... ruota. Compro qualche vocale, qualche consonante e magari riesco a scrivere qualcosa. In testa è un rincorrersi di discorsi, di parole, di riflessioni... ma si bloccano lì e resto muta.
Positivo: non aver passato il S. Natale in ospedale come l'anno scorso.
Negativo: .............
Cordialità a tutti/e.
Omnia Munda Mundis: tutto è pulito per le persone pulite. E' incredibile come l'uomo non riesca a capire che uccidendo le bellezze della natura muore anche l'animo umano.
mercoledì 26 dicembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
Copio-Incollo - Da Leggere
Abito
a Rehovot, una città situata al centro di Israele a pochi km da Tel Aviv, città
sede dell’ Istituto Wiezman per la ricerca scientifica, famoso in tutto il
mondo.
A
Rehovot ancora non arrivano i missili, ancora non siamo costretti a
correre nei rifugi avendo 15 secondi di tempo per sperare di vivere. Siamo
fortunati , molto fortunati rispetto a quel milione di israeliani che non
può dormire, non può aspettare l’autobus senza paura, giocare nei parchi,
andare a scuola, al lavoro o fare una semplice passeggiata in centro.
Siamo
fortunati perché qui, lontani alcuni chilometri dalle città di Ashkelon e
di Ashdod, per non parlare di Sderot e dei kibbuzin vicino alla Striscia di
Gaza, noi sentiamo solo il BOOM dei missili che grandinano sul sud di Israele
senza sosta, quotidianamente , anche 100/150 al giorno da settimane dopo un
breve periodo celestiale in cui i criminali palestinesi si limitavano a
spararne “solo” una decina al giorno.
Sono
anni che questi terroristi bombardano Israele e nessuno la’ fuori, nel mondo,
si indigna, nessuno li condanna. E’ normale no? E’ normale che Israele debba
vivere in questo modo, ha l’arroganza di voler esistere a tutti i costi e
allora soffra, abbia paura, viva perennemente sotto stress! E’ questo il
ragionamento ? Penso di si dal momento che mentono nel dare le notizie,
dal momento che nessun leader di nessuna nazione che conta impone ai terroristi
di piantarla.
Noi
purtroppo siamo abituati al terrorismo arabo, siamo costretti a conviverci, la
sicurezza israeliana fa in modo di proteggere la popolazione creando rifugi da
tutte le parti, anche nei giardini, anche nei parchi dove giocano i bambini. In
un parco giochi di Sderot e’ stato costruito un enorme dinosauro di cemento
armato dentro il quale i bambini possono correre a rifugiarsi entro i famosi
15 secondi dal primo Zeva Adom.
Uno...corri,
due...corri, tre... corri, quattro ...corri, cinque ...corri, sei...corri,
sette...corri, otto... corri, nove...corri, dieci...corri, undici...corri,
dodici...corri, tredici...corri, quattordici...corri, quindici... corri... ....BOOOOOOM!
Potete
immaginare quello che provano quei bambini se noi, a molti chilometri di
distanza sentiamo chiaramente il botto del missile che piomba al suolo?
Questo
accade ogni giorno a Ashdod, Ashkelon, Gan Yavne, Netivot, Sderot e in
ogni localita’ del sud, un terrore continuo lungo dieci anni, un terrore
che chi non ha mai vissuto questa esperienza non puo’ capire, un terrore
che , per fortuna, non provoca i morti che i palestinesi vorrebbero grazie al
coraggio della gente che riesce ad essere sempre lucida tanto da potersi
salvare dentro i bunker e dalla perfetta macchina della sicurezza civile
israeliana.
Un
anno fa ero ricoverata in un centro di riabilitazione di Ashdod a causa di una
brutta frattura, una sera eravamo tutti tranquilli in terrazza, sulle nostre
sedie a rotelle, quando e’ suonata la sirena del Zeva Adom.
Avete
idea cosa significhi sapere che in 15 secondi un kassam può piombarti sulla
testa e tu non puoi scappare perche’ sei prigioniero di una sedia a rotelle ?
In quell’occasione ho avuto un assaggio della perfetta organizzazione
israeliana per la salvezza dei civili, in 15 secondi medici e paramedici
ci avevano messi tutti in sicurezza, nessun grido , niente panico, calma
e competenza.
