
"La vuole rinnovare o no la licenza?"

9 commenti:

  1. Ma guarda...io parlo di leprotti...e tu di caccia....:-))))) Un bacio...Andrea

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  2. poteva finire meglio, cioè così:
    La caccia è un eccidio ed io sono un assassino
    ma dottore
    mi spiace, lei non ci sente, niente licenza!

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  3. quello si chiamava abuso d'ufficio... pero' sarebbe bello fosse così...
    poveri animali, d'estate sono decimati dagli incendi e a settembre con i cuccioli devono difendersi dai cacciatori. :(

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  4. Premetto che non sono un cacciatore, non sono mai andato a caccia e mai ci andrò! Malgrado ciò trovo stupidi e puerili questi atteggiamenti. Molti anni or sono sono andato in montagna con un vecchio cacciatore. Eravamo armati di un potenete cannocchiale. Lui individuava gli animali e di ognuno mi raccontava vita morte e miracoli comprese le malattie. Mi ha spiegato, ad esempio, come un eccesso di femmine crei uno sfruttamento dei maschi dal cui accoppiamento nascono piccoli gracili ed inadatti a sopravvivere. Attualmente nelle alpi bellunesi l'80% degli stambecchi e dei camosci è morto tra atroci dolori a causa di un'epidemia causata da un accaro che li costringe a grattarsi sulle rocce fino a spellarsi vivi. Se i primi capi contaggiati fossero stati abbattuti l'epidemia avrebbe certamente potuto essere contenuta. Allora dico nò alla caccia di coloro che partono da una grande città e ammazzano la selvaggina solo in virtù dei soldi che hanno scucito per un permesso. Dico sì ad una caccia consapevole e di selezione praticata da coloro che il territorio lo vivono e che hanno tutto l'interesse che si mantenga integro.
    Per me il dottore del tuo aneddoto è un bel cretino che fà di tutta l'erba un fascio! Dio ci scampi e liberi da un certi tipo di ecologisti pseudo intellettualoidi. Sono come le angurie. Verdi di fuori e rossi (nell'accezione peggiore della parola) di dentro!

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  5. Allora dovresti evitare anche me, caro Barba, sono contro la caccia ovundue e comunque.
    L'esempio degli stambecchi è totalmente diverso, trattasi di malattia e se per limitare il contagio voleva dire abbattere i capi gia' malati anch'io avrei dato l'ok.

    Io amo gli esseri viventi e non mi va che vengano uccisi per una cosa così spregevole come uno "sport" come viene definita la caccia.
    Non siamo piu' nelle caverne e sopravvivenza vuol dire anche mangiare dell'altro.
    Io sono contraria anche al trasporto degli animali come viene effettuato tuttora. Sotto al caldo, al freddo, oltre al macello prima devono subire crudelta' che si potrebbero evitare.

    Io da piccola abitavo vicino ad un macello forse per questo ora sono così "incattivita" su questo argomento. Sento ancora le urla degli animali.

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  6. Cara Clio, io non parlo della caccia fatta da coloro che si comperano un fucile, una bella sahariana all'ultima moda, vanno in una riserva il sabato sera, pagano una cifra e sparano agli animali e la domenica seratornano a casa a mostrare i trofei. La caccia non può e non deve essere uno sport.
    Io parlo di caccia selettiva. Quella esercitata da persone che vivono il territorio e che abbattono solo gli animali in esubero che minerebbero il giusto equilibrio biologico. Parlo della caccia esercitata da quelle persone (ne ho conosciute) che d'inverno si caricano balle di fieno sulle spalle e le portano sulla montagna per evitare una moria di animali. Sopravvivenza vuol dire anche mangiare dell'altro? Magari una bella bistecchina o un pollo allevato in batteria o una trota rimpinzata di farina di pesce? Siamo diventati tutti vegetariani?? Se potessi scegliere mangerei più volentieri un pezzo di capriolo sacrificato per mantenere l'equilibrio ecologico di una certa zona che la bistecca di un manzo allevato ormai in modo disumano (mucca pazza docet) solo per fare della grana!

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  7. cara clio, spero un domani di conoscerti di persona, quando verrò in italia per fare le vacanze... la mia redazione si sposta sempre con me con grande spirito di sacrificio.. i miei collaboratori sono esterni ma mi aiutano molto nel mio progetto... un bacio speciale ethan..

    ps anche io mi porto sempre a casa i flaconcini... poili uso in macchina quando viaggio.. ke mi fermo nelle aree di servizio... sono utilissimi...

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  8. Ciao Cliio, grazie della visita da me. Davvero geniale questo chirurgo...Ciao. A presto. Alain

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  9. Ecco, son proprio d'accordo con Barba :)
    Sul fatto del vegetarianesimo, ognuno alla fine ha le sue convinzioni: personalmente son stata vegetariana e ho dovuto ricominciare a mangiare carne dopo quasi sei anni per evitare anemia ed altre complicazioni (ovviamente il mio E' un caso. Essere vegetariano NON significa essere malato).
    Non trovo ingiusto il fatto che un essere si cibi di un altro, quanto piuttosto il fatto che un essere abusi di altri esseri, riservando loro trattamenti irrispettosi, barbari e vergognosi per chi crede d'esser sempre il vertice della piramide.

    P.S. quella dell'anguria dovrò segnarmela ;)

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