giovedì 13 novembre 2003

Per chi continua a guardare al proprio orticello e giudica non nostra questa guerra rispondo così:


Sono più di mille i carabinieri impegnati all’estero. ContingentI in Bosnia, Kosovo, Etiopia-Eritrea, Macedonia, Libano, Palestina, Albania, Afghanistan e Iraq. L’Arma è dispiegata sui fronti più caldi del mondo.
In totale l’Italia impiega 8841 uomini nelle missioni internazionali. In Bosnia 1250 uomini, tra cui 430 carabinieri che costituiscono la componente principale della MSU con sede a Sarajevo. 2610 uomini in Kosovo, 510 in Albania, 50 in Eritrea ed Etiopia, 150 paracadutisti in Afghanistan. L’operazione Babilonia, nata nell’ambito dell’Operazione Iraqi Freedom, ha portato in Iraq 2715 uomini, tra militari e volontari della Croce Rossa Italiana. Più di 400 i carabinieri dislocati a Nassiriya.
(Dati raccolti da
www.ilnuovo.it)

13 commenti:

  1. non vorrei dir cazzate, ma noi siamo tra i primi cinque paesi al mondo a offrire soldati per missioni di pace. di pace.

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  2. Clio, il punto, per quanto mi riguarda, non e' quanto sono bravi gli italiani nelle operazioni di peace-keeping. Quello e' fuori discussione. Siamo bravi e tutto il mondo ci apprezza per questo. Il punto e': perche' si fanno delle guerre ingiuste, senza senso, sapendo preventivamente che ci si va a ficcare nei guai, per poi piangere i nostri morti? Non si poteva evitare tutto questo? MD

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  3. Chiedi a me di giustificare una guerra? Domandona. Io ti rispondo nel seguente modo. La dichiarazione di guerra è stata fatta l'11 settembre 2001 e non è stata fatta dall'occidente.

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  4. Ciao Clio, il link che mi hai chiesto è il seguente: http://iraqi.clarence.com Buona serata.

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  5. clio, mi dispiace ma Bush e Blair hanno iniziato la guerra contro l'Iraq con pretesti diversi da quella che tu chiami "la dichiarazione di guerra (di chi?)" dell'11 settembre. Motivi che poi -hanno ammesso essi stessi- erano infondati: come le famose armi di distruzione di massa di Saddam.

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  6. qualcuno si ricorda che le vittime non sono solo 19 e non sono solo italiani ma anche iracheni tra cui dei bambini ?
    ci sono morti di serie A da compiangere e morti di serie B che non vale nemmeno la pena ricordare ?
    d'accordo per il rispetto e il dolore per i 'nostri ragazzi' ma che ne dite di destinare una piccola insignificante parte della nostra grande umanità anche a chi ha una pelle non proprio come la nostra ?

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  7. Per l'anonimo: certo hai ragionissimo. Mi spiace ma in questo momento la mia energia va ad un atto terroristico nei nostri confronti, successivamente per gli altri. Ho tutto il rispetto degli iracheni, loro stessi sono stati i primi ad aiutare a scavare tra le macerie. Non faccio di un'erba un fascio, il bene e il male è ovunque. Permettimi di essere pero' piu' presa per i nostri, prendi questo come un mio limite umano.

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  8. Clio, ci tengo a sottolineare una cosa, a scanso di equivoci: anche se i toni di questo dibattito sono un po' accesi, io comunque rispetto la tua idea e non ho la presunzione di credere che la mia sia la verità assoluta. Il nostro è un confronto di idee su un evento che ci ha particolarmente toccato. Un abbraccio. Maurizio

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  9. Clio, l'11 settembre un gruppo di terroristi ha fatto un attentato. Migliaia di morti. Con le guerre in Afghanistan e Iraq di morti ce ne sono stati molti di più, in maggioranza civili. Bin Laden è ancora uccel di bosco. Saddam pure. Questi sarebbero i risultati? Ti sembra giusto muovere guerra a intere nazioni per catturare un gruppo di manigoldi, senza poi riuscirci, seminando centinaia di migliaia di morti innocenti dietro di te? Mi spiace, non credo che la politica dello sparare nel mucchio sia la soluzione giusta. La guerra in Iraq è stata un grave errore. Un errore condito di ipocrisia e di interessi lontani dai buoni propositi che le superpotenze vanno vagheggiando. E' ora che qualcuno abbia il coraggio di ammetterlo. MD

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  10. Certo, non ti preoccupare. Io sono combattuta (e non poco) sugli accadimenti dall'11 settembre in poi. Quando vacillo e ho dei dubbi ripenso sempre ad un'intervista radiofonica fatta ad una ragazza irachena scappata dalla dittatura Saddam. Questa ragazza sperava ed implorava un intervento, un qualsiasi intervento pur di cambiare qualcosa, anche una guerra. Io non sono nessuno per dire fare o giudicare, ho dei grossi limiti miei umani ma io penso spesso a chi non ha voce, a chi vive sotto dittatura o terrore. Il nulla è forse meglio di qualsiasi accadimento o intervento? Non lo so. So solo che ogni giorno ci sono morti. Non solo in Iraq. Morti in nome della libertà, in nome di una religione, in nome di fanatismi. Non so se i morti in nome di una eventuale pace sono diversi. Ma non voglio che siano morti invano. Buonanotte Clio

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  11. La guerra per la pace e la morte per la vita sono le contraddizioni sempre esistite nel mondo.Dolcenotte ;-)

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  12. Sono d'accordo con Filter. L'unico risultato della guerra in Iraq...oltre ad aver allontanato Saddam (ma che diamine...in USA la CIA uccide i suoi presidenti...e non riesce a farlo fuori...??? Strano...molto strano...ma forse non c'era la volonta'...troppi interessi sotto....petrolio...??? ) e' stato quello di far entrare ALqeda (come diamine si scrive.....??? :-))) ) in Iraq. La stessa CIA ha ammesso che l'Iraq con l'11 settembre non c'entrava niente. Risolvere con la forza le cose, non fa altro che spargere nell'aria le spore del terrorismo. E questi ne sono i risultati. Non puoi combattere il terrorismo colpendone gli involucri, ma lasciando intatte, anzi, rafforzandone, le idee.
    Come sempre IMHO. Ciao. Andrea

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