Anche
tenerezza perché persone estranee tra loro si accarezzavano l’un l’altro,
un’infermiera accarezzava la testa di una ragazza beduina che aveva le
gambe ingessate e le diceva senza sosta “non aver paura”.
Sono
stati lanciati più di 1000 missili dall’inizio dell’anno, più di mille,
significa una media 2, 74 missili al giorno per 365
giorni.
Per
il momento la tattica di Israele e’ rispondere ad ogni serie di grandinata
missilistica ma, prima o poi, l’esercito dovrà entrare a Gaza e dovrà
cercare di fermarli in qualche modo, e’ allora, solo allora che sentiremo
l’indignazione del mondo, quel mondo vigliacco che quando e’ Israele ad essere
aggredito dalla violenza araba tace e guarda altrove.
E
l’indignazione sarà tutta contro Israele, potete esserne certi.
Ma
li sentite , li leggete i media che parlano di questa situazione... quando ne
parlano? Li sentite, li leggete? Le notizie incominciano sempre con
“attacco di Israele a gaza....attacchi israeliani su Gaza....uccisi .tot.
palestinesi (mai terroristi)....Gaza sotto attacco...”
Solo
i meno mascalzoni tra i giornalisti alla fine, bontà loro, dicono “.....a causa
dei missili lanciati da Gaza su Israele....”
Lo
sapete vero, che anche la Siria ha sparato colpi di mortaio contro Israele
colpendo un kibbuz del Golan? Bene , i media italiani hanno parlato di “cannonate
israeliane sul Golan”.
http://www.secondoprotocollo.org/israele-e-stampa-italiana-lo-scandaloso-silenzio-e-la-diffamazione/
Vi
scrivo qualche titolo che sto leggendo or ora su Google:
“Ancora raid
israeliani su Gaza” AGI
“Scontri al confine
tra Gaza e Israele, 5 palestinesi uccisi...le vittime hanno tutte tra i 16 e 18
anni...” RAI.it
Solo all’interno
dell’articolo si legge “ A uccidere sarebbe stato il fuoco israeliano in risposta al lancio di
un razzo anticarro su una jeep di pattuglia lungo la frontiera. Contusi anche 4
militari israeliani….”
Ancora:
“Gaza,
fuoco israeliano sui palestinesi, tre morti...” lettera43/it/politica
Non
possiamo meravigliarci che in Italia una parte della popolazione
sia veementemente antisraeliana, antisionista e antisemita, il
lavoro dei media e’ perfetto, articolo dopo articolo, notizia dopo
notizia, seminano odio e diffamazione, cinicamente e in malafede,
contro Israele e il Popolo di Israele.
Anni
fa si sapeva che alcuni giornalisti “comunisti” erano sul libro paga di Arafat
, oggi, morto il terrorista, gli rimane la psicosi di odio di cui
sono imbevuti.
Ho
controllato qualche forum spazzatura, ebbene, non ho trovato una sola parola di
solidarietà per un intero popolo che, dopo millenni di persecuzioni in
Europa, deve vivere sotto attacco anche a casa sua, da ben 64 anni;
non una parola, i commenti dei forumisti ( tutti di sinistra con qualche
presenza nazista ben accetta) sono solo di critica al governo israeliano, di
cinica indifferenza per gli israeliani che soffrono e di
solidarietà e comprensione per i terroristi.
MASCALZONI!
E’ questa l’unica parola che mi viene in mente mentre li leggo.
Adesso
però desidero strapparvi un sorriso, anche se amaro e privo di speranza.
All’Università
di Harvard, esattamente nella sala mensa della “Harvard Business School”,
qualcuno ha avuto l’idea di creare un angolo molto simpatico, una specie di
buffet, chiamato Israeli Mezze Station, dove vengono offerti piatti
tipici come il cous cous, humus (crema di ceci), fal afel (polpettine di
ceci). Tutta roba innocente vero? Cibo esotico e nulla più, l’unico torto
imperdonabile e’ che questo cibo viene distribuito in un postaccio dedicato a
Israele.
Bene
, anche questo innocente e simpatico episodio ha suscitato le proteste arabe,
roba da mal di testa, immediatamente una studentessa libanese della Harvard U.
ha scritto una protesta su Facebook , incazzatissima, tacciando il Buffet
israeliano di “imperialismo culturale” che “offende milioni di arabi” perche’
Israele ha “rubato il loro cibo arabo” esattamente come “gli ebrei hanno rubato
la terra araba”.
La
ragazza che di nome fa Sara el- Yafi ha scritto: ” l’Israeli
Mezze Station e’ solo un ennesimo multiculturale e multireligioso Fuck You
sbattuto in faccia agli arabi dal Nord Africa all’Oriente”.
Il
delirio della ragazza libanese ha raccolto in pochi minuti 4500 “ likes”, tanto
da provocare le abiette scuse del PR dell‘Università che ha scritto di essere
molto preoccupato dalle proteste , di non aver avuto intenzione di offendere
nessuno, di essere molto dispiaciuto e bla bla bla i soliti
leccamenti all’arroganza, intolleranza e assenza di democrazia
araba.
Morale
della favola, anche l’ennesimo tentativo di qualche idealista ebreo di
fare amicizia, mangiando una panino con l’ humus, con i suoi coetanei arabi e’
fallito miseramente tra le scuse, i “perdono perdono non lo faremo mai piu’”
dei maggiorenti dell’università.
Mi
sono venute in mente le raccomandazioni della polizia in occasione di feste
ebraiche “non esponete la bandiera di Israele, potrebbe offendere la
sensibilità islamica”, sinceramente, a costo di passare per razzista
antislamica cosa ormai diffusa tra i miei nemici, devo ammettere che a me
questa “sensibilità” a senso unico ha rotto ampiamente le scatole. Avete
mai sentito di raccomandazioni ai musulmani di non offendere la sensibilità
ebraica o cristiana? No, loro possono fare quello che gli pare , sono i padroni
del mondo con la loro violenza e le loro minacce.
Cosa
possiamo aspettarci dagli arabi e da tutti i popoli islamici, i famosi e
famigerati “figli di Allah” di Oriana Fallaci?
Cosa
possiamo aspettarci da sta gente che sa solo creare problemi, inimicizia, odio,
e violenza?
Cosa
possiamo aspettarci da chi si mette a tremare ogni volta che sente le proteste
islamiche per qualche supposto sgarro fatto loro da noi infedeli?
Cosa
possiamo aspettarci da un popolo che usa i bambini per andare a provocare i
soldati israeliani come nel caso della ragazzina bionda che va , urlando
isterica, a prendere a pugni un soldato?
Chi
potrebbe usare i propri figli per questo, quale mostro, quale barbaro, quale
immondo essere? E sapete come e’ stata definita questa bambina da un
giornalista italiano? EROINA PALESTINESE.
Un’
eroina, figlia di un terrorista, un’eroina di otto anni nutrita di odio,
un’eroina resa completamente isterica dal lavaggio del cervello che da decenni
i palestinesi fanno sui loro poveri figli, un’eroina che fra
qualche anno si imbottira’ di tritolo per andare ad ammazzare più ebrei
possibile.
In
quel momento qualcuno le intitolerà una piazza o una scuola, dipende da quante
persone avrà ammazzato.
14 novembre 2012
Deborah
Fait
www.informazionecorretta.com
martedì 13 novembre 2012
Data
Ieri era il 12 novembre 2012
ieri era un triste anniversario... in questa giornata è stato fissato un incontro tra 5 sfidanti della sinistra alle primarie....
non una parola sui nostri soldati e su come la pensano in merito alle missioni all'estero.
Ieri era l'anniversario: 9 anni da
ieri era un triste anniversario... in questa giornata è stato fissato un incontro tra 5 sfidanti della sinistra alle primarie....
non una parola sui nostri soldati e su come la pensano in merito alle missioni all'estero.
Ieri era l'anniversario: 9 anni da
Nassiriya 12 novembre 2003.
martedì 30 ottobre 2012
Mi manchi tanto Holly
Nella mia vita ci sono stati molti cani, ma c'è stato il gatto. Sidonie Gabrielle
Colette
Un gatto ti permette di dormire sul letto. Sull'orlo. Jenny de Vries
I gatti sono individui unici, con idee proprie su ogni cosa,
comprese le persone che appartengono loro.
John Dingman
Il gatto è una creatura indipendente, che non si considera
prigioniera dell'uomo e stabilisce con lui un rapporto alla pari. Konrad Lorenz
Non è possibile possedere un gatto. Nella migliore delle ipotesi si
può essere soci alla pari. Harry Swanson
Un gatto non chiede, prende. Garfield
I gatti sono incompresi perchè rifiutano di spiegarsi; enigmatici
lo sono solo per coloro che ignorano la potenza espressiva del silenzio. Paul Morand
L'inconveniente di dividere il proprio letto con i gatti è che loro
preferiscono dormire sopra di te, piuttosto che accanto a te. Pam Brown
Una casa senza un gatto, ben nutrito, coccolato e propriamente
riverito, potrà essere una casa perfetta, forse, ma come si potrebbe provarlo? Mark Twain
mercoledì 26 settembre 2012
Vita (?)
La sottoscritta non ce la fa più.
Mi domando se vogliono anche il mio sangue. Ormai non si vive più. La vita per me è fatta solo di doveri e responsabilità. Sopravvivo da anni. Quello che faccio non basta, anzi, ricevo anche critiche.
Le ferie vengono usate solo per visite mediche ed impegni loro. Non so più che fare. Almeno i bambini piccoli li metti in castigo o li passi sul gas (piccolo attacco da Erode) ma con i vecchi. Si con i vecchi non con gli anziani con i vecchi come si fa? Non accettano compromessi, ti fanno stare male, ti fanno desiderare di sparire e non sentire e vedere più niente.
Piccolo sfogo... per non scoppiare... forse sono già scoppiata da mesi, da anni. Quest'ultimo anno è stato molto duro io non riesco a scriverne, non ci riesco. Vorrei tanto sputare tutto fuori magari mi aiuterebbe. E' depressione non aver voglia di vestirsi, di lavarsi di pettinarsi? Non uscire e se si è obbligati ad uscire stare male, malissimo. Anche lo smalto la caxxata di mettermi lo smalto sono 10 mesi che non lo metto... non riesco più a fare nulla.
Non mi sento un'inetta, a volte mi sento inadeguata... tanti hanno problemi e grossi non sono l'unica, la vita è bella, la vita può essere bella da togliere il fiato... ma se non si riesce più a respirarla. Io non respiro più la vita da troppo tempo. Sono in apnea da troppo tempo e rendermene conto è come un bel pugno in pieno viso... ma non cambia la sostanza. No, non la cambia affatto.
Mi domando se vogliono anche il mio sangue. Ormai non si vive più. La vita per me è fatta solo di doveri e responsabilità. Sopravvivo da anni. Quello che faccio non basta, anzi, ricevo anche critiche.
Le ferie vengono usate solo per visite mediche ed impegni loro. Non so più che fare. Almeno i bambini piccoli li metti in castigo o li passi sul gas (piccolo attacco da Erode) ma con i vecchi. Si con i vecchi non con gli anziani con i vecchi come si fa? Non accettano compromessi, ti fanno stare male, ti fanno desiderare di sparire e non sentire e vedere più niente.
Piccolo sfogo... per non scoppiare... forse sono già scoppiata da mesi, da anni. Quest'ultimo anno è stato molto duro io non riesco a scriverne, non ci riesco. Vorrei tanto sputare tutto fuori magari mi aiuterebbe. E' depressione non aver voglia di vestirsi, di lavarsi di pettinarsi? Non uscire e se si è obbligati ad uscire stare male, malissimo. Anche lo smalto la caxxata di mettermi lo smalto sono 10 mesi che non lo metto... non riesco più a fare nulla.
Non mi sento un'inetta, a volte mi sento inadeguata... tanti hanno problemi e grossi non sono l'unica, la vita è bella, la vita può essere bella da togliere il fiato... ma se non si riesce più a respirarla. Io non respiro più la vita da troppo tempo. Sono in apnea da troppo tempo e rendermene conto è come un bel pugno in pieno viso... ma non cambia la sostanza. No, non la cambia affatto.
giovedì 30 agosto 2012
Togliersi i paraocchi
Video:
La realtà delle cose
ps. attenzione alla fine del video immagini molto molto forti. Io non dormirò più.
venerdì 20 luglio 2012
APPELLO
URGENTISSIMO!!! MASSIMA DIFFUSIONE
Silvia e Paolo due nostri cari amici e volontari della nostra Associazione Animalisti Italiani Sez. Verona, hanno deciso di trascorrere le vacanze estive in compagnia dei loro due amici a quattro zampe, Pedro e Ringo salvato dalle Perreras Spagnole....
Sono partiti tutti e quattro con il loro camper verso il sud e durante una delle tante tappe, si sono fermati sull'Etna per visitare la zona...
Alla mattina Silvia apre la porta del Camper e trova lei, una cagnolina dolcissima acciambellata davanti alla porta.
Silvia la chiama e lei le si avvicina scodinzolando e buttandosi a terra per farsi fare le coccole.
Silvia
e Paolo provono a chiedere alla gente del posto ma nessuno sembra essere il
proprietario di questa indifesa creatura, le danno acqua e cibo, la spazzolano,
ma Silvia e Paolo ripartiranno per tornare a casa... rientreranno a Verona.. e
qua il dilemma... che fare di questa creaturina? di certo non sara' facile per
lei superare il caldo torrido e il freddo del prossimo inverno....e per di piu'
ha una pancia grandissima... Etna sta per diventare mamma...
Ripartono per Verona con Etna che
si dimostra bravissima e dolcissima, la portano subito dal veterinario, il
parto è imminente, questione di giorni ed Etna diventerà mamma...
E così domenica 8 Luglio
Etna ha dato alla luce 7 bellissimi cucciolini 3 femmine e 4 maschi.
I cuccioli sono fin da ora visibili e prenotabili,
saranno dati in adozione dopo il completo svezzamento (obbligo di
sterilizzazione per le femmine)
Anche Etna ovviamente cerca una
famiglia- Etna è una taglia media pelo raso sana vaccinata e chippata- verrà
sterilizzata prima dell'adozione.
Per info adozione o
per donare cibo per Etna e per il futuro svezzamento dei suoi cuccioli
Contattate
Ass.ne Animalisti Verona
Laura 346 60308001 mail lauravolontariaperlavita@gmail.com
mercoledì 30 maggio 2012
venerdì 18 maggio 2012
Vincente (?)
Tanti, tanti anni fa Bette Davis in un film disse: meglio perdere a modo nostro che vincere nel modo degli altri.
lunedì 7 maggio 2012
Andare oltre
Parole del torero: "E all'improvviso il toro si fermò e mi
fissava. Con l'innocenza di tutti gli animali nei loro occhi, ma anche con una
supplica. E ' stato l'aspetto di un'ingiustizia inspiegabile, l'appello contro
la crudeltà inutile. Questa volta ho avuto pietà per me stesso, e mi sono
sentito il cestino di spazzatura peggiore del mondo."
Alvaro Munera: ex torero spiega perché è diventato un attivista anticorrida
Álvaro Munera, nato a
Medellín, in Colombia, cresciuto fin da piccolo in mezzo alla
"cultura" taurina, grazie soprattutto al padre che lo aveva portato a
vedere le corride già all'età di 4 anni. L'atmosfera in casa era totalmente pro
taurina. Non abbiamo mai parlato di calcio o di qualsiasi altra cosa, solo di
tori. La corrida era il centro del mondo per mio padre. Dal momento che sono
cresciuto immerso in questa atmosfera taurina, era logico che all'età di 12
anni, ho deciso di essere un torero.
Ma il 22 settembre 1984,
quando aveva 18 anni, Munera soprannominato "El Pilarico," venne
ferito da un toro di nome Terciopelo, che lo incornò alla gamba sinistra e
gettò Álvaro in aria. La diagnosi fu terribile: lesione al midollo spinale e
trauma cranico, nessuna possibilità di tornare a camminare. E se non bastasse,
il suo migliore amico, "El Yiyo," fu incornato a morte qualche mese
più tardi, e il direttore di entrambi i toreri si suicidò tre anni dopo. Da
quel giorno qualcosa dentro di lui cambiò.
Quattro mesi dopo,
Munera andò negli Stati Uniti per avviare la sua riabilitazione fisica,
cogliendo anche l'occasione per andare al college. Gli Stati Uniti sono un
paese totalmente anti-taurino e "grazie" alla vecchia professione
Álvaro si sentiva come un criminale. Ho dovuto affrontare una società
antitaurina che non può concepire come un'altra società può permettere la
tortura e l'uccisione di animali. I miei compagni, medici, infermieri, le altre
persone fisicamente disabili, i miei amici, la mia ragazza del Nord America, e
la zia di uno dei miei amici, avevano detto che meritavo quello che mi era
successo.I loro argomenti erano così solidi che ho capito che sbagliavo. Il 99
per cento della razza umana che è fermamente contro questa triste e crudele
forma di intrattenimento aveva totalmente ragione. Molte volte l'intera
società, non è da biasimare per le decisioni dei loro governi, la prova di ciò
è che la maggior parte delle persone in Spagna e la Colombia sono veramente
anti-corrida. Purtroppo c'è una minoranza in ogni governo che supportano queste
pratiche selvagge. Sono diventato un difensore dei diritti degli animali, da
allora non ha mai smesso di lottare per ogni essere vivente, che ha il diritto
a non essere torturato. Spero di continuare a farlo fino all'ultimo giorno
della mia vita, dichiara.
Alla domanda, se prima
di quell'evento che gli cambiò la vita, aveva pensato di smettere risponde: Sì, ci sono stati
diversi momenti critici. Una volta avevo ucciso una giovenca incinta e avevo
visto come il feto era uscito dal suo grembo. La scena era così terribile che
avevo vomitato e cominciai a piangere. Volevo smettere proprio lì, ma il mio
manager mi dette una pacca sulla schiena e mi disse che non dovevo
preoccuparmi, che sarei stato una figura importante delle corride e scene come
quella era normale vederla in questa professione. Avevo 14 anni.
Poi qualche tempo dopo, ho dovuto infilzare cinque o sei volte la mia spada un toro prima di ucciderlo. Ha lottato con tutte le sue forze fino all'ultimo respiro. Ciò ha causato una forte impressione su di me, e ancora una volta ho deciso che non era la vita per me. Ma il mio viaggio in Spagna era già organizzato, così ho attraversato l'Atlantico. Poi è arrivata la terza possibilità, quella definitiva. E 'stato come se Dio avesse pensato: "Se questo ragazzo non vuole sentire ragioni, dovrà impararlo nel senso duro." E naturalmente ho imparato.
Poi qualche tempo dopo, ho dovuto infilzare cinque o sei volte la mia spada un toro prima di ucciderlo. Ha lottato con tutte le sue forze fino all'ultimo respiro. Ciò ha causato una forte impressione su di me, e ancora una volta ho deciso che non era la vita per me. Ma il mio viaggio in Spagna era già organizzato, così ho attraversato l'Atlantico. Poi è arrivata la terza possibilità, quella definitiva. E 'stato come se Dio avesse pensato: "Se questo ragazzo non vuole sentire ragioni, dovrà impararlo nel senso duro." E naturalmente ho imparato.
Attualmente Álvaro
Munera lavora presso il Consiglio della città di Medellín, usando la sua
posizione per difendere i diritti delle persone disabili e promuovere le
campagne anti-corride ed è diventato cosi come l'Anticristo per gli appassionati di tauromachia.
Molti difensori dei diritti degli animali hanno applaudito la sua decisione, ma
altri dicono che non possono perdonarlo. Devo dire che li capisco e sono
d'accordo, in una certa misura. Ma ci sono persone che pensano che io sono solo
risentito per l'incidente. Questo è assurdo. Ho ricostruito la mia vita e la
dedicherò aiutando centinaia di persone con disabilità ad andare avanti, oltre
a lottare per i diritti degli animali. Chiquilin, è un altro torero pentito, e
sostiene di aver visto i tori piangere. Dice che non può uccidere anche una
mosca al giorno d'oggi. Mi tolgo il cappello davanti a quell'uomo, riferisce
Munera. E 'un vero eroe che ha imparato la lezione con la ragione e il pensiero.
